lunedì 14 maggio 2012

#Austerity tutta la vita

Angela Merkel
Stamattina, dopo aver accompagnato mia figlia a scuola – vedi post Se una scuola funziona perchè smembrarla? - mi sono recato in edicola a comprare la solita mazzetta dei giornali e sono rimasto esterrefatto dai semplicistici titoli di prima pagina susseguenti alla sconfitta dei Angela Merkel alle elezioni regionali della Renania-Westfalia.

Repubblica titola: “Crolla la Merkel , bocciata l’austerity”. Ma che panzana è?

Un arguto lettore del Financial Times – Luis Roja - il 7 maggio scorso ha scritto: “With the advent of the information technology revolution, a private company would have reduced the number of employees rather than multiplying it by more than four times. Thanks to a complete lack of transparency, 30% of public employees make more than €3.000 per month for 40% of the 12m employed in the private sector, and civil servants have a contract for life regardless of productivity”.

Mr Roja parla della Spagna ma le sue considerazione valgono pari pari per l’Italia dove tutti noi siamo consapevoli dell’enorme inefficienza della pubblica amministrazione.

Marco Vitale
Sentiamo un recente intervento del nostro massimo riferimento, Marco Vitale: “Il grosso della burocrazia (non tutta) sembra sia legato al giuramento di impedire, con ogni mezzo possibile, lo sviluppo del paese. Dopo la malavita organizzata e la corruzione, con le quali peraltro molti burocrati coltivano stretti legami, è la più poderosa forza contro la modernizzazione e lo sviluppo del paese. La sua azione è, in negativo, straordinariamente efficace. La burocrazia ha obiettivi perversi, ma nell’ambito di questi obiettivi perversi, è straordinariamente efficiente.

Ci può essere sviluppo, ci può essere incremento dell’occupazione, si possono sviluppare nuovi settori ed attività, pur in presenza di diminuzione dei valori nominali del PIL. Ad esempio: se riuscissimo, ovviamente con tempi e metodi adeguati, e collegandolo con un incremento di produttività, a ridurre il milione circa di esuberi stimato nella PA, il PIL diminuirebbe ma la competitività italiana migliorerebbe”.

Dopo aver letto Nullafacenti di Pietro Ichino, tutti i libri di Stella e Rizzo, Roger Abravanel, visto le inchieste di Report guidate dall’ottima Gabanelli, io dico: #austerity tutta la vita.

Aspettiamo con ansia il solito sindacalista sedicente “keynesiano” chiedere di aumentare la spesa pubblica. Ma non è più tempo di politiche fanfaniane, di scavare buche e riempirle per far salire il PIL.

L’autorevole economista Raghuram Rajan, qualche giorno fa ha scritto:

In fact, today’s economic troubles are not simply the result of inadequate demand but the result, equally, of a distorted supply side. For decades before the financial crisis in 2008, advanced economies were losing their ability to grow by making useful things. But they needed to somehow replace the jobs that had been lost to technology and foreign competition and to pay for the pensions and health care of their aging populations. So in an effort to pump up growth, governments spent more than they could afford and promoted easy credit to get households to do the same. The growth that these countries engineered, with its dependence on borrowing, proved unsustainable”.

Ecco il punto: "Advanced economies were losing their ability to grow by making useful things". L’Occidente deve imparare a spendere meno e meglio. Proprio domenica Andrea Camilleri - lo scrittore a cui dobbiamo la splendida figura del Commissario Montalbano - ha scritto sul Sole 24 Ore: “Forse nessuno si è ricordato che, nell’accezione commune, “fare economia” significa essere parsimoniosi, risparmiare, stare dalla parte della formica e non della cicala”.

In un Paese dove per i Bronzi di Riace ci sono 60 custodi per 100 visite medie giornaliere, dove in Lombardia (10 milioni residenti) ci sono 21 centri di cardiochirurgia contro i 14 di tutta l’Ile de France (11,7 milioni di residenti), dove spuntano come funghi episodi enormi di corruzione nella Sanità, dove il peso del pubblico sul PIL è superiore al 50%, allora altro che spending review, abbiamo bisogno di una cura da cavallo di tagli severi alla spesa pubblica.

Se il contrario dell’austerity sono le spese folli della Regione Lombardia che ha istituito un voucher per coloro che decisono di mandare i figli alle scuole private - dove il reddito massimo per beneficiarne per una famiglia di 4 persone è 160.000 Euro (avete letto bene, sotto i 160, si ha titolo per il sussidio) - #austerity tutta la vita.

P.S.: di Raghuram Rajan si consiglia, appena tradotto, Terremoti finanziari, Einaudi, 2012 (edizione originale Fault Lines)

2 commenti:

  1. il momento è scaduto da un pò, torniamo a essere persone meno volte all' individualismo e nell'economia come nella vita avremo netti miglioramenti!

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