lunedì 10 dicembre 2012

Nei momenti cupi, ricordiamo i grandissimi. Auguri a Carlo Azeglio Ciampi, che ieri ha compiuto 92 anni

Come ci immaginavamo, la giornata di oggi sui mercati ci fa capire quanto sia apprezzata la sola ipotesi di un ritorno di Berlusconi al governo. Non lo vogliamo neanche pensare.

E' proprio in questi momenti che bisogna mantenere i nervi saldi e ripensare ai grandi italiani. Mentre stamane partecipavo a un incontro organizzato dalla Fondazione Ugo La Malfa - politico di una lungimiranza clamorosa, leggasi post Ugo La Malfa, politico formidabile - mi sono ricordato di un altro grande italiano, Carlo Azeglio Ciampi, il quale in più di un'occasione riportò in auge la credibilità del Belpaese.


Ieri 9 dicembre, Carlo Azeglio Ciampi – Governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, Presidente del Consiglio e Ministro del Tesoro, Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, nato a Livorno il 9 dicembre 1920 - ha compiuto 92 anni. Gli facciamo gli auguri, ricordando alcune sue riflessioni e punti di vista, ritratti da “Da Livorno al Quirinale” (Il Mulino, 2010).

Non c’è dubbio che la vita scorre e ti offre tante occasioni. L’importante è riuscire a coglierle nel modo giusto e al momento giusto. Non mi sono mai lamentato di quello che mi ha offerto la vita. Posso dire che per inclinazione naturale mi sono sempre sentito pronto a cogliere l’occasione che in un certo momento si offriva”.

Sono convinto che nella vita si debba sempre cercare di utilizzare al meglio il tempo...fai le cose che ritieni di dover fare; dovendole fare, cerchi di farle rapidamente...io ho preso da mia madre: “Non rinviare a domani quello che potresti fare oggi, il tempo è breve”.

Io parto da questa idea: non prendere impegni che sono al di là delle tue forze. Ma se li devi prendere, bando ad ogni incertezza o timidezza, rimboccati le maniche e mettiti a lavorare"."La mia filosofia è questa.Quando si profilano impegni difficili, importanti, se puoi farlo, evitali; ma se non puoi evitarli, affrontali con pienezza di energie, con freddezza, con libertà di mente, con onestà di propositi”.

Molte volte mi chiedo se ci sia oggi una generazione di trentenni che abbia la forza di “ricostruire”, la volontà e l’impegno necessari, come li avemmo noi, provati dalla guerra, anzi con la guerra ancora alle porte di casa. Mi dico anche che se questa generazione non c’è, la colpa è nostra, è dei padri; vuol dire che non siamo capaci di passare la mano al futuro. E’ un pensiero che quasi mi ossessiona; ma non perdo la fiducia”.

Servire la Banca d’Italia vuol dire servire, imparare a servire una grande istituzioneQuindi l’istituzione viene prima della persona. Secondo, ti insegna ad avere valori precisi, ti insegna a non accettare compromessi, ti insegna a tenere fermo il punto di fronte a chiunque prema. Ti insegna a non dipendere da nessuno, da nessun potere politico esterno

Studiare come un forsennato vuol dire scavare problemi, capirli, non mandare meccanicamente a mente nozioni. In questo mi aiutò molto la mia familiarità con il metodo della filologia classica...Bisogna rendersi conto delle origini delle cose, approfondire, scavare, per capire il testo base

Nella vita si studia sempre fino all’ultimo giorno. In forme diverse. La curiosità, il desiderio di capitre, di darsi una spiegazione delle cose, non cessano mai. Il mondo non lo si conosce mai abbastanza. A parte le conoscenze tecniche, è la vita stessa, nei suoi valori, nelle sue manifestazioni, nelle nostre reazioni a esse, che si presenta come un apprendistato continuo. Anche a novant’anni compiuti

Nella discussione si affinano le idee, si migliora il contenuto della soluzione che uno può avere in mente già in partenza, ma poi si deve chiudere. La discussione non è mai fine a se stessa e non è mai senza fine, deve finire, ci sono tempi da rispettare. Questo è, per me, il famoso problema del rapporto fra conoscenza e atto volitivo. Ci vuole il massimo della conoscenza. Ma poi c’è l’esigenza di smettere, di mettere la parola fine a un processo conoscitivo, altrimenti senza fine, e di chiudere con la decisione, con la scelta”.

La fiducia e la speranza mi vengono dai giovani, che pure vivono un presente difficile e nutrono d’incertezza il loro futuro...Frequenti sono le occasioni che ho di incontrare ragazzi, studenti, giovanii impegnati nello studio e nel lavoro...mi conforta osservarne la forza,la determinazione a non lasciarsi andare; il loro saper guardare avanti. Con molta lucidità non coltivano illusioni, ma non cadono nel disincanto o peggio nel cinismo. Affrontano la realtà per quello che è e si adoperano a cambiarla. Questo è per me il punto: il ricambio generazionale. Quando questi giovani chiederanno con vigore, perentoriamente, ai loro padri: “E ora, fatevi da parte”. E’ ciò che fece la mia generazione all’indomani della guerra. Tra mille difficoltà, senza molte certezze circa il nostro futuro, salvo una: “Ora tocca a noi”. Ce la facemmo. Ce la faranno”. 

L'anno scorso sul Sole 24 Ore Ciampi ha invitato i lettori a riprendere in mano Leopardi. Lo riporto integralmente: “Sia di auspicio la convinzione del Passeggere leopardiano, “Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura”. E il futuro è speranza”.

Auguri Carlo Azeglio!

4 commenti:

  1. Ricevo e volentieri pubblico:

    Grazie Beniamino

    L’idea che chi ha condotto l’Italia al disastro oggi faccia cadere il governo che la sta(va) tirando fuori è agghiacciante.

    Raccoglierà il voto di mafiosi, evasori, furbi e criminali, quindi c’è da temere che ne raccolga tanti.

    Ti abbraccio

    antonio

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  2. Ricevo e volentieri pubblico:

    Caro Ben

    grazie per averlo ricordato. Anche io sono convinto che Ciampi sia stato uno dei pochi "grandissimi" del cui valore codesto infausto paese ha beneficiato.

    Francesco S.

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  3. Mario Monti, in chiusura di un'intervista al direttore Ezio Mauro di Repubblica dice: "Concluderò la giornata telefonando al Presidente Ciampi, per gli auguri del suo compleanno. Una voce autorevole, e amica".
    Noi lo abbiamo fatto con il nostro blog.

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  4. Ricevo ora con grande commozione un biglietto di ringraziamento del Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che rispoonde dopo aver letto il post in cui gli faccio gli auguri e ricordo alcune sue riflessioni.

    Grande Carlo Azeglio!

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