giovedì 16 settembre 2010

Storytelling e Mille e una notte






Roberto Escobar – filosofo e critico cinematografico – in uno splendido saggio - Il Silenzio dei persecutori, Il Mulino, 2001 – nell’affrontare temi ben più tosti, nell’ultimo capitolo illustra l’importanza della narrazione, attraverso il coraggio di Shahrazàd.
E’ proprio la miseria narrativa dei persecutori che deve essere vinta, se si hanno a cuore le sofferenze delle vittime”. Io – se mi si permette il volo pindarico - vorrei disegnare un parallelo tra i persecutori e i mercati finanziari, che vigilano, “perseguitano”, mettono in continuazione sotto osservazione le società quotate, i debiti pubblici dei Paesi, i corporate bonds, le valute. E il mercato finanziario "persecutore" da cosa si fa irretire? Dalle storie che raccontano i Ministri economici – che influenzano sensibilmente i titoli di stato e le valute – gli amministratori delegati – che incidono sui prezzi delle azioni e i corporate bonds quotati.
In sostanza i CEO e i Ministri devono convincere e persuadere gli operatori a investire nelle attività presentate. E se è così, diventa fondamentale la capacità di raccontare, lo storytelling. Nelle parole di Escobar: “Occorre dunque liberare la nostra capacità di inventare, narrare, moltiplicare i racconti. C’è un corpo tradizionale di storie che di questa moltiplicazione ci suggerisce il valore. Giunto fin nel nostro mondo, ha un titolo significativo: Le Mille e una notte”.
La giovane Shahrazàd è alle prese con l’ossessione omicida del re Shahriyàr. Per eludere il suo comando di morte, la figlia del visir, coraggiosa e accorta, ricorre alla prassi esile e precaria di moltiplicare senza fine le narrazioni. E “Quanto più ricche e differenti e vive sono le narrazioni, tanto più ricche e differenti e vive sono le vite”.
Panebianco recentemente ha scritto sul Corriere della Sera: “Costretti a scegliere tra verità e immaginazione, gli uomini continueranno a preferire le narrazioni seducenti e accattivanti, soprattutto quando escono da una buona penna”.
Ma il testo di riferimento è Animal Spirits (G. Akerlof-R. Shiller, 2009), capitolo V, Stories, che inizia così: “The human mind is built to think in terms of narratives, of sequences of events with an internal logic and dynamic that appear as a unified whole. Life could be just one damn thing after another if it weren’t for such stories. The same is true for confidence in a nation, a company, or an institution. Great leaders are first and foremost creators of stories”.
Allora, se le storie e la narrazione sono così importanti per il destino di una società e di una nazione, cerchiamo di usare la testa quando gli amministratori delegati raccontano il migliore dei mondi possibili. Quando, per esempio, il CEO - Chuck Prince nel luglio 2007– di Citigroup disse: “Finchè l’orchestra suona noi continuiamo a ballare” nessuno osò contraddirlo.

Quando abbiamo delle risorse da investire, non facciamo come i guidatori della domenica con il cappello, ma rivolgiamoci in modo costruttivo a gestori di razza e con un track record significativo. Non facciamo i baluba con l'anello al naso e la sveglia al collo. Combattiamo la nostra pigrizia.

Non buttiamoci da dilettanti a fare i trader sulla borsa italiana. Non scommettiamo sul prezzo dell'oro o dell'argento, ma investiamo - Investire e fare trading sono due cose molto diverse e vi invitiamo a leggere Against the gods. The remarkable story of risk di Peter Bernstein (su Amazon a soli 13,57$ http://www.amazon.com/Against-Gods-Remarkable-Story-Risk/dp/0471295639) - in società competitive, guidate da un management serio (no CEO faso tuto mi), avverse a operazioni unfair per gli azionisti di minoranza, con conti in ordine e patrimonio equilibrato, senza rapporti eccessivi tra debito e equity.

Per condividere la meraviglia delle storie che si intrecciano sorprendentemente nella nostra vita, concludiamo con il filosofo tedesco Odo Marquard, Apologia del caso, Il Mulino, 1991: “Chi, attraverso la vita e il racconto, prende parte a molte storie, volta a volta tramite una storia trova la sua libertà nei confronti via via delle altre e viceversa, trovandosi agli incroci di molteplici interferenze”.

2 commenti:

  1. Dunque il nostro venerabile ex presidente Carlo Azeglio Ciampi non è l'unico a fornire suggerimenti per gli studenti alle prese di questi tempi con i temuti esami. Mi auguro che l'inventiva non manchi di venire anche in mio soccorso allorché mi troverò a discutere la mia tesi di Laurea.

    Come negare l'importanza del raccontare? Nel bellissimo libro "Mundo del Fin del Mundo" di Luis Sepùlveda, l'imberbe ed inesperto protagonista persuade un manipolo di rudi balenieri ad accettarlo a bordo proprio raccontandogli la trama dell'amato Moby Dick.

    Per quanto riguarda mercati e risparmiatori mi sembra altresì importante rimanere sempre ben ancorati alla realtà degli indicatori economici e dei dati di bilancio, senza dare troppo peso alle narrazioni di qualche affabile Private Banker.. notoria è al proposito la famigerata storia della Ricotta!

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  2. devo dire che nelle analisi di Benny traspare sempre una lucidità infinita. Condivido al 100% le parole espresse nel blog e aggiugno che spesso e volentieri i falsi profeti dei falsi guadagni hanno più proseliti di quanti si battono per una sana e sincera "educazione economica". Troppe volte ci sentiamo derubati e/o raggirati ma questo è frutto solo della nostra "ignoranza" e ingordigia.
    Sandro

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