martedì 9 dicembre 2014

Sant'Ambrogio e Piazza Fontana: l'incoerenza dei sindacati italiani che proclamano lo sciopero generale il 12 dicembre

I due maggiori sindacati italiani, la CGIL e la UIL, hanno proclamato uno sciopero generale per il prossimo 12 dicembre. La ragione dello sciopero è la non condivisione della riforma del lavoro portata Avanti dal governo guidato da Matteo Renzi, denominata #JobsAct.

E' uno sciopero senza senso. Siamo il Pease che è cresciuto meno al mondo negli ultimi 25 anni. Abbiamo da recuperare il tempo perduto con le riforme strutturali che tutto il mondo ci chiede. Come al solito, senza portare alcuna proposta costruttiva, il sindacato - da cui si è distaccata la CISL - protesta e invoca lo status quo. Che significa mantenere un mercato del lavoro ingessato, diviso tra insider (fortunati e pieni di diritti) e outsider (fuori e senza diritti).
Ma senza cambiare, non rimaniamo fermi, andiamo indietro.

Oltretutto, con una totale mancanza di sensibilità e di conoscenza storica, i sindacati hanno deciso di indire lo sciopero il 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana, dove persero la vita (12 dicembre 1969) 17 persone (oltre a 88 persone rimaste ferite).

La Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano dopo lo scoppio
Così il 12 dicembre la consueta commemorazione in Piazza Fontana verrà annacquata dalle urla dei sindacati, ancora una volta in ritardo sulla realtà delle cose. E come ha sottolineato il presidente dell'associazione delle vittime di Piazza Fontana Carlo Arnoldi, sarà difficile con lo sciopero dei mezzi pubblici raggiungere il centro di Milano.
Su Piazza Fontana ha scritto pagine bellissime Corrado Stajano. Nel suo recente Destini (Archinto, 2014), nel ricordare Peppino Fiori, si legge: "Lo ricordo in piazza del Duomo, a Milano, il plumbeo mattino dei funerali delle vittime della strage di piazza Fontana, quando erano arrivati gli operai delle fabbriche, la Pirelli, la Falck, la Breda, la Magneti Marelli, a tenere il servizio d'ordine perchè dopo le bombe si temeva il golpe: centinaia di migliaia di uomini e donne, protetti da quelle tute bianche e blu, furono il segno che la comunità diceva di no all'avventurismo eversivo. Peppino con quel suo servizio visto da milioni di persone raccontò con chiarezza la paura di quei giorni e il coraggio di tutta una società pulita".

Ieri a Milano si è festeggiato Sant'Ambrogio, vescovo di Milano.

Voglio rendere omaggio a sant'Ambrogio. Aurelio Ambrogio, meglio conosciuto come sant'Ambrogio (Treviri (oggi Trier), 339 – Milano, 397), vescovo, scrittore e uomo politico, fu una delle personalità più importanti nella Chiesa del IV secolo d.C.

Conosciuto anche come Ambrogio di Milano, assieme a san Carlo Borromeo e san Galdino è patrono della città, della quale fu vescovo dal 374 d. C. fino alla sua morte e nella quale è presente la basilica a lui dedicata che ne conserva le spoglie.

Ambrogio fu anche Maestro di Sant'Agostino. Chissà che belle discussioni tra Maestro e discepolo!

I sindacati dovrebbero trarre giovamento dai suoi insegnamenti. E' una speranza tenue, ma la facciamo lo stesso.

Viviamo tempi difficili. Ambrogio ci invita a reagire. Così usava affermare: "Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi".

1 commento:

  1. Fabrizio Calenzo9 dic 2014, 11:39:00

    Beniamino il tuo post é molto bello, toccanti le citazioni e condivisibili i contenuti. Un pó forzato il titolo. Per quanto scritta nella nostra storia il ricordo di piazza fontana é ormai un qualcosa di limitato a pochi. Brutto dirlo, ma sono passati 40 anni e pensare che gli attuali sindacalisti ricordino quello che hanno fatto i loro predecessori in piazza duomo é pura fantascienza....

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