mercoledì 2 febbraio 2011

Taxisti romani, "'Ndo vai?", concorrenza e mal di rendita

Alberto Sordi nel "Tassinaro"
Un ricordo personale. Anni fa – al momento dell’uscita del libro Lobby d’Italia (Rizzoli BUR, 2005) – l’economista del MIT e della Bocconi Francesco Giavazzi mi firmò una dedica che recitava: “Sperando di vincere, se non sui tassisti, almeno sui farmacisti”.

A 6 anni di distanza, possiamo dire che non ce la stiamo facendo con nessuno. Le parafarmacie lottano ogni giorno contro la lobby fortissima dei farmacisti, i quali hanno dei margini altissimi e concorrenza zero.

E i taxisti? Abbiamo letto disgustati dello scandalo dell’ATAC – Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma - dove negli ultimi anni sono stati assunti per chiamata diretta persone che nulla hanno a che fare con un’impresa di trasporti. Nani e ballerine con ruoli dirigenziali. Ottimo!

Allora cosa fa il sindaco di Roma Alemanno? Promette regole severe sulle assunzioni nelle municipalizzate. Poi – citiamo Massimo Giannini di Repubblica - “Si scopre che, tra picchiatori fascisti, veline e famigli dei famigli, ha fatto entrare all'Atac anche «Zara33», al secolo Giuliano Falcioni, ex tassista che guidò la rivolta violenta contro la liberalizzazione delle licenze. Scena disgustosa. È la destra italiana, bellezza: «moderata e liberale»".

L’altro giorno sul Corriere della Sera, uno spassosissimo Aldo Cazzullo – Salviamo i taxisti dal mal di rendita – raccontava: “Il mostruoso (+54% per i primi cinque chilometri) aumento delle tariffe dei taxi di Roma è una notizia che va oltre la questione specifica. È specchio di tre tendenze molto diffuse nel Paese, tutte preoccupanti. I trasporti, a Roma ma non soltanto, non sono considerati un servizio, bensì una rendita. E il passeggero, turista o residente che sia, non è un cliente o un utente; è un pollo da spennare, o una seccatura da evitare. Accade, arrivando a Fiumicino o a Ciampino, di sentirsi chiedere da un tizio: «’Ndo va?». Non vuol sapere dove andate. Vuol sapere se siete italiani o stranieri. Se la risposta è «what?», il taxi sarà subito pronto, magari per avventurarsi lungo il Grande raccordo anulare. Se rispondete «vado in centro» o «sono affari miei» , trovare un’auto disposta a caricarvi e a portarvi a destinazione sarà un’impresa”.

Caro Giavazzi, it’s a long way to Tipperary!

2 commenti:

  1. Fortunatamente sia l'Antitrust e il Tar si sono opposti alla incresciosa proposta di aumento delle tariffe dei taxi, proposte dal sindaco (ecco la destra liberale (sic) che odia la concorrenza) di Roma Alemanno, di cui ancora ricordiamo con raccapriccio il suo sostegno in piazza ai taxisti con il blocco totale della circolazione.
    Ieri il Tar del Lazio, "valutata l'irreparabilità del danno all'utenza", e considerato prevalente l'interesse dei cittadini, ha ccolto il ricorso presentatno dal Codacons e ha sospeso l'aumento delle tariffe fino al 23 febbraio (quando ci sarà la discussione di merito e sapremo di che morte morire quando atterreremo a Fiumicino).

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  2. Si consiglia un divertente pezzo sulla voce.info
    http://www.lavoce.info/articoli/-infrastruttre_trasporti/pagina1002138.html

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