Infatti l'Amministrazione Trump sta smantellando le regole introdotte da Obama per diminuire la probabilità di una nuova crisi finanziaria. Salvatore Bragantini qualche giorno fa sul Corriere della Sera ha scritto: "Obama, consigliato da Paul Volcker, ex presidente della Fed, aveva proibito alle banche di operare in proprio (cioè speculare) usando l’implicita garanzia statale. Di qui nascono le prescrizioni della legge Dodd-Frank, bestia nera delle banche Usa, e l’Ufficio per la Protezione Finanziaria dei Consumatori (Upfc), per evitare nuove truffe". La candidata democratica Elisabeth Warren sarebbe stata un ottimo presidente.
Il candidato di Trump alla presidenza della Fed Jerome Powell attacca il Dodd-Frank Act (che limitava il trading delle banche) e non crede che le banche siano troppo grandi per fallire, per cui, così chiosa Bragantini "Altro che «cattura dei regolatori»; qui la volpe va a guardia del pollaio. La nave degli ebbri avanza cieca nella notte; a bordo ci siamo anche noi".
Nell'ultima intervista di Isidoro Albertini (dicembre 1995), decano degli agenti di cambio, al Sole 24 Ore si legge tanta saggezza: «L'ingordigia è alla base di tutto, una spinta che alla fine ha rotto gli argini».
Winston Churchill |
In un successivo intervento King, parafrasando Winston Churchill e la battaglia d'Inghilterra del 1940, disse: "Mai nel campo dell’intrapresa finanziaria, così poche persone (i banchieri, ndr) hanno dovuto così tanto denaro a così tante persone (i contribuenti, ndr)”.
Churchill - Prime Minister durante la Guerra nonchè premio Nobel per la letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici - così ringraziò i piloti della Royal Air Force (RAF), eroici durante la Battaglia d'Inghilterra, combattuta nei cieli inglesi tra l'estate e l'autunno 1940: “Mai così tanti uomini (popolo inglese, ndr) dovettero così tanto a cosi pochi uomini (i piloti della RAF)".
Il massimo è la fregatura che si prende il ceto medio che lo ha sostenuto. In campagna elettorale Trump accusò i grandi banchieri di ogni nefandezza per poi circondarsi degli stessi. I ricchi da che mondo è mondo favoriscono il loro mondo.
Una nota di colore su Trump. Il New York Times ha raccontato la giornata tipo del Presidente: si sveglia alle 5 e mezza, accende subito la tv, si collega alla Cnn per guardare le notizie, poi passa su Fox & Friends per trovare conforto e qualche idea per i suoi messaggi, quindi inizia a twittare. I suoi collaboratori più stretti calcolano che Trump trascorre almeno quattro ore al giorno, di fronte alla tv. E si beve decine di Diet Coke. Ma come fa a non gonfiarsi come un otre?
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