La teoria dell'efficienza dei mercati finanziari prevede che gli investitori siano totalmente razionali, e quindi compiano le scelte basandosi solamente sulle informazioni attualmente disponibili. Ma soprattutto che l'homo economicus fondi le proprie decisioni solo attraverso la logica e la razionalità. Non è così, evidentemente.
Quando l'efficienza è massima, si sostiene la non prevedibilità dei mercati in virtù del fatto che le informazioni sono immediatamente assorbite dai prezzi.
Nella mia tesi di laurea nel lontano 1994 riportai Eugene Fama e i suoi studi, corroborandoli con l'evidenza che il prezzo del succo d'arancia fosse immediatamente correlato con le previsioni del tempo in Florida (che abbonda di aranceti).
Tutti ricordano il film "Una poltrona per due", il cui titolo originale era "Trading places", il luogo dove avvengono le contrattazioni. In quel caso proprio - come avviene a Chicago - del succo d'arancia.
Nel film Inside Out che ho visto con i miei figli questo week end, il regista prende la posizione opposta ai teorici dei mercati efficienti, descrive mirabilmente quanto le emozioni impattino sulle nostre scelte.
Il difetto del film è l'assenza di un qualsivoglia ruolo delle facoltà razionali. Sembra che le persone reagiscano solo su base emozionale.
Un tantino esagerato. Come nella finanza, sappiamo bene che i mercati non siano sempre efficienti. Hanno scommesso sui cdo (collateral debt obbligation) americani di pessima qualità - con mutuatari ninja (no income, no income, no asset, no job). Hanno pagato spread risibili negli anni scorsi sull’Italia, la Spagna e la Grecia, sottovalutando pesantemente il rischio di credito.
Ciò non toglie che i mercati finanziari nel medio termine svolgano correttamente il loro lavoro di allocatori della ricchezza.
Una scena significativa del film evidenzia come l'uomo a cena sia completamente avulso dai discorsi familiari, e invece concentrato su una partita di calcio.
Sarà anche così, ogni tanto, ma non sempre. Il calcio conta eccome (sono tornato scornato ieri sera dopo un'Inter mediocre). Ma nella mia testa, c'è anche dell'altro (oltre a Paolo Baffi, beninteso).
Insomma un film divertente, ma non esageriamo.
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