venerdì 6 agosto 2010

Kahneman e la felicità


Lunedì ero a Cassino - dove si combattè per mesi nel 1944 tra le forze alleate e i tedeschi - dove, in qualità di Presidente di una Società di sviluppo progetti ad energia rinnovabile, eravamo convocati dal notaio del luogo - fine giurista - per la definizione finale dell'operazione.
Nella ricerca del compratore - progetto fotovoltaico - un ruolo rilevante è stato giocato da un mediatore che, se tutto si completerà come da accordi, prenderà la sua parte.
Ai nostri fini, per valutare empiricamente come lo psicologo israeliano, nonché premio Nobel per l'economia nel 2002, Daniel Kahneman avesse veramente ragione, è necessario dire che i nostri partner locali sono usciti dalla estenuante trattativa - finita in notturna - scontenti, poichè il mediatore ne è uscito con un beneficio superiore a loro.
Kahneman fece un esperimento che diede un sorprendente risultato: è più contento un individuo che guadagna 40.000$ l'anno con il vicino di casa a quota 30.000$, piuttosto che guadagnare 50.000$ con il vicino che prende 60.000$.
Allora, dopo le numerose firme del closing ho pensato a Kahneman e alla finanza comportamentale. Mentre il notaio diceva "Le chiacchiere stanno a zero", io sorridevo e pensavo a Thaler, Piattelli Palmarini, Legrenzi, Tversky. Allora dissi: "Ha ragione il notaio, talk is cheap".

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