Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha iniziato una battaglia giusta e sacrosanta per modernizzare il diritto del lavoro in Italia, fermo agli anni Settanta. Il maggiore sindacato italiano, la CGIL, guidato da Susanna Camusso, si oppone strenuamente confermando che la CGIL è una forza regressiva che non sa fare passaggi in avanti, se non riconoscere dopo 15/20 anni di avere sbagliato.
In occasione delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia, l'allora Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi scrisse: "In un’economia che ristagna, si rafforzano sempre i meccanismi di difesa e di promozione degli interessi particolaristici. Si formano robuste coalizioni distributive, più dotate di poteri di veto che di capacità realizzativa. Il rafforzamento di tali coalizioni rende a sua volta sempre più difficile realizzare misure innovative a favore della crescita".
A chi si riferiva Draghi se non ai sindacati, ai taxisti, alle categorie che vivono di rendita?
Nessuno, nemmeno Renzi, ha le soluzioni in tasca. Ma dopo decenni di palude, di blocco, di immobilismo, è necessario recuperare il fretta il tempo perduto. E allora invitiamo il #PresdelCons a leggersi Jacques Lacan - meravigliosamente reso intelleggibile dallo psicanalista Massimo Recalcati in L'ora di lezione (Einaudi, 2014). Leggiamolo insieme: "Non esiste un sentiero ben definito in grado di condurre il soggetto al sapere, perchè questo sentiero si crea, si traccia solo camminando. Il sentiero si fa solo nel movimento di chi lo percorre perchè non esiste prima di esso" (p. 42).
E' la stessa visione evocata da Antoine de Saint-Exupéry in Volo di notte. In Vol de nuit sono raccontati gli anni eroici dei primi, pericolosi collegamenti aerei internazionali, i primi voli notturni sulle sconfinate regioni dell’America Latina. Ogni pilota, accettando il suo compito, sa di rischiare la vita.
In un passaggio chiave del libro – quando il pilota Fabien rischia l’osso del collo nel mezzo di un uragano che spinge fuori rotta l’aereo – il collaboratore di Riviére, responsabile dell’intera rete aerea, si sente rispondere: “Vede Robineau, nella vita non ci sono soluzioni. Ci sono forze in cammino: bisogna crearle, e le soluzioni vengono dopo”.
Bene, Renzi vada avanti con le sue proposte a favore del cambiamento. Basta conservatorismi (Napolitano, cit.). Elimini questo simbolo ideologico dell'Art. 18 (che peraltro riguarda una minoranza di persone). Le soluzioni vengono dopo aver avviato le forze in cammino.
Ricevo e pubblico:
RispondiEliminaMi sa che sei rimasto uno dei pochi a difenderlo ormai….
P.S. Secondo me è forse il peggior premier della storia italica (e non era compito facile, data la concorrenza spietata del precedenti), ma io sono un vetero….ahahahaha
Davide
Ricevo e pubblico:
RispondiEliminaQuesta mi é piaciuta, come riflessione del lunedì mattina, contribuisce a dare una certa carica...
Un abbraccio, gio
Sono d'accordo con Patrizio Bertelli di Prada che oggi su Repubblica dice a Giovanni Pons: "Fin qui Renzi non mi ha deluso. Mette molta energia in quello che fa, e lotta contro un sistema ingessato, fatto di corporazioni e burocrazia. Normale si faccia dei nemici. A mio parere l'importante è cambiare, anche facendo degli errori, poi lungo il percorso si può anche correggere il tiro". Come ho scritto, iniziamo a fare qualcosa, poi la soluzione migliora si trova. Se ci si ferma subito prima di mettersi in cammino, no way.
RispondiEliminaInteressante l'intervista a Sergio Chiamparino ieri sul Corriere della Sera:
RispondiElimina"Mi rendo conto che oggi, sulla strada della concertazione ad ogni costo, non andiamo da nessuna parte. Si discute, poi si decide.
(...) L'art. 18 è un simbolo che ha 44 anni. Una battaglia di bandierine, ceto politico e sindacale.
(...) E' evidente che (sull'art. 18, ndr) bisogna dare un segnale".