venerdì 7 gennaio 2011

Il ritorno di Dan Peterson, un esempio per tutti

Dan Peterson
Non ci credevamo fino a che non l’abbiamo visto in campo al Forum. Il grandissimo Dan Peterson, 75 anni - nato a Evanston (USA) il 9 gennaio 1936 - è tornato ad allenare dopo 23 anni. Era dal 1987 che allenava. E non poteva che tornare sul parquet dell’Olimpia Milano, oggi Armani Jeans Milano.

Soprannominato “Nano ghiacciato”, Dan Peterson è l’emblema degli anni Ottanta della Milano da bere. Quando i palazzetti urlavano “Du-du-McAdoo”. Quando Pillitteri – cognato del presidente del consiglio Bettino Craxi - era sindaco di Milano, quando il settimanale Time dedicava la copertina a Milano! (agosto 1987).

Contraddistinto da enormi capacità motivazionali, Dan Peterson è riuscito in Italia a vincere 5 scudetti, 1 Coppa Korac, una Eurolega, 3 Coppe Italia.

Iniziò a farsi conoscere con le telecronache del basket NBA. Il suo slang, le sue espressioni non le abbiamo dimenticate: “Mamma, butta la pasta” – per dire che la partita è finita e si può tornare a casa o “Sputare sangue” rimangono negli annali.

Due storici campioni dell'NBA: Bird e Johnson 
Appena tornato ha dichiarato: “Io sono come Elvis Presley, non passo mai di moda. E visto che ha perso l’entusiasmo di un tempo, si concede la battuta: “Il mio amico cinese Confucio diceva: l’amore e le ragazze giovani mi tengono in forma”.

Dan Peterson è uno psicologo applicato allo sport. Ne ha dato la dimostrazione in conferenza stampa l’altro giorno: “Il senso della vita sta nell’essere pronti a vincere, proprio perchè consapevoli di poter perdere. Quando senti il richiamo della foresta, non stai a fare calcoli. So di essere un bersaglio, ma vincere o perdere dipende anche dal non aver paura”.

Beatrice Bauer
Nel 1994, poco prima di laurearmi, venne in Bocconi una collaboratrice di Dan Peterson, Beatrice Bauer – psicologa e psicoterapeura - a spiegare a noi studenti che nella vita bisogna bilanciare le diverse attività per evitare di abbattersi alle difficoltà che chiunque incontra. E la dott.ssa Bauer ci raccontò di come Dan costruiva un muro (vero!) mattone su mattone per ogni partita vinta nello spogliatoio dell’Olimpia Milano per rendere importante, simbolico e concreto l’ottenimento del risultato finale: lo scudetto.

Mi ricordo ancora le slides della dott.ssa Bauer. Stupende e ancora attuali. Ne potete avere un’idea sul testo “Studiare all'università. Imparare a gestire il tempo, lo stress e le relazioni interpersonali", di Beatrice Bauer e Gabriella Bagnato (EGEA, 1994), che illustra l’importanza dell’equilibrio nella vita. Per dare senso alla vita bisogna applicare la nostra passione nelle diverse aree: famiglia, amici, studio, lavoro, vita di coppia. Se ci si concentra su una sola, il rischio di un fall down è elevato. Valgono le stesse regole della diversificazione di un portafoglio mobiliare: mai mettere le uova nello stesso paniere. Markovitz, Miller e Sharpe hanno vinto un Nobel per l’economia nel 1990 trattando questi argomenti!

L’ex general manager di Milano, Toni Cappellari, conferma le sue straordinarie capacità psicologiche e motivazionali: “Via le lavagnette. Nei time out lui non scrive, ma legge negli occhi dei giocatori, per capire se sono pronti”.
Così Dipollina su Repubblica di ieri: “Il primo time out è spettacolo puro, faceva cose alla Mourinho quando il medesimo Mou approdava al liceo, le urla in inglese, intimidiscono e galvanizzano da prammatica i giocatori”. E' corretto. Mourinho ha imparato dal vecchio Dan!

Grazie Dan di essere tornato. Dai il buon esempio a tutti. A 75 anni ti rimetti in gioco dando tutto quello che hai. E non potevi tornare che con una vittoria. Netta e convincente contro un avversario di peso, Caserta.

2 commenti:

  1. Grandissimo Dan! Numero uno, la pallacanestro milanese aveva bisogno del suo carisma per tornare a coinvolgere e far innamorare i milanesi di questo sport

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  2. Nella teoria della relatività generale emessa da Einstein nel Novembre del 2015 si dimostra che spazio, massa e tempo non sono elementi fissi, ma variabili e interrelati.
    il fatto che Peterson, nato nel 1936 abbia oggi 75 anni (come tu affermi) è quindi possibilissimo ma dovrebbe essere vissuto, a lungo, al di sotto del livello del mare. Altrimenti avrebbe 80 anni (circa).
    ciò premesso, un elogio molto bello che mi spinge a sapere e leggere qualcosa di Beatrice Bauer, di cui non avevo mai sentito parlare. Ciao, PL Bonanate

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