Con Umberto Ambrosoli sono stato invitato dalla preside Antonella Maucioni, vera cultrice della memoria, dell'I.I.S. Leonardo da Vinci, dove nell’Aula Magna abbiamo spiegato agli studenti perchè Paolo Baffi è ancora vivo tra noi.
I suoi pensieri, le riflessioni, il metodo rimane. Eccome. Anche se Baffi è morto nell'agosto 1989. Ma i grandi non muoiono mai.
Ambrosoli, alla presenza della moglie di Baffi Maria Alessandra, dei figli Giuseppina ed Enrico, di Antonella Maucioni e del sindaco Esterino Montino, ha preso la parola partendo dalla storia di due soggetti: suo padre, Giorgio Ambrosoli, e Michele Sindona.
Tutti e due avevano delle capacità, uno le spese per il bene della collettività, l'altro per portare avanti disegni criminosi. Non basta studiare e applicarsi. Bisogna indirizzare i propri sforzi nella direzione giusta.
U. Ambrosoli e B. Piccone |
Dopo aver lasciato la Banca d'Italia, si è speso con la moglie Alessandra, vera "locomotiva", a favore del territorio. Baffi è stato tra i promotori della realizzazione dell'attuale Istituto scolastico Leonardo da Vinci di Maccarese, nonchè dell'istituto alberghiero a lui intitolato.
Fregene deve molto a Baffi perché il Governatore si è molto impegnato per migliorare la qualità delle strutture comunali giacché negli anni Settanta-Ottanta la cittadina era profondamente degradata e priva dei servizi primari. Grazie a Baffi a Fregene si aprirono le scuole e fu decisivo il suo intervento nel convincere l’Iri a cedere l’Oasi naturalistica di Maccarese – oggi una delle maggiori attrattive locali – in comodato al WWF: a lui è dedicata una targa all’ingresso.
La preside Maucioni mi ha chiesto di cercare tra i suoi scritti un passaggio di Baffi così da realizzare un segnalibro. Allora le ho fornito un passo di una lettera del 1969 al giornalista, poi senatore, Cesare Zappulli:
“Contro le forze ostili della demagogia e dell’ignoranza, va difeso il contenuto di libertà di una società civile”. Quanta attualità nel pensiero di Baffi! Quando ascoltiamo le promesse elettorali del politico di turno, siamo pronti a citarlo.
Se a Livorno il Movimento 5 Stelle ritiene Carlo Azeglio Ciampi indegno di una Piazza, meno male che in altri territori i banchieri centrali sono più apprezzati. Quando i cittadini passeranno lungo quella strada, alzando gli occhi verso Piazza Baffi, speriamo trovino qualcuno che spieghi - in questo Paese senza memoria - chi fosse Baffi, nato a Broni il 5 agosto 1911 e morto a Roma il 4 agosto 1989. La terra gli sia lieve.
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