Federica Pellegrini è stata la maggiore delusione (grosso errore sceglierla come alfiere nella cerimonia inaugurale, le pressioni su di lei sono aumentate). Ma chi si ricorda che anche alle precedenti Olimpiadi di Londra rimase a bocca asciutta? La statunitense Ledecky è troppo forte ed è inutile aspettare la rivincita a Tokyo tra quattro anni. Federica è affetta da overconfidence. Rischia un'altra dura e cocente sconfitta per la nuotatrice veronese, che non sorride mai come Hello Kitty. Peccato proprio per Vincenzo Nibali, scivolato su una foglia tropicale a pochi chilometri dal traguardo. Grandissimo Gregorio Paltrinieri, nuotatore eccelso, a cui mancano le lasagne di mammà, emiliana di Carpi.
Federica Pellegrini |
La nazione che mi ha colpito di più nel medagliere è stata la Gran Bretagna (che ha la stessa popolazione dell'Italia, circa 60 milioni), con 67 medaglie, di cui 27 d'oro. Per dire, nel 1996 portò a casa solo una medaglia del metallo più pregiato , 15 in tutto. Che le cose non andassero bene nel Regno Unito lo si era capito nel 1994, quando l'allora primo ministro John Major decise di riformare la National Lottery per finanziare le cosiddette "good causes", tra le quali rientrano l'educazione, la salute, l'arte, la culura e lo sport.
Mo Farah, due ori nei 5 e 10 mila metri |
In Italia all'esame di maturità il membro interno impiega tutta la sua forza persuasiva per portare i pigri e gli inetti alla sufficienza (ai miei tempi il mitico 36). In UK si premiano i migliori.
Buongiorno,
RispondiEliminaCondivido sulla necessità e la bontà della strategia applicata per raggiungere l'obiettivo. Mi chiedo però se sia giusto porsi un obiettivo del genere, e dare priorità a questo obiettivo, nella più ampia gestione dello sport come patrimonio della società. A mio avviso, lo sport è un mezzo per migliorare la qualità della vita in una società, su cui investire per dare benessere al maggior numero di persone, piuttosto che lo strumento propagandistico per aumentare il prestigio di un paese.
Vedo un pò in questa scelta del Regno Unito un ritorno delle politiche dello sport di USA e URSS durante la guerra fredda.
E sono preoccupato che questa deriva abbia intaccato l'Europa Occidentale. Cordiali saluti, Andreas Copper