venerdì 5 novembre 2010

Spione, gola profonda o whistle-blower?

E’ notizia di settimana scorsa che GlaxoSmithKline (GSK), colosso farmaceutico mondiale, ha patteggiato con il Dipartimento di Giustizia americano per la somma di 750 milioni di dollari, tra multe e indennizzi.


La GSK ha sottovalutato le forti tutele federali statunitensi a favore dei whistle-blower (letteralmente coloro che soffiano il fischietto), cioè
colui o colei che fornisce informazioni a terzi relativamente ad azioni compiute dalla propria azienda, che potrebbero danneggiare altri o l'interesse pubblico, perché illegali o socialmente dannose. Corruzione, falso in bilancio, inquinamento, reati contro il diritto del lavoro, tanto per fare qualche esempio tra i casi più studiati.

Nel caso specifico Cheryl Eckard - direttrice responsabile dei controlli di qualità della filiale americana di GlaxoSmithKline – segnalò nel 2001 molte irregolarità nella produzione di farmaci nella filiale di Portorico, dove uscivano medicine di pessima qualità. Dall’antidepressivo Paxil al Coreg per le malattie cardiovascolari, alla pomata per bimbi Bactroban.

La Eckard non venne ascoltata. Anzi. Per la manager troppo zelante arrivò il licenziamento.

R. Redford e D. Hoffman
Ciò che vogliamo porre alla vostra attenzione è la norma federale statunitense che protegge le “gole profonde” – vi ricordate Robert Redford e Dustin Hoffman nel film “Tutti gli uomini del Presidente” sull’affaire Nixon- Watergate?

Dopo lo scandalo Enron http://it.wikipedia.org/wiki/Enron negli Stati Uniti nel gennaio del 2002 è stata varata una nuova legge, nota come "Sarbanes-Oxley Act", che ha come finalità dichiarata quella di proteggere gli investitori migliorando l'accuratezza e l'affidabilità delle informazioni offerte dalle aziende e più in generale della loro gestione contabile e finanziaria.

La Sarbanes-Oxley, oltre a prevedere fino a venticinque anni di galera per chi si rendesse colpevole di frodi al mercato azionario, parla della protezione del "whistle-blower".

Valori morali a parte, l’efficacia della norma sta nel calcolo dei benefici che si possono ottenere impedendo all'azienda di continuare nel proprio comportamento criminale in rapporto ai costi della denuncia. Costi in primo luogo determinati dalle ritorsioni che è lecito aspettarsi da parte dei manager responsabili dei comportamenti illeciti.

L’efficacia sta nei potenti incentivi al pentitismo per chi dall’interno dell’impresa assiste a comportamenti criminali. La legge stabilisce delle percentuali ben chiare a favore del denunciante. L’omertà vale fino a che non ci sono gli incentivi giusti.

Vediamo il caso italiano. Il caso Parmalat per esempio. Dove a distanza di anni dal fallimento Parmalat vediamo Calisto Tanzi girare in libertà – recentemente è rientrato in galera, ma siamo sicuri che presto ne uscirà - come se il buco di 14 miliardi di euro da lui prodotto fosse già bello che dimenticato.

L'economista Vincenzo Perrone in un suo articolo per lavoce.info – Il lato oscuro della forza http://www.lavoce.info/articoli/pagina881-351.html scrive efficacemente: “La storia di Parmalat sembra essere la conferma definitiva del noto proverbio: chi trova un amico trova un tesoro. Almeno fino a quando non arriva la Guardia di finanza. A Parma gli amici venivano tutti dallo stesso istituto di ragioneria, si conoscevano da anni, cambiavano società di revisione, ma mantenevano lo stesso cliente. Al centro di tutto vi era il nocciolo duro della famiglia: figli, zii, forse nipoti. Le relazioni economiche sono immerse in una rete di relazioni sociali. Legami di sangue, di amicizia, di fiducia e lealtà, di clan e dialetto, di comunanza culturale, religiosa o ideologica, aiutano a scegliere le parti con le quali preferibilmente scambiare, ci spingono a rischiare di più in queste relazioni economiche e ci consentono di farle durare nel tempo".

Calisto Tanzi
Come è potuto accadere” - si chiede Zingales http://www.lavoce.info/articoli/pagina842.html il 30 dicembre 2003 in “L’onestà non paga” – “nella nostra Parma, simbolo della laboriosità e dell'efficienza padana, a un industriale come Calisto Tanzi, famoso per il suo attaccamento ai fondamentali valori cattolici? Come è potuta, questa mega truffa finanziaria, continuare per quindici anni, come sembra trasparire dalle prime indagini?".

Zingales risponde così: “La verità è che il mondo della finanza si basa sulla fiducia e quindi si presta ad abusi da parte di chi, per disperazione o mancanza di scrupoli, è disposto a falsificare documenti, mentire, ingannare. Qualsiasi controllo esterno fa fatica a individuare un problema, quando esiste la connivenza dei dipendenti chiave. Per eliminare questi scandali, quindi, è necessario spezzare il muro di omertà interna. Il vero problema è che l'onestà non paga abbastanza.
A fronte degli enormi danni sociali causati da queste frodi, non esiste un adeguato compenso per le persone che contribuiscono a portarle alla luce. Non solo chi fa la soffiata spesso si attira (ingiustamente) l'odio delle vittime, ma in aggiunta vede la propria carriera compromessa. Chi vuole assumere uno "spione"?”.

Se l’onestà non paga abbastanza, negli Stati Uniti hanno deciso di aumentarne il rendimento per legge. Così si premiano gli onesti e si combatte la criminalità economica.

Come abbiamo visto, è una questione di incentivi. E di cultura. Perchè in Italia lo spione, il pentito, la gola profonda è considerata proprio una figura negativa. O di peggio. Un cornuto.

3 commenti:

  1. grandioso esempio di come poter estirpare dal nostro paese il cancro della "malaffare" e/o "furbetti del quartierino vari".. Spesso e volentieri gli americani sono avanti anni luci rispetto a noi..soprattutto in campo di tutela dei consumatori e/o risparmiatori..
    Sandro bagatti

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  2. "L'onestà non paga abbastanza": purtroppo, fin troppo vero. Forse ci vorrebbero sforzi maggiori sia per quanto riguarda la tutela di tali "whistle-blowers" (fin troppo "martirizzati" una volta venuti allo scoperto), sia per quanto riguarda un'adeguata remunerazione di tali atti di virtù.
    Si sa, nessuno fa nulla solo per gloria e la paura fin troppo spesso fa mordere la lingua.

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  3. Ho ascoltato ad una conferenza negli Usa lo scorso anno Harry Markopoulos, il whistleblower reso noto dalla frode Madoff, ed e' molto simpatico oltre che da non perdere per ricordare a tutti che i miracoli non sono di questo mondo, ne' tanto meno di quello finanziario.

    Giovanni

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