giovedì 4 novembre 2010

La determinazione cinese, Terzani e l’operazione Yao Ming

Ripensando al post precedente sulla Cina - La Cina non è Oriente, è Occidente avanzato - corre l’obbligo riportare la view di Gideon Rachman (ben più quotato del sottoscritto), editorialista del Financial TimesChina can no longer pread poverty, October 26 2010: “Anybody who talks regularly to Chinese officials will be familiar with the mantra that “China is a developing country”. But Shanghai, which I visited last week, mocks this modest description. With its eight-lane highways, its modern and efficient subway, its forest of neon-lit skyscrapers, giant new airport and chic hotels, China’s commercial capital is defiantly developed…China’s insistence that it is a poor, developing nation is beginning to wear a little thin”.


Il drago cinese – di cui Napoleone si era preoccupato che si svegliasse – si è svegliato alla morte di Mao - 1976. Le forze interne sono finalmente emerse. Il carattere cinese ha potuto finalmente esprimersi, a partire dal 1980 con l’inizio delle riforme portate avanti da Deng Xiaoping.

Tiziano Terzani
In relazione alla forza interiore cinese, ho trovato calzante un racconto tratto da Tiziano Terzani nel suo magistrale Un indovino mi disse (Tea, 1995), dove riporta il pensiero di un prete cattolico olandese, padre Willem: “Un indonesiano va a pescare e prende tantissimi pesci. E’ felice, torna a casa e si doge per giorni quel che ha guadagnato, pensando che può riposarsi. Un cinese va a pescare e prende tanti pesci; pensa che quella è una buona stagione, che ha trovato un punto ottimo; scarica la barca, ritorna a pescare e prende tantissimi altri pesci”.

Ho ripensato alla determinazione del popolo cinese. E mi è tornato alla mente un libro letto anni fa: Operation Yao Ming (Brook Larmer, Gotham Books, 2005), che descrive come Yao Ming – campione di basket cinese ingaggiato dagli Houston Rockets – sia stato progettato in laboratorio, programmato a tavolino.

Yao Ming
Il Governo cinese ha indotto i genitori (lei giocatrice di basket, altissima) a sposarsi poiché ritenuti “adatti” in seguito ad un complicato e ovviamente segretissimo processo di selezione “naturale” per talento, struttura fisica e atteggiamento mentale. Una sorta di Frankenstein del parquet dell’NBA (National Basket Association).

Insomma, è stata pianificata con grande commitment una gigantesca operazione commerciale su scala globale, per rendere più friendly la Cina da parte degli americani, che erano alla ricerca di un erede di Michael Jordan. Il giornalista Larmer, ex corrispondente di Newsweek, scrive: “Their mission was simple: to bring honor to the largest nation on earth, a country that passed centuries of insecurity”.

Penso che abbia ragione Terzani: “La cultura cinese, umiliata dal confronto con l’Occidente, è moribonda almeno da un secolo e Mao, non a caso cercando di fondare una “Nuova Cina”, ha finito per ammazzare quel poco della vecchia che restava. Senza più niente a cui rifarsi, i cinesi ora non sognano che di diventare americani”.

Napoleone Bonaparte
E la libertà di stampa? Non esiste. In Cina è vietato agli investitori esteri fondare società editoriali. E’ stato seguito l’insegnamento di Napoleone: “La stampa è un arsenale che occorre non mettere a disposizione di tutti”. Io leggendo il China Daily – che pubblicava un articolo di un senatore statunitense – ho pensato che avessero modificato il contenuto perchè è impossibile vedere un parlamentare statunitense plaudire all’assenza di libertà di stampa.

Nel mio viaggio a Shanghai sono rimasto colpito anche dalle piccole innovazioni, semplici, che potrebbero far comodo anche a noi italiani.

Sappiamo che l’evasione fiscale in Italia è un fenomeno diffuso, legittimato a livello sociale, inestirpabile (fino ad oggi), perchè ampiamente tollerato. Anche l’inflazione in Italia sembrava invincibile, poi a partire dal decreto di San Valentino del Governo Craxi (1984) che abolì il punto unico di contingenza (i.e. l’indicizzazione al 100% dei salari alla crescita dell’inflazione), grazie alle lucide analisi di Ezio Tarantelli – vedi post http://fausteilgovernatore.blogspot.com/2010/10/modigliani-baffi-e-tarantelli.html – applicate con l’accordo Trentin-Amato del 1992, poi formalizzato da Ciampi del 1993, l'inflazione è stata sconfitta.
E sorridiamo nel 2010 a leggere titoli assurdi sui giornali “E l’inflazione vola”, e parliamo dell’1,6% (non del 19% dei primi Anni ’80!).

I cinesi danno la possibilità ai cittadini di scaricare dall’imponibile numerose spese correnti, tra le quali le ricevute dei ristoranti. E quindi tutti porgono i loro dati al momento del pagamento per avere la ricevuta fiscale. E – sorpresa delle sorprese – nella ricevuta c’è una lotteria “Gratta e vinci” che dà la possibilità di vincere un montepremi significativo di renminbi cash. 

Luigi Zingales
Sono gli incentivi che governano l’economia. Bisogna solo avere la volontà politica di farne buon uso. Ah, se Berlusconi avesse tempo di leggere Zingales e Rajan! Ma ha altro da fare. Bunga bunga.

3 commenti:

  1. Idem in Brasile, o almeno in San Paolo.
    Anche là impazza la lotteria dello scontrino e, tutti in cassa con il codice fiscale.
    Andreas Copper

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  2. La Cina ha fatto, sta facendo e ancora farà passi da gigante, ma a quale prezzo? Censura, libertà di espressione pressochè nulla e promotrice di grotteschi esperimenti biologici di selezione naturale? Sembra più un film tra fantascienza e horror che realtà.

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  3. Noi europei ci abbiamo messo circa duemila anni per approdare alla democrazia, non possiamo pretendere che questo salto storico altri lo facciano in un solo giorno. Abbiamo visto come esportare la democrazia sia assai complicato. Ogni popolo deve trovare dentro di sè le energie per liberarsi dei propri tiranni, altrimenti diventerà schiavo del suo liberatore. Consiglio la visione del film "Bhutto" sulla storia della famiglia Bhutto, compresa la vita di Benazir, gran donna.

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