Personalmente ho apprezzato la sortita dell’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge – Ora pulizia o saltano i diritti tv - contro il calcio scommesse – vedi post la cloaca del calcio- scommesse - che mina il patto di fiducia che lega il tifoso alla sua squadra, che rischia di rendere non autentiche le emozioni straordinarie che regala una partita di calcio.
Alla ricerca di spiegazioni sui banditi e sugli imbroglioni, mi sono arrampicato nella mia biblioteca e ho trovato la risposta. Carlo M. Cipolla – il nostro più grande storico dell’economia – ci ha lasciato uno spassosissimo saggio, Allegro ma non troppo (Il Mulino, 1988), che comprende Le leggi fondamentali della stupidità umana.
Io credo che uno dei grandi e irrisolti problemi italiani sia il fatto che la maggioranza dei cittadini non sa distinguere tra furbizia e intelligenza. Allora riprendiamo in mano Cipolla così facciamo un passo in avanti nel lungo e tortuoso cammino della consapevolezza.
“La Prima Legge della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione".
La Seconda Legge Fondamentale dice che: "La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona".
La terza legge fondamentale presuppone che gli esseri umani rientrino in una di quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi.
La Terza Legge Fondamentale chiarisce esplicitamente che: "Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza il contempo realizzare alcun vantaggio per sè o addirittura una perdita".
Carlo Maria Cipolla |
Anni fa Luciano De Crescenzo fece la descrizione dello scugnizzo napoletano, eponimo della furbizia nazionale. Ma l’intelligenza, come ci spiega Cipolla, è diversa dalla furbizia. Purtroppo in Italia il furbo ha la meglio.
Peccato perchè le leggi e le regole non sono solo giuste, ma anche convenienti. Rispettarle e farle rispettare – enforcement - produce maggior benessere e maggiore certezza del diritto e quindi minori incertezze che ostacolano fare impresa.
Paolo Sylos Labini in Un Paese a Civiltà limitata (Laterza, 2001) scrisse: “In Inghilterra è tenuto in gran considerazione il carattere, da noi invece l’astuzia. Da quando ho l’età della ragione dico che, se fossimo un po’ più grulli, vivremmo tutti meglio. E’ ben difficile immaginare un paese veramente civile in cui gran parte delle persone di rilievo sono furbe e in cui chi si fida degli altri è considerato un ingenuo, ossia uno sciocco”.
Chiudo con una riflessione del mio amato Gianni Brera, che nel suo L’Arcimatto (1960-66, Baldini e Castoldi, 1993, p. 158) ci lascia scritto: “La forma di furberia più efficace in Italia è l’onestà. E poiché i furbi velleitari sono millanta, ne deriva che i veri furbi sono pochi”.
"Un popolo di furbi fa una nazione di fessi"
RispondiElimina(Indro Montanelli).
Saluti
Andreas Copper
Fa pandan con la dichiarazione di Fabrizio Corona: "Io sono come Robin Hood, ma rubo ai ricchi per dare a me stesso". bp
RispondiEliminaNON GIUSTIFICO ... MA LA CERTEZZA DEI FATTI DEVE TORNARE AL CENTRO DI OGNI DECISIONE
RispondiEliminaAnche il caso Bisignani di questi giorni prova che i furbi possono operare perché gli stupidi ci credono!
Lo scandalo e' che gli italiani (spero non tutti!) danno troppo credito (e potere) ai ciarlatani (furbi) e immaginano complotti dietro ad ogni evento, basandosi solo sul sentito dire!
Ma una sana valutazione dei fatti concreti e del reale potere/ruolo giocato dalle persone non si usa più?
L’intelligenza non è furba e la furbizia non è intelligente.
RispondiEliminaL’unione fa la forza, appunto, ma non l’intelligenza.
http://www.ilcittadinox.com/blog/lintelligenza-non-e-furba-e-la-furbizia-non-e-intelligente.html
Gustavo Gesualdo
alias Il Cittadino X
grazie Beniamino !
RispondiEliminaSiccome debbo applicare a me stesso il motto socratico "so di non sapere" questa tua analisi aiuta ad 'arricchire il bagaglio di strumenti con cui poter meglio leggere e conoscere meglio la realtà.