martedì 29 maggio 2018

Cronaca da un Paese che ha perso la capacità di pensare, dove la logica non vale più

Paolo Savona
Dopo aver letto i giornali sabato mattina, e aver visto che prendeva piede la candidatura a ministro dell'Economia del prof. Paolo Savona, ho deciso di dire la mia. Ho chiamato quindi Alberto Annicchiarico, valente giornalista del Sole 24 Ore e curatore del blog Econopoly per chiedergli ospitalità. In questo Paese schierarsi è raro perché si temono vendette e ripicche. Avendo letto Louis Brandeis, consigliere della Corte Suprema all'inizio del '900, ho preso coraggio e mi sono messo alla tastiera del computer.
Intanto cosa diceva Brandeis? "La più grave minaccia alla libertà è un popolo inerte; la discussione pubblica è un dovere politico". Cass Sunstein scrive: "Se i cittadini sono inerti, è a rischio la libertà stessa...ognuno di noi ha dei diritti e doveri in quanto cittadino, e non semplicemente in quanto consumatore" (#Repubblic- La democrazia ai tempi dei social media, il Mulino, 2017, p. 73).

Dopo due ore di riflessione e scrittura, il mio pezzo dal titolo "Perché il prof. Paolo Savona è inadatto a fare il ministro dell'Economia" - è pronto. Lo mando subito ad Alberto, con l'intesa che l'avrebbe pubblicato l'indomani. Ma intanto sulla rete impazzava la polemica su Savona, su twitter i leghisti spingevano l'hashtag #noivogliamoSavona, per cui abbiamo deciso di accelerare e pubblicarlo subito, verso le 19.
Ho capito subito che avremmo spaccato. Il mio cellulare ha iniziato a ricevere notifiche, mail, commenti facebook a ripetizione. A fine serata, con la finale di Champions League in mezzo, eravamo già a 22mila pagine lette. Domenica mattina alle 10.30 i lettori salivano a 77mila. La batteria del cellulare dava segnali di stanchezza (a martedì mattina i lettori sono stati più di 300mila, cosa mai vista).
Ma cosa dicevo nell'articolo pubblicato su Econopoly, dal titolo "Perché il prof. Paolo Savona è inadatto a fare il ministro dell'Economia? Il titolo ricorda un po' la copertina dell'Economist su Berlusconi ("Why Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy", 26 aprile 2001).
In sintesi scrivevo che la credibilità è tutto e che il Prof. Savona la credibilità l'ha persa da un pezzo: "Savona dopo le dichiarazioni degli ultimi quattro anni contro questa Europa, è percepito – giusto o sbagliato che sia – dai mercati come una minaccia per la stabilità finanziaria dell’Italia. Se non si fa da parte lui, se Mattarella desse il via libera a Savona, ci penseranno i mercati a fuggire, a “votare con i piedi” (Albert Hirschman, cit.), a vendere le attività emesse dalla Repubblica italiana, con al seguito le emissioni corporate, come è giusto che sia. Se hai debiti, se vuoi indebitarti à gogo, devi sempre trovare qualcuno che i soldi te li presti. Se i creditori vengono considerati dei baluba con l’anello al naso e la sveglia al collo, Di Maio e Salvini ne vedranno delle belle. E noi, purtroppo, assisteremo allo scempio dei nostri risparmi".

Nella giornata di domenica, il prof. Savona ha sentito l'esigenza di ribadire il suo pensiero, con un comunicato pubblicato sul sito Scenarieconomici.it, un luogo virtuale che più no-euro non si può. Secondo i suoi sostenitori, il comunicato faceva decadere tutte le perplessità sulle intenzioni no-euro del professore. Il messaggio, invece, era assolutamente, e volutamente ("non potevo rinnegare i miei principi", ha detto Savona) rivoluzionario. Vediamo perché.
1. Savona scrive che bisogna modificare lo statuto della Banca Centrale Europea. Come è noto la Bce ha un unico obiettivo, la stabilità monetaria. Invocare il "dual mandate" è scriteriato. Vuol dire non avere chiaro in mente cosa significa per i tedeschi l'iperinflazione.
Castello Sforzesco, Milano, sede del Consiglio Europeo 1985
Elias Canetti in modo magistrale in Massa e Potere (Adelphi, 1981) spiega come l’iperinflazione abbia effetti sconvolgenti e i suoi effetti non sono limitati al momento stesso in cui si verifica. “Improvvisamente l’unità di denaro perde la sua personalità, e si trasforma in una massa crescente di unità che hanno sempre meno valore, quanto più grande è la massa. Si hanno d’improvviso in mano milioni che si sarebbero sempre posseduti così volentieri; ma essi non sono più tali, conservano soltanto il nome. E come è possibile contare fino a qualsiasi cifra, così il denaro può svalutarsi fino al più infimo grado....L’uomo che vi aveva riposto la sua fiducia non può fare a meno di sentire come proprio il suo svilimento. A causa dell’inflazione, tutte le cose esteriori sono coinvolte nell’oscillazione, nulla è sicuro, l’uomo stesso è sminuito. ...La massa si sente svalutata poichè il milione è svalutato”. Canetti aggiunge che “difficilmente i tedeschi sarebbero giunti a tanto (nel trattamento degli ebrei, ndr) se pochi anni prima non avessero sperimentato un’inflazione a causa della quale il valore del marco calò nella misura di un bilione. Sugli ebrei essi scaricarono quella inflazione come fenomeno di massa”.

2. Il prof. Savona invoca addirittura lo scioglimento del Consiglio Europeo, massimo organo dell'Unione Europea, da cui derivano tutti i passi in avanti che sono stati fatti dal 1957.
Tra i tanti Consigli Europei, non dimentichiamo quello di Milano nel giugno 1985, dove al Castello Sforzesco Bettino Craxi mise in minoranza Margaret Thatcher. L'Atto unico europeo del 1988 nacque a Milano.

Francesco Cossiga
A fronte di queste proposte deliranti e inattuabili, sottoscrivo parola per parola le parole di Mario Seminerio, che sul suo blog Phastidio.net ha scritto: "Mai, e sottolineo mai, sottovalutare l'ego e il mondo psichico di un economista, soprattutto di quello in là con gli anni". Se volete approfondire la biografia di Paolo Savona, un uomo del Bildenberg che vede complotti, un uomo alla caccia di poltrone (grazie a Francesco Cossiga, sardo come lui, ne ha avute tantissime), leggetevi Johannes Buckler.

La giornata sui mercati di lunedì non poteva che finire che negativa. Il genio (idea no-euro) è uscito dalla bottiglia e ora i creditori internazionali esigono un maggiore premio per il rischio.
La sintesi del mese di maggio è la seguente:
- borsa italiana -8,5%;
- borsa tedesca +2%;
- borsa americana +2,4%;
- costo del debito a 2 anni per l'Italia salito dell'1,2%.

Come scrive BigToto - un investment manager sotto traccia - ha scritto con lucidità su twitter: "il cialtronismo sovranista consuma il risparmio degli italiani, i maggiori costi per il debito porteranno nuove tasse. Numeri. non parole".
Lunedì sera Paolo Savona ha voluto ancora surriscaldare gli animi con un altro comunicato, inconsistente come il precedente. Come ha scritto l'immenso Philip Roth, "l'incipit è tutto", e l'incipit di Savona recita così: "Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese". E sullo stesso stesso sito in grande evidenza un post intitolato "Arriva Carcarlo Piercottarelli". Che eleganza! Che rispetto per le istituzioni.
Ma sì, aizziamo gli animi, così Di Maio, Di Battista e Salvini possono invocare i torti subiti (quali?), l'impeachment e invitare gli italiani a mettere la bandiera alle finestre. Anche i leghisti cambiano idea facilmente. Vi ricordate quando Umberto Bossi affermò: "Quando vedo il tricolore, lo uso per pulirmi il culo"?

La logica vale ancora in questo Paese?. Il principio di non contraddizione dove è finito?
Mattia Feltri stamane sulla Stampa riporta queste due dichiarazioni del leader pentastellato Di Maio:
"Luigi Di Maio, in collegamento con Sky, scorso 18 febbraio: «Carlo Cottarelli ha stilato la lista della spesa che dovrà seguire un governo per prendere soldi dove non servono e metterli dove servono. Il nostro piano di governo ripartirà da lui. Gli altri governi invece di eliminare le spese inutili e i privilegi hanno eliminato Cottarelli». Forse, come hanno scritto alcuni quirinalisti, Sergio Mattarella ha incaricato Cottarelli, così amato dal Movimento, per non dispiacergli troppo. Se è così, una bella ingenuità. Lo stesso identico Luigi Di Maio, ieri: «Al ministero volevano Cottarelli del Fondo monetario internazionale che ci ha riempito la testa che dobbiamo distruggere la scuola e tagliare la sanità». Usare gli strumenti della logica non ha più nessuna logica. Pensare a Cottarelli per la ragione che il Movimento parlò bene di Cottarelli è una ragione irragionevole".

Le prime affermazioni favorevoli di Di Maio a favore di Cottarelli hanno concorso il presidente Mattarella a dargli l'incarico. Mattarella usa la logica. Ma con i grillini la logica non vale. Adesso ripudiamo Cottarelli e lo considerano un servo del Fondo Monetario Internazionale!

Questa passione degli italiani per l'abisso che si apre sotto i piedi non lo capirò mai.

mercoledì 2 maggio 2018

La Battaglia d'Inghilterra, Schuman e il 9 maggio dell'Europa: perchè non organizziamo un "No Europe Day"?

Europa e Zeus
Quando mi invitano nelle scuole medie milanesi a parlare di Europa, per stimolare all'ascolto i ragazzi, mi collego con youtube e faccio partire un emozionante racconto video realizzato dalla Banca Centrale Europea (e tradotto in tutte le lingue della UE) dove si traccia a grandi linee la storia della BCE, l'organo che definisce la politica monetaria dell'Eurozona.
Qual è la prima immagine del filmato? Gli aerei sopra i cieli d'Europa (della Luftwaffe o della Royal Air Force-RAF) che resistono da eroi nella famosissima Battaglia d'Inghilterra (1940). Non si può capire la storia dell'Europa se non si torna ai tragici eventi e ai milioni di morti della Seconda Guerra Mondiale. La voce sotto le immagini spiega così: "Dopo due guerre mondiali in meno di un secolo, molti politici europei tentarono di individuare i mezzi per il ripetersi di tale catastrofe.
Sono tanti i politici in Europa (in Italia abbiamo dei veri e propri campioni) che hanno approfittato della crisi economica mondiale per dare la colpa alle autorità europee. Sono in molti che vogliono tornare indietro, al cosiddetto sovranismo (si consiglia la lettura di Stefano Feltri, Populismo sovrano, Einaudi), alla politica della spesa infinita, alle svalutazioni competitive, all'inflazione a due cifre che falcidiava i risparmi ma beneficiava chi si poteva indebitare con le banche e comprare immobili a leva.
Siamo così abituati ai vantaggi che ci vengono dall'Unione Europea, che facciamo finta che non esistano. Ha fatto molto bene Beppe Severgnini sulla prima pagina del New York Times dello scorso 27 aprile a rimarcare quanto siamo fortunati a vivere pacificamente in Europa. L'Unione Europea è stata pensata e costruita per evitare altre guerre, ve lo volete mettere in testa? Quanta lungimiranza in Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, che al confino all'Isola di Ventotene elaborarono nel 1941 (sotto ancora il regime fascista) il Manifesto per un'Europa libera e unita!
Ci ricordiamo eccome del comico (oggi politico) Beppe Grillo che invoca l'uscita dell'Italia dall'Euro, che avrebbe distrutto l'economia italiana. Cosa senza senso visto che l'Italia ha iniziato ad arrancare dalla fine degli anni Ottanta, molti prima dell'ingresso nell'euro (virtuale) il 1° gennaio 1999 (questo grazie alla formidabile "performance of his life" di Carlo Azeglio Ciampi all'Ecofin del 24 novembre 1996). La realtà raccontata dai clown è molto diversa dalla realtà vera.
Severgnini scrive: "For almost 60 years, Italian voters had seen the European Union as a dull but reliable babysitter who would ultimately take care of those rowdy Italian politicians". .Gli italiani hanno bisogno di una badante, perché altrimenti spendono e sprecano tutto quello che hanno.
Siamo sempre pronti a criticare l'Europa che invoca il rispetto dei Trattati, dimentichiamo in un attimo tutti i vantaggi creati dall'Unione. Severgnini efficacemente spiega: "What about the union’s very substantial achievements? It’s created common standards in areas from home safety to cellphone roaming; it’s allowed people to trade, work and live where they please; it protects agriculture and fishing; it’s helped millions of students spend time abroad. And it’s enabled 28 countries to speak with one voice and be respected — as Microsoft, Google and Facebook know well".

Mancano pochi giorni al 9 maggio, una data importante poiché quel giorno del 1950 il ministro degli esteri francese Robert Schuman propose di mettere a fattor comune il carbone e l'acciaio di Francia e Germania, i motori della macchina da guerra. Da lì a poco (1951) nascerà la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (Ceca).
Severgnini propone provocatoriamente che il 9 maggio venga proclamato il "No Europe Day", per cui quel giorno vengano sospesi tutti i risultati dell'Unione Europea: reintrodotte le bariiere ai confini di ogni Stato, roaming e cellulari che non funzionano, calciatori che non possono giocare se non nel loro Stato, dazi doganali. "One day would be enough to remind its citizens what Europe is about".

In un memorabile discorso nel 1995 davanti al Parlamento Europeo, il presidente della Repubblica francese Francois Mitterand disse che il "Nazionalismo significa guerra", non dimentichiamocelo mai:
"Bisogna vincere i propri pregiudizi, quello che vi domando è quasi impossibile, poiché bisogna superare la nostra storia. Se non riusciremo a superarla bisogna sapere che una regola si imporrà, signore e signori: il nazionalismo è la guerra. La guerra non è solamente il nostro passato, può anche essere il nostro futuro. E siamo noi, siete voi deputati che siete ormai i guardiani della nostra pace, della nostra sicurezza, del nostro futuro".
 
Chissà se Luigi di Maio, col suo uso forbito delle lingue apprese durante l'accompagnamento dei vip allo stadio San Paolo di Napoli abbia mai sentito parlare di Schuman, Monnet, Adenauer. O De Gasperi. Qualcuno glielo spieghi.