In questi 7 anni di crisi economica abbiamo spesso visto diversi economisti stranieri criticare l'austerità, che in Italia non c'è mai stata poichè la spesa corrente primaria - ossia al netto degli interessi sul debito pubblico esistente - è sempre salita dal 1955.
Martedì 15 settembre l'economista americano James Galbraith intervistato su Repubblica ha evidenziato che "l'ossessione per il debito e la finanza pubblica ha portato l'Europa a sprofondare nella recessione". Galbraith dall'alto della sua conoscenza, lontanissimo negli Stai Uniti ci viene a fare la lezioncina di politica economica, ma l'Italia la conosce ben poco.
Lo aiutiamo noi. Il 13 settembre su Repubblica-Palermo Antonio Fraschilla ci informa che in Sicilia sono ci sono 76 dirigenti del dipartimento dei Beni culturali senza incarico, ossia pagati per non fare nulla. Abbiamo già parlato su questo blog dell'assurda situazione dell'Assemblea Regionale Siciliana, dove esistono degli impiegati la cui mansion è portare le carte fisicamente da un ufficio all'altro. Federico II si sta rivoltando nella tomba.
I 76 manager senza incarico sono solo il 4,2% dei 1.818 dirigenti della Regione siciliana censiti a fine 2013 (nel 2015 saranno sicuramente di più). In diversi casi, i dirigenti dirigono se stessi, nel senso che non hanno sottoposti. Hanno un ufficio tutto loro come il direttore del parco archeologico di Morgantina, famosissimo nel mondo, eh. In tutte le regioni italiane a statuto ordinario i dirigenti complessivi sono 2.152. E' noto, peraltro, che il dirigente pubblico, al contrario di quello privato, è di fatto illicenziabile.
Aspettiamo con ansia il prossimo decreto per salvare la Regione Sicilia che ha un buco nei conti colossale. Per miliardi di euro. Nell'attivo ha ancora dei crediti per le aree sottoutilizzate (fondi FAS) che non esistono più. Nel frattempo sotto Palazzo dei Normanni stazionano a fumare una sigaretta decine di autisti nei pressi delle numerosissime auto blu, rigorosamente straniere, Audi A6 in primis.
Se Sergio Marchionne avesse, per ipotesi, pieni poteri e potesse cambiare le regole e gli incentivi nella pubblica amministrazione, licenziando anche i nullafacenti, il risparmio di spesa corrente sarebbe nell'intorno dei 100 miliardi di euro l'anno. Se la spesa corrente non viene ridotta, non ci saranno mai le risorse per gli investimenti.
Caro Galbraith, in Italia l'austerity non c'è mai stata. Ciò che è sempre esistito è il "partito della spesa" (copyright Guido Carli).
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