La notizia che ha occupato nelle settimane scorse le pagine dei principali quotidiani economici del mondo è stata la multa di 4,3 miliardi di dollari inflitta a sei banche internazionali: UBS, Royal Bank of Scotland, HSBC, JPMorgan, Citibank, Bank of America.
Come ha scritto il Financial Times - il cui motto della pagina dei commenti è "Without fear and without favour", si tratta di una criminal offense, per cui la pena non deve essere solo pecuniaria, ma dovrebbe prevedere anche il divieto di operare sui mercati.
Come ha scritto Donato Masciandaro sul Sole 24 Ore, se hai manipolato il mercato sei da cartellino rosso: "Occorrono misure drastiche. Da un lato, la definizione di prezzi rilevanti per l'economia mondiale non può più essere affidata ad oligopoli di poche banche. Dall'altro, occorrono punizioni efficaci, che certo non sono le sanzioni, anche miliardarie. Le banche ree confesse dovrebbero essere sottoposte a un ostracismo internazionale: sospensione temporanea di tutte le attività bancarie nei Paesi del G20".
Ha certamente ragione il prof. Masciandaro, direttore del Centro Baffi della Bocconi. Sono infatti anni che le maggiori banche nel mondo vengono sanzionate ma nulla cambia. Secondo le ricerche del prof. McCormick, tra il 2009 e il 2013 le 12 global banks hanno pagato 105,4 miliardi di dollari di multa ai regulators europei e americani.
Di recente, l'economista ed ex senatore della sinistra indipendente Filippo Cavazzuti nel paper dal titolo "Un racconto di "economia politica": protezionismo interno e suggestioni di politica economica sulla via italiana all'euro" ha ricordato il pensiero di Beniamino Andreatta. "Il mercato è uno strumento, il migliore strumento che sia stato inventato dall'esperienza collettiva degli uomini per produrre e distribuire risorse. Il mercato è uno strumento che non piace agli operatori economici anche se, ipocritamente, essi lo esaltano. Il mercato ha bisogno di polizia".
Ma quanto ha ragione ancora oggi Andreatta! Ci vuole la polizia per coloro che si beano, ipocritamente, dei benefici del mercato, e poi lo svillaneggiano con le manipolazioni continue, prima sul Libor e poi sul Forex.
Concordiamo con il Financial Times del 13 novembre: "In most businesses, the normal penalties for defrauding a customer include the risk of a jail sentence. If the authorities really want to change the culture of the trading desk, criminal sanctions must become a more vivid possibility".
Sul Financial Times del 27 novembre si legge (in basso, proprio difficile da trovare, chissà come mai): Lawsuit alleges metals price manipulation. A US jewellery company has files a class-action lawsuit against Goldman Sachs, HSBC, Standard Bank, and BASF alleging manipulation of benchmarks used to set the price of platinum and palladium".
RispondiEliminaSecondo i proponenti la causa, le banche sopracitate hanno diffuso informazioni "non-public" relative a ordini di acquisto e vendita che hanno consentito loro di ottenere informazioni sulla direzione future del prezzo del platino e del palladio".
Le informazioni, come i Maestri, bisogna andarsele a cercare col lanternino.