Anch'io voglio portarvene all'attenzione una.
Prologo. Il 9 maggio scorso ho scritto un post - Se una scuola funziona, perchè smembrarla? Caro Pisapia, finchè non lo vedo, non ci credo - sulla scuola dove vanno i miei figli, oggetto di "dimensionamento", ossia nella modifica della composizione degli istituti scolastici. In sintesi, ogni istituto comprensivo (elementari+medie, per capirci), nelle intenzioni del Ministero, dovrebbe essere costituito da almeno 1.000 studenti.
La scuola in oggetto è l’Istituto comprensivo Giovanni Pascoli , che comprende la scuola primaria di Via Rasori, la scuola primaria di Via Ruffini e la scuola secondaria “Mauri”.
La ratio del Ministero dell'Istruzione (MIUR) - tramite i singoli Comuni che sono tenuti a dare seguito alle disposizioni - è la razionalizzazione delle strutture scolastiche e risparmiare (bien sur).
Il progetto era potenzialmente destabilizzante per la continuità didattica delle scuole in oggetto. E' per questo che la dirigente scolastica, il Consiglio di Istituto, i rappresentanti di classe, i genitori si sono tutti opposti in maniera decisa.
Citiamo il burocratese: “L’Amministrazione Comunale ha formulato una proposta di riordino del piano di dimensionamento delle autonomie basata sui criteri della verticalizzazione, dei flussi degli studenti, della coerenza territoriale e di una più armonica distribuzione dimensionale del sistema che intende discutere con i Dirigenti Scolastici e con le Istituzioni coinvolte”.
Traduzione: il Comune di Milano ha predisposto un piano di riordino, per cui ha convocato la DS proponendo lo scorporo - dall'attuale Istituto comprensivo Pascoli - della scuola primaria Ruffini che passerebbe ad altro plesso, l'Istituto comprensivo Cavalieri.
Dal momento che per procedere al dimensionamento, sono necessari i pareri consultivi dei Consigli di Zona coinvolti - nel nostro caso CdZ 1 e CdZ 7 - i funzionari del Comune di Milano si sono presentati per illustrare le motivazioni del dimensionamento:
1) criterio dei flussi di studenti, ovvero quanti bambini della quinta elementare di Ruffini accedono alla Media Cavalieri. Quest'anno solo tre allievi (pari al 4,5% del totale) sono passati da Ruffini a Cavalieri. Se ne deduce che il 95,5% (dato pazzesco) degli alunni di Ruffini – quattro sezioni delle classi quinte – NON va in Cavalieri #epicfail
2) criterio della coerenza territoriale, ovvero Ruffini e Cavalieri appartengono entrambi alla Zona 1 del Comune di Milano.
Se guardiamo google.map vediamo come i tre Plessi (Rasori, Mauri e Ruffini) sono tutti raggiungibili a piedi in cinque minuti perchè situati nello stesso Quartiere. Mentre Cavalieri è molto distante da Ruffini #epicfail
3) criterio della più armonica distribuzione dimensionale: attualmente l’Istituto Cavalieri conta (apparentemente) 765 alunni, mentre il Pascoli ne ha circa 1.350.
Ecco allora il busillis, il punto centrale del problema. Con l'accorpamento di Ruffini, Cavalieri raggiungerebbe l’agognata quota 1.000 allievi. E voilà ottenuta “l’armonica (sic) distribuzione dimensionale”.
Io ero presente al Consiglio di Zona 1, presieduto dalla competente Donatella Capirchio. E mi sono divertito perchè ho toccato con mano la debolezza argomentativa dei funzionari del Comune di Milano, i quali ragionano come un bambino di 8 anni, neanche tanto intelligente.
Infatti - come ha sottolineato la Dirigente Scolastica (DS) del Cavalieri - Prof.ssa Rita P. Bramante - nel conteggio degli studenti complessivo, i funzionari del Comune - bontà loro - non hanno voluto prendere in considerazione gli studenti del Centro Territoriale Permanente "San Vittore" (carcere, per chi non lo sapesse), che fa sempre parte del Comprensivo Cavalieri, a cui si dedicano diversi insegnanti.
Dal momento che gli allievi in carcere sono decisamente problematici, dovrebbero anche esser conteggiati con un peso maggiore, che so 1,5 per ogni alunno. In ogni caso contando "San Vittore", il Cavalieri ha oltre 1.000 studenti, altro che 765!
Esilerante è stato il botta e risposta tra il dirigente del settore Educazione del Comune MI e il DS:
Dirigente Comune MI: "Mi scusi, ma gli allievi del carcere sono in aumento o in calo nel corso del tempo?
DS: "Nella mia esperienza la crescita è stata costante. Anzi, col tempo, alcuni che escono, poi rientrano (in carcere e quindi tornano allievi della scuola, ndr).
A seguire è intervenuta al CdZ1 la DS del Pascoli, prof.ssa Giovanna Croci, la quale ha ribadito l'insensatezza del progetto del Comune.
Nell'osservare la determinazione e la saggezza dei Dirigenti Scolastici (a me piaceva di più il termine Preside), ho pensato che dobbiamo essere loro grati.
Ho trovato bellissimo l'articolo di Giovanni Pacchiano, che su Sette/Corsera (La scuola non è più un mestiere per presidi) di venerdì scorso scrive:
"Il preside ha parecchio in comune col capitano di una nave (pre-Schettino): governa la rotta dell'imbarcazione, dà le disposizioni necessarie all'equipaggio e lo coordina, controllandone l'attività, decide rapidamente e in prima persona nei momenti di emergenza, si occupa affinché venga garantito il benessere dei passeggeri".
La biblioteca di Rasori rimessa a nuovo grazie al team guidato da S. dalla Costa/M. Cerrettani |
Nel maggio scorso scrivevo:
"Perchè si vuole distruggere tutto questo? Per risparmiare? Neppure, visto che il Dirigente Scolastico in Pascoli è uno e uno rimarebbe anche nell’ipotetetica scissione.
Sarei veramente meravigliato se Giuliano Pisapia e il vicesindaco Maria Grazia Guida - Assessore all’educazione e istruzione – dessero seguito al progetto di scissione dell’Istituto Pascoli in modo così illogico, senza senso?"
Ebbene, la buona notizia è che il Comune è rinsavito ed ha rinunciato al dimensionamento. Il 2 ottobre la DS ha scritto una lettera in cui si legge: "Si rende noto, in base alla comunicazione della Direzione Centrale Educazione e Istruzione del Comune di Milano (prot. n 5014/A39 del 2/10/2012), che la nostra Autonomia Scolastica con sede in via Rasori 19 non sarà oggetto di dimensionamento nell’ambito del piano attualmente in via di approvazione".
La storia della scuola dei miei figli conferma che è dal basso che si possono cambiare le cose, con il dialogo, il ragionamento, la partecipazione, la pacatezza dei contenuti, la condivisione dellle questioni veramente decisive.
#finchenonlovedononcicredo scrivevo con l'hashtag di twitter nel maggio scorso. Ho avuto ragione, l'amministrazione Pisapia ha cambiato idea. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea. Bravo Pisapia.
Ricevo e pubblico:
RispondiEliminaOltre alla contentezza del risultato (per i nostri figli) ancor più entusiasta del metodo: “dal basso nascono le cose e solo gli imbecilli non cambiano idea”.
Grazie,Ciao
Nicola
Ricevo e volentieri pubblico:
RispondiEliminaConcordo pienamente con le parole che chiudono la "buona notizia": solo una democrazia partecipata dal basso potrà salvare il nostro Paese e con esso il futuro dei nostri figli, strappandolo dalle mani dei grandi manovratori che ci stanno spingendo dentro un abisso da cui solo pochissimi si salveranno e a scapito di tutti gli altri.
Cordialmente
Cinzia G.
Ricevo e volentieri pubblico:
RispondiEliminaHo apprezzato la notizia e condivido il tuo apprezzamento per i "presidi"
Cordialmente
Luciano Bavestrelli
Ricevo e volentieri pubblico:
RispondiEliminaE' stata una piacevolissima lettura. Grazie!
Cordiali saluti
Giovanna C.