Per anni, Allegra e Francesco hanno chiesto la stessa storia tutte le sere. E’ il fascino della ripetizione. Ma in queste vacanze i miei figli volevano una storia diversa al giorno.
Allora ho ripensato a mio padre, scomparso il 16 gennaio di 22 anni fa.
Adriano Olivetti |
Mi sono messo sul ciglio del suo letto e ho iniziato a leggere. Sempre storie. Economiche o familiari, ma storie appassionanti.
Così ai miei figli, rifacendomi a mio papà che mi ha introdotto alle letture economico-finanziarie, ho raccontato delle storie significative. Le mie figure di riferimento. Alcune me le ha trasmesse lui.
Ho iniziato con Paolo Baffi, governatore integerrimo di Banca d'Italia dal 1975 al 1979 (definito da Baffi "il mio quinquiennio di fuoco") per passare poi ad Adriano Olivetti, imprenditore "sovversivo", vedi post
E poi ancora - nelle sere successive - Enrico Mattei, il fondatore dell'ENI, vedi post , Beniamino Andreatta, politico ed economista sopraffino, "punito" per aver costretto lo Ior (la Banca del Vaticano, ndr) alla transazione nell'affaire Banco Ambrosiano, vedi post , Luigi Einaudi, Governatore di Bankitalia e Presidente della Repubblica, che divide una pera al Quirinale (GA Stella ci ha appena informato che il barbiere del Senato guadagna più di Sarkozy), vedi post le "pere indivise", Ugo La Malfa, Federico Caffé, economista illuminato, maestro di Mario Draghi, Ignazio Visco e di tanti altri economisti, vedi post ...beh, li conoscete, sono materia dei miei post e delle mie lezioni universitarie.
Lì per lì ho pensato di aver esagerato, visto che sono piccoli - 6 e 8 anni - ma loro a distanza di pochi giorni mi hanno confermato che le storie vere sono state apprezzate.
Fedrico Caffé |
Il passaggio della fuga nel nulla che piace a Chicco - raccontato da Ermanno Rea in L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffé scomparso e mai più ritrovato (Einaudi, 1992) - è il seguente: “Caffé pianificò la fuga preordinandone ogni movimento fino al più banale: come oltrepassare la porta di casa senza svegliare il fratello; quali abiti indossare, quali oggetti lasciare e quali portare con sé...Infine arrivò il momento di agire. A un’ora imprecisata, compresa tra l’una e le cinque del mattino, smise di pensare. Indossò i pantaloni grigi che aveva portato sino a poche ore prima, una giacca, una camicia, un impermeabile e, dopo aver disposto una serie di oggetti sul tavolino accanto al letto – l’orologio, gli occhiali, le chiavi, il passaporto, il libretto degli assegni – raggiunse in punta di piedi la porta di casa. Aprì con meticolosa lentezza la serratura evitando di fare anche il più piccolo timore. Poi si richiuse la porta alle spalle con la stessa cautela.
Appena al di là del portone si sentì investito da un flusso di acqua fredda: era fatta. Qualunque decisione fosse in procinto di attuare, non poté non percepirla come qualcosa d’irrevocabile”.
Sono convinto che le storie dell'Italia migliore siano un ottimo ricostituente per ripartire in questo difficile 2012.
Papi, ti sia lieve la terra.
come sempre straordinario, Francesco
RispondiEliminaho letto il tuo blog di stamattina. Accidenti come sono fortunati i tuoi bambini..Laura
RispondiEliminaCaro Beniamino,
RispondiEliminaho letto con particolare commozione il Tuo racconto, anche perché mio padre morì a luglio di 22 anni fa e si ammalò a gennaio, quindi ti ho sentito immediatamente vicino.
Grazie per questo momento di riflessione e di ricordi
Un caro saluto, Antonio
Continua cosi’ Faust, riscaldaci i cuori, soprattutto di lunedi’, Che a ricominciar si fa fatica
RispondiEliminaDopo aver scorrazzato lungamente sui pendii di ShampooLook.
Mancava nelle valli l’eloquio spumeggiante
Del nostro professore blogger preferito.
Ti vidi fedele su SkyTG24.
Un abbraccio
Leonardo
Per chiarire la chiusura del commento precedente:
RispondiEliminaL'ultima lezione di Caffè mi ricorda un "Arrivederci e grazie" seguito da un lungo applauso. E' la lettura portata in aula da Piccone per l'ultima lezione di Economia e Tecnica degli Scambi Internazionali del 2011 all'Università degli Studi di Bergamo, la giusta e degna coronazione di un percorso che ha portato Umberto Ambrosoli in persona, e altri uomini di grande valore il cui atteggiamento ci è finalmente chiaro.
Fabio Pedroncelli
Per quanto riguarda gli esempi da trasmettere ai giovani, ci sono due tipi di persone: quelle che si lamentano e dicono che oggi non ci sono esempi per loro, e quelle che, nonostante la situazione attuale, li cercano lo stesso, nel passato o nel presente, per poi trasmetterli ai giovani.
RispondiEliminaCredo sia essenziale trovare e raccontare gente come Caffè, Olivetti, Mattei, Ciampi, Baffi etc: essi ci ricordano che l'Italia non è solo il paese dell'irrazionalità negativa e del favoritismo, ma un suole che ha dato la vita a persone che sono diventate quello che sono state attraverso l'impegno, la volontà, l'onestà e la costanza.
Gli esempi ci sono, che importa se non sono numerosi, basta che siano validi; trovo insopportabili gli atteggiamenti che molti italiani hanno nei confronti della politica e dell'imprenditoria: "sono tutti ladri". Io non credo sia così. Chiaramente la situazione deve migliorare, la maggioranza di coloro che presiedono il parlamento non meritano tale onore e onere, ma nel passato, anche recente, esempi di onestà e servizio civile sono presenti.
(L'ultima lezione di Caffè mi ricorda un "Arrivederci e grazie" seguito da un lungo applauso. E' la lettura portata in aula da Piccone per l'ultima lezione di Economia e Tecnica degli Scambi Internazionali del 2011 all'Università degli Studi di Bergamo, la giusta e degna coronazione di un percorso che ha portato Umberto Ambrosoli in persona, e altri uomini di grande valore il cui atteggiamento ci è finalmente chiaro).
effepì
La trasmissione orale delle favole, storie,racconti risale ai tempi più antichi.I tuoi bimbi ti chiedevano storie ed erano ancora più contenti se la narrazione era contraddistinta da espressioni che a loro piacevano particolarmente e che tu ripetevi con gioia.E'quasi un bisogno istintivo dell'uomo il sapere, l'ascoltare e farsi raccontare.Segna il passaggio dall'infanzia - adolescenza all'età adulta.Tuo padre ti raccontava.. e all'ultimo eri tu a farlo afferando così il testimone del capo famiglia e dell'essere adulto.Un giorno saranno i tuoi figli,memori e grati di ciò che hai loro mostrato,insegnato, spiegato.
RispondiEliminaMolti fra i migliori capolavori ricevuti in dono all'umanità ci sono stati tramandati sotto forma di novella prima di esserci trasmessi per iscritto.
Un abbraccio.
Lucia
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina