venerdì 24 febbraio 2017

Il mondo lavorativo del 2017 è ancora fortemente diviso in tre: chi ce l'ha fatta, i protetti e i "working poor"

Il rito della lettura dei giornali mattutini - la preghiera laica del mattino secondo Hegel - è stata affiancata dalla lettura dei tre cavalli di razza del giornalismo italiano: Massimo Gramellini (il Caffè sul Corriere della Sera), Mattia Feltri (Buongiorno sulla Stampa) e Michele Serra (L'Amaca su Repubblica).
Stamattina Feltri mi ha colpito nel raccontare la storia di Alessia di Frosinone "che ha 32 anni e fa le pulizie in una scuola. Lavora dieci mesi l’anno per 500 euro al mese. Pure suo padre lavora per un’impresa di pulizie ed è già più fortunato: lo stipendio è di 800 euro. Suo fratello è invece un vigilante notturno per una somma di circa 450 euro. In tre, faccia i conti lei. Se ritiene, quando torna la mettiamo in contatto con Alessia, ma di storie così ce ne sono a migliaia".
A fianco di Feltri, stamane La Stampa dava ampio spazio alla retata compiuta nel napoletano dalla polizia giudiziaria che ha arrestato 55 tra medici e infermieri che timbravano negli ospedali e poi andavano a spasso, chi a giocare a tennis, chi a fare un altro lavoro, come lo chef.
Ancora "furbetti del cartellino", ancora gente impunita, che, sapendo di farla franca grazie alla straordinaria inefficiacia del nostro sistema legale (privo di enforcement), si assentano dal lavoro come nulla fosse. Arrestati anche I controllori del sistema di rilevazione delle presenze, ovviamenti conniventi con I primi.
Vedremo se le nuove norme sul licenziamento nel settore pubblico riusciranno a superare le forze sindacali, che ormai da molto tempo, cercano di tutelare chi non lavora, invece di chi lavora, che per la parte di chi si dà malato quando sta da Dio.

Feltri chiude il suo Buongiorno rivolgendosi a Renzi - in viaggio in California: "Se lei fosse nato nella famiglia di Alessia, oggi voterebbe per Grillo". Peraltro, oggi il Sole 24 Ore si sottolinea che i lavoratori giovani prendono uno stipendio inferiore del 64% - a parità di funzione - rispetto agli over-60 (fonte: "Salary outlook" di Jobpricing). La forza dell'anzianità di servizio.

Il Maestro Alberto Manzi
Abbiamo ragione di pensare che questi furfanti, presi con le mani nel sacco a Napoli, alla sera si siedano davanti allo schermo televisivo e, di fronte alle notizie quotidiane di corruzione (“pervasive e deprimenti”, ha detto il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone), imprechino contro la “Casta” dei politici che rubano. E magari spiegano ai figli che l’Italia non funziona perchè la politica “brutta e cattiva” col ladrocinio sottrae risorse alla collettività. La colpa è sempre degli altri, la cultura dell’alibi impera.
Ha perfettamente ragione Michele Serra, quando dice che ci vorrebbe un Maestro Manzi del terzo millennio che faccia ripetere ad alta voce e scrivere alla lavagna che, addirittura, “nell’orario di lavoro si deve lavorare”.

venerdì 17 febbraio 2017

Assurdo bloccare per le legge le notizie false. Ricordiamoci delle osservazioni di Luigi Einaudi

La bozza del disegno di legge bipartisan presentato al Senato sulla repressione delle notizie false, delle "fake news", frutto della nuova era della "post verità" va nella direzione sbagliata.
Al di là del fatto che si occupa solo di quello che succede sul web - perchè sui giornali cartacei non ci sono mai fake news? - ma si parla di notizia "falsa, esagerata e tendenziosa" o di "champagne d'odio".
Chi si ergerà a giudice delle notizie sul web? Chi sarà il giudice a decretare che una notizia è esagerata? Le multe previste non sono banali, fino a 10.000 euro, oltre qualche anno di carcere.

Laura Boldrini, presidente della Camera
Il presidente della Camera Laura Boldrini ha firmato un appello #bastabufale contro le false notizie. Ha raccolto oltre 11mila firme sul sito www.bastabufale.it
Lappello, però, è diretto a migliorare la consapevolezza dei cittadini: "Credo - aggiunge Boldrini - che prima di adottare soluzioni legislative si debba dare ai cittadini l'opportunità di prendere coscienza del problema e fornire loro gli strumenti per agire".

La soluzione legislativa non è quella giusta. Non desideriamo alcun tribunali del popolo. Come dice Boldrini, "il web stesso dimostra di poter sviluppare anticorpi per reagire e contrastare il fenomeno dell'hate speech".
In tanti agiscono sulla rete di puro istinto. Non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni, della forza della parola. Il sociologo Alessandro Rosina sostiene che "un gruppo, seppur minoritario, di utenti social non abbia consapevolezza delle insidie che il web nasconde, non sappia formulare un giudizio critic e viva in modo deresponsabilizzato la sua presenza in rete".

Luigi Einaudi
Nell'ottobre del 1944, sul Corriere della Sera, Luigi Einaudi, - straordinario statista, governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948 - scrisse parole mirabili sull'obiettività del giornalista: "Esiste invero un solo criterio per giudicare se una affermazione o un principio o una notizia sia vera o falsa: la libertà di contraddirla. Chi afferma che può esistere un giudice delle verità, della tendenziosità, della capziosità, afferma necessariamente, trattandosi di sinonimi, che è lecita la censura della stampa. Dobbiamo dunque rassegnarci alle notizie tendenziose, se non apertamente false ed ai commenti capziosi, se non dichiaratamente calunniosi? Ebbene sì. La tendenziosità e la capziosità sono inevitabili in ogni notizia ed in ogni commento o giudizio. Chi si lagna della infedeltà dei rendiconti (giornalistici) dimostra di essere un uomo di cattivo gusto. Nove volte su dieci è un esibizionista, il quale pretenderebbe che i giornali si occupassero di luii e dei suoi cosiddetti pensieri, sebbene egli sia sia il signor "nessuno" ed i suoi pensamenti siano rifriggiture mal digerite".
Avete inteso?

venerdì 10 febbraio 2017

La catastrofe grillina romana. Uno vale uno equivale allo sfascio. L'esempio di Don Sturzo sindaco di Caltagirone

Virginia Raggi, sindaco di Roma
E’ incredibile assistere allo stillicidio degli scandali che stanno attraversando il Movimento 5 Stelle. Una volta che disgraziatamente nel giugno 2015 l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi decise di togliere la fiducia al sindaco Ignazio Marino (il quale a partealcune ingenuità colossali, stava migliorando la gestione del Comune), il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto compiere delle serie riflessioni sul candidato sindaco e sul metodo per arrivare a tale scelta.

Nulla di tutto ciò. Tanto uno vale uno! Quindi Paolo Baffi vale Michele Sindona, Mario Sarcinelli vale Gianni Zonin, Peppin Meazza vale Egidio Calloni. Un manipolo di forsennati sul web ha deliberato che sarebbe stata Virginia Raggi la candidata ufficiale del Movimento.

Senza alcuna esperienza di gestione di grandi organizzazioni, con un passato presso lo studio Previti-Sammarco, il cui padre fu protagonista di alcune sentenze chiacchierate (fallimento Caltagirone in primis). L'imperturbabile Andreotti, specialist nella scelta del peggio (“Michele Sindona salvatore della lira”, “Giorgio Ambrosoli se l’andava cercando") fece di tutto, senza riuscirci, per nominarlo presidente della Consob. Naturalmente lo studio Sammarco collabora vis a vis con lo studio Previti, il cui dominus Cesare Previti si distinse per saper pagare profumatamente i giudici romani (sentenza definitiva Imi-Sir e Lodo Mondadori, Previti condannato per corruzione in atti giudiziari a 6 anni di reclusione). Leggete qui Giuseppe D’Avanzo,  giornalista d'inchiesta formidabile "Le sentenze aggiustate della lobby di Previti"

Cosa si poteva sperare da Virginia Raggi? Nulla. Il M5s ha grossissime responsabilità. Lei così inadeguata al compito, che non si è resa conto che fosse meglio rinunciare alla candidatura. Ma tant’è.
L. Di Maio, ex steward dello Stadio San Paolo di Napoli
Prima di essere eletta Virginia Raggi, in crisi con il marito, vive una relazione con Salvatore Romeo, già responsabile del patrimonio immobiliare della Capitale con l’amministrazione guidata da Gianni Alemanno. Romeo, racconta la sua ex fidanzata Alessandra Bonaccorsi, usa intestare delle polizze vite a coloro che si porta a letto. Poi cambia beneficiario. Tocca quindi anche a Virginia, che prima delle elezioni si trova – a sua insaputa!, come il già ministro dell’Interno Claudio Scajola, che si ritrovò acquirente di un appartamento al Colosseo, con somme pagate da altri – a beneficiare di una polizza. Casualmente, pochi mesi dopo, con Raggi sindaca, Romeo viene promosso con moltiplicazione dello stipendio (da dipendente a 39mila euro a capo della segreteria del sindaco a 110 mila euro, bella la vita, eh).
Se Romeo e Raggi fossero amanti non lo sappiamo. Certo è che la smentita per la Raggi è d'obbligo visto che l'abuso di ufficio sarebbe ancora dietro l'angolo con l'aggravante del conflitto di interesse per favorire il proprio compagno. L'assessore Paolo Berdini ha detto alla Stampa: "Sono proprio sprovveduti. Questi secondo me erano amanti. L’ho sospettato fin dai primi giorni, ma mi chiedevo: “com’è che c’è questo rapporto?"
Raffaele Marra
Segnaliamo che il consulente assicurativo avrebbe degli obblighi particolari, stabiliti dalla normativa anticiciclaggio. Quando il beneficiario è un soggetto terzo che non ha legami parentali, si possono ravvisare casi di anomalia. Massimo Cingolani su Movimenti Metropolitani scrive: "Ai fini della valutazione, vanno presi in considerazione vari elementi: ”Il profilo soggettivo del cliente, quali la sua capacità economica e l’attività svolta dal soggetto, ad esempio se risulta essere nella pubblica amministrazione, o in partecipate, oppure politicamente esposto, nonchè ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto”. Politicamente esposta la Raggi? Non sia mai. Cingolani prosegue: "La normativa specifica inoltre nel caso di polizze assicurative ramo vita di identificare il beneficiario della prestazione assicurativa al momento della liquidazione della stessa. Richiede inoltre di acquisire l’informazione sul tipo di legame che lega il beneficiario al contraente e se il beneficiario stesso sia una persona politicamente esposta. Legami al di fuori del nucleo famigliare del contraente o cariche politiche del beneficiario rendono il rapporto qualificabile ad “alto rischio” e pertanto impongono di applicare gli obblighi di adeguata verifica rafforzati".

Don Luigi Sturzo
Marco Vitale – il cui sapere spazia da Ezio Vanoni ad Arturo Benedetti Michelangeli -, qualche giorno fa, mi ha fatto avere un suo scritto su Luigi Sturzo sindaco di Caltagirone, dove si analizza l’operato del primo cittadino (allora prosindaco, visto che con la toga non poteva essere sindaco) tra il 1905 e il 1920. Don Sturzo faceva politica facendo buona amministrazione. “Amministrare bene vuol dire già fare politica”, scrive Vitale, “perché vuol dire impegnarsi per certi rapporti fra i cittadini, per garantire equilibri, equità e per avere un disegno di sviluppo. E per fare le cose bene bisogna essere molto competenti”.
Appena insediatosi a Caltagirone Luigi Sturzo licenziò il capo dei vigili. Perché i vigili “approfittavano degli approfittatori”, erano diventati una forza autonoma che gestiva il proprio potere come voleva, “erano servi che si facevano pagare caro”.
Anche Virginia Raggi sostituì appena arrivata il capo dei vigili Raffaele Clemente. La differenza, enorme, è che questa persona, validissima, scelta da Ignazio Marino, stava finalmente facendo pulizia della corruzione del corpo, infestato da ruberie e nefandezze, frutto della gestione Alemanno.

Il Tempo di Roma scrisse a ottobre 2016: “Il 15 settembre scorso il Direttore delle Risorse umane, Raffaele Marra (ancora in galera, arrestato grazie al lavoro dell’Unità di Informazione Finanziaria guidata da Claudio Clemente, a supporto dei pm romani, ndr) ha dato il via a una consultazione interna per valutare i profili dei dirigenti con più di tre anni di anzianità di ruolo”. Che limpidezza, che classe, a parole. Poi si naviga nel torbido.

Don Sturzo iniziò nel 1905 la battaglia per la moralizzazione della macchina amministrativa. Era una precondizione. Non si può fare una politica seria avendo in mani degli strumenti corrotti, rilassati, irresponsabili.

Vitale scrive che Luigi Sturzo “studiava sempre, imparava sempre ed era un mostro di bravura”. Volevamo sapere quando Virginia Raggi studiasse i dossier, con chi si confrontasse, i suoi consiglieri. Ora abbiamo capito. Con Raffaele Marra, agli arresti, con Salvatore Romeo sul tetto del Campidoglio. A che livello siamo arrivati. Confidiamo nell’arrivo degli elicotteri del Fondo Monetario Internazionale, che ci commissarierà. Come nazione, incapace di governarsi.

venerdì 3 febbraio 2017

Benvenuti in Caoslandia. E l'Occidente va in minoranza

Se prendiamo in mano la cartina geografica del mondo, vediamo come le località che possono ancora essere considerate turistiche sono sempre di meno.
Non è consigliabile andare in luoghi dove fino a poco tempo fa non davano problemi. Siria? No grazie. Israele?  Sempre all'erta. Turchia? Con le ultime follie di Erdogan, mai e poi mai. Andare negli Stati Uniti? Con Trump al governo, passa la voglia.
Anche la Giordania mette paura. Se cambiamo continente, il Kenya, un tempo meta degli italiani, specie a Malindi, è uscita dai radar.

Limes ha definito questo stato di cose "Caoslandia" e ci ha dedicato uno speciale. La tesi di Limes è che mentre prima e seconda Guerra mondiale vertevano sulla redistribuzione della potenza fra i principali attori mondiali, questa minaccia di scaturire dalla loro relativa impotenza.

Una considerazione finale. Se il mondo è in ebollizione e gli unici luoghi "tranquilli" sono considerati Italia, Grecia e Spagna. E come siamo messi per accogliere la marea di turisti che aspira a fare una bella vacanza in Italia? Male, con strutture fatiscenti, gentilezza e accoglienza poco presenti. Wi-Fi? Mentre a Londra lo trovi anche in taxi, nel Sud Italia difficile trovarlo. Peccato, un'altra occasione persa.

Vibo Valentia
Su Repubblica del 28 luglio scorso un lettore, Antonio D'Agostino scrive dalla Calabria: "Nicotera è un centro di 7.000 anime della provincia di Vibo Valentia. Un luogo baciato dalla natura posto com'è nel golfo di Gioia Tauro di fronte alli isole Eolie ed alla Sicilia. Un chilometro di spiaggia dorata ed un mare un tempo caraibico ed oggi sempre più deturpato da schiume e chiazze verdi-marroni. Ma la cosa più drammatica è che ai miei concittadini è vietato qualsiasi uso umano dell'acqua potabile dal giorno 1 ottobre 2014. Quanto basta per distruggere l'economia locale, quasi esclusivamente turistico-peschereccia".

Ogni commento è superfluo.

Ezio Mauro, lasciata la direzione di Repubblica, continua a fornirci spunti di dibattito. Settimana scorsa ha scritto un editoriale di grande momento: "L'Occidente che va in minoranza", in cui sostiene si domanda se il pensiero politico liberale stia diventando minoranza.


Donald Trump (lapresse)
In chiusura Mauro scrive: "Nel 2017 arriva qualcuno, con una tribuna universale com'è l'America, che chiama tutto questo "popolo", evoca il "forgotten man", lo contrappone all'establishment, racconta la favola del golpe permanente che ha confiscato la democrazia per trarne un vantaggio privato, derubando i cittadini. Eccita la contrapposizione ("loro festeggiavano, il popolo pativa"), evoca lo spirito di minoranza ("le loro vittorie non sono state le vostre"), configura un'usurpazione ("un piccolo gruppo ha incassato tutti i benefici, il popolo pagava i costi"), denuncia l'esclusione ("Il sistema proteggeva se stesso, non i cittadini del nostro Paese"), fino alla promessa finale: da oggi un movimento "di portata storica" scuoterà il mondo, "portando il popolo a ritornare sovrano".
Mauro parla di falsa credenza che si contrappone alla verità e "la deforma in un racconto di comodo, utile a raccogliere adesioni sentimentali e istintive, cancellando bugie falsificazioni e contraddizioni evidenti, come quella del miliardario campione degli esclusi".

Ne vedremo delle belle in questo 2017. E l'Europa che fa? Dorme? Coma profondo?

P.S.: Trump non ha menzionato gli ebrei nel brevissimo comunicato con cui ha celebrato la giornata dell'Olocausto.