Mentre Renzi non vuole, io Calvino lo scomodo con piacere. Il 6 giugno 1984 Italo Calvino fu invitato da Harvard University a tenere un ciclo di lezioni, Six memos for the next millenium, pubblicate poi postume da Garzanti nel 1988 con il titolo - scelto da Esther Calvino - Lezioni Americane. Sono affezionato a questa prima edizione perchè è sottolineata con note a margine da parte di mio padre.
La prima lezione è dedicata alla leggerezza: “Dopo quarant’anni che scrivo fiction è venuta l’ora che io cerchi una definizione complessiva del mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso..., soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio.
La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso...
Leopardi, nel suo ininterrotto ragionamento sull'insostenibile peso del vivere, dà alla felicità irraggiungibile immagini di leggerezza: gli uccelli, una voce famminile che canta da una finestra, la trasparenza dell'aria, e soprattutto la luna...Perchè il miracolo di Leopardi è stato di togliere al linguaggio ogni peso fino a farlo assomigliare alla luce lunare.
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti, indi ti posi.
Alla leggerezza invocata da Calvino, si contrappone un partito - il PD - piuttosto pesante. Baricco lo definisce sordo: "Sì, sordo alla rabbia che c'è anche nella sua gente, e al senso di sfinimento per un certo modo di far politica".
La scelta di candidare Boldrini e Grasso come presidente di Camera e Senato va nella giusta direzione.
Volete un riferimento di leggerezza? Eccolo pronto. Il silenzio di Papa Francesco, una volta eletto. Gramellini, superbo, ha scritto: “Di sicuro uno che al suo primo affaccio dal balcone si mette in ginocchio e riesce a fare tacere per quasi mezzo minuto la folla di Roma può essere capace di qualsiasi impresa. Mezzo minuto di silenzio, cioè di spiritualità, qualcosa di molto più ampio della religiosità. Le parole trasmettono emozioni e pensieri. Il silenzio, sentimenti. Erano anni che lo aspettavamo. Anni orribili di applausi ai funerali e di minuti di silenzio inquinati da coretti da stadio non solo negli stadi. Questo terrore di entrare in contatto con se stessi, contrabbandato per empatia ed espansività. Questo bisogno di buttare sempre tutto fuori, per paura di sentire che cosa c’è dentro, fra la pancia e la testa. Il cuore”.
Al prossimo presidente del consiglio, Bersani, Barca, Cancellieri, chi lo sa, quando riceverà l'incarico pieno da Napolitano, raccomandiamo di ricordarsi di Calvino. Urge proporre come ministri persone leggere, con pochi tabù, riformiste, disposte a mettersi in discussione, pronte a trovare soluzioni vere ai problemi della gente.
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