mercoledì 6 aprile 2011

Il Madoff dei Parioli: l’avidità è una brutta bestia

Tototruffa '62, Totò vende la Fontana di Trevi
Abbiamo letto nei giorni scorsi della recente truffa finanziaria ai vip della Capitale. Il Corriere della Sera titola: “Caccia ai soldi dei vip truffati. Ora i pm indagano alle Bahamas”. “Truffe ai vip, la pista della ‘ndrangheta”.
Coinvolti 1.200 risparmiatori per una truffa stimata di 170 milioni di euro. I promotori della Egp (Européanne de Gèstion Privée) - apparentemente abusivi in quanto in Italia per gestire e compiere solecitazione al pubblico risparmio è necessario essere intermediari autorizzati (banche, SIM o SGR) - corrispondevano ai loro clienti profitti irrituali, fuori mercato.

Gli inquirenti sospettano un classico «Schema Ponzi» , anche per la durata del raggiro. La «catena degli investimenti» andava avanti, secondo alcuni, almeno da 15 anni: ai clienti venivano garantiti ritorni compresi fra il 5 e il 19% sugli investimenti effettuati e per alcuni mesi le promesse erano effettivamente rispettate. Ma dopo alcuni mesi di pagamenti regolari, i clienti non hanno ricevuto più gli interessi e il crack ha inghiottito anche il loro capitale.

Interessanti - come nel caso del Pio Albergo Trivulzio - sono le interviste ai protagonisti coinvolti.

La Repubblica del 3 aprile intervista Gianfranco Lande, definito il "Madoff dei Parioli" – in sciopero della fame nel carcere di Regina Coeli, accusato di associazione a deliquere di carattere transnazionale finalizzata ai reati di abusivismo finanziario, al compimento di reati di truffa e appropriazione indebita e riciclaggio - “colui che insieme a 4 complici, prometteva guadagni facili per investimenti all’estero di fatto inesistenti”.

Per inciso, Bernard Madoff - finanziere truffaldino americano - si è dichiarato colpevole di tutti gli 11 capi d'accusa a lui ascritti ed è stato condannato a 150 anni di carcere. Rispetto agli altri hedge funds Madoff non vantava profitti del 20-30% ma si attestava su un più ragionevole rendimento del 10% annuo che però rimaneva costante a prescindere dall'andamento del mercato. La truffa consisteva nel fatto che Madoff versava l'ammontare degli interessi pagandoli con il capitale dei nuovi clienti. Il sistema è saltato nel momento in cui i rimborsi richiesti superarono i nuovi investimenti.

Sentiamo il "Madoff de' noantri", Gianfranco Lande: “Mica erano degli sprovveduti i miei clienti. E’ tutta gente di target elevato che aveva dei soldi da investire e sapeva bene a cosa andava incontro. Assolutamente cosciente e consapevole dell’alto rischio che correva, a fronte della prospettiva di un cospicuo rendimento”.

Osservazioni:

1. “Gente di target elevato”. Ma come parli, direbbe Nanni Moretti. Chi parla male pensa male e vive male;
2. “Sapeva bene a cosa andava incontro”. Se lo sapeva non gli avrebbe affidato il denaro.
3. “Consapevole dell’alto rischio a fronte del cospicuo rendimento”. A certi livelli è importante distinguere tra ritorno sul capitale dal ritorno del capitale – ben più importante!

4. Lande prosegue: “La società Iem ha portato i suoi clienti in EGP per scudare (effettuare lo scudo fiscale per capitali rimpatriati dall’estero, ndr). E’ allora che accade l’impensabile: moltissimi, dopo aver fatto rientrare il denaro, hanno iniziato improvvisamente a disinvestire i fondi in loro possesso. E questa imprevista richiesta di liquidità, in un momento di crisi economico-finanziaria globale, ci ha dato il colpo di grazia”. Ma io dico: cosa c’entra la crisi finanziaria con la legittima richiesta di disinvestimento dei clienti. Se si investe in modo adeguato su prodotti liquidi (azioni e obbligazioni di qualità), proprio la robustezza dei mercati finanziari consente di liquidare beni mobiliari anche in situazioni di forte ribasso dei prezzi. Al massimo si vende in perdita, ma si vende. Dove è il problema?

Gordon Gekko
Nel fantastico film Wall Street, Gordon Gekko (Michael Douglas) insegna al suo allievo che “Greed is good”. Vale la pena di dire che l’avidità non è assolutamente good, anzi è nefasta, una gran brutta bestia.

Come dice uno dei truffati, l'attore David Riondino, “Sono stato ingannato come Pinocchio”.
Siamo circondati dal “Gatto e la volpe”. Cerchiamo di valutare con attenzione i nostri interlocutori, di non farci accecare da rendimenti non sostenibili, molto lontano da quella che offre il mercato. Se un titolo governativo, un BTP offre il 2,5%, come si fa a garantire rendimenti superiori senza rischi?
L’avidità acceca.

Allora riprendiamo in mano Collodi: “Il Gatto e la Volpe si avvicinarono a Pinocchio in modo convincente ed elegante per fargli sembrare delle vere persone e per far incuriosire Pinocchio. Il burattino quando guardò quelle "persone" si incuriosì anche lui. Allora la Volpe iniziò il proprio discorso dicendo che se andava al campo dei miracoli i suoi 5 zecchini diventavano improvvisamente 100 1000 o anche 2000. Pinocchio doveva solo piantare gli zecchini e sarebbe successa la magia. Infine dal modo di parlare e dal modo di convincere, l'astuzia della Volpe vinse sulla volontà di Pinocchio”.

Riflettere, pensare, informarsi, elaborare le informazioni. Semplice, no?

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