Non è consigliabile andare in luoghi dove fino a poco tempo fa non davano problemi. Siria? No grazie. Israele? Sempre all'erta. Turchia? Con le ultime follie di Erdogan, mai e poi mai. Andare negli Stati Uniti? Con Trump al governo, passa la voglia.
Anche la Giordania mette paura. Se cambiamo continente, il Kenya, un tempo meta degli italiani, specie a Malindi, è uscita dai radar.
Limes ha definito questo stato di cose "Caoslandia" e ci ha dedicato uno speciale. La tesi di Limes è che mentre prima e seconda Guerra mondiale vertevano sulla redistribuzione della potenza fra i principali attori mondiali, questa minaccia di scaturire dalla loro relativa impotenza.
Una considerazione finale. Se il mondo è in ebollizione e gli unici luoghi "tranquilli" sono considerati Italia, Grecia e Spagna. E come siamo messi per accogliere la marea di turisti che aspira a fare una bella vacanza in Italia? Male, con strutture fatiscenti, gentilezza e accoglienza poco presenti. Wi-Fi? Mentre a Londra lo trovi anche in taxi, nel Sud Italia difficile trovarlo. Peccato, un'altra occasione persa.
Vibo Valentia |
Ogni commento è superfluo.
Ezio Mauro, lasciata la direzione di Repubblica, continua a fornirci spunti di dibattito. Settimana scorsa ha scritto un editoriale di grande momento: "L'Occidente che va in minoranza", in cui sostiene si domanda se il pensiero politico liberale stia diventando minoranza.
Donald Trump (lapresse) |
Mauro parla di falsa credenza che si contrappone alla verità e "la deforma in un racconto di comodo, utile a raccogliere adesioni sentimentali e istintive, cancellando bugie falsificazioni e contraddizioni evidenti, come quella del miliardario campione degli esclusi".
Ne vedremo delle belle in questo 2017. E l'Europa che fa? Dorme? Coma profondo?
P.S.: Trump non ha menzionato gli ebrei nel brevissimo comunicato con cui ha celebrato la giornata dell'Olocausto.
vero.. pero a Milano wi-fi in tutte le metrò... a Londra no... praticamente in nessuna.. lo trovo curioso
RispondiEliminaRicevo e pubblico:Caro Ben,
RispondiEliminaforse è il momento che la spiccata esterofilia italiana sia fortemente ridimensionata e si apprezzino le straordinarie bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche che possediamo. Ma proprio perché sono lì, sempre disponibili, le snobbiamo preferendo "esaltarci" con gli amici, magari a cena, della spiaggia di Cuba, di Tahiti, di Bora Bora o delle case di Timbuctù, delle tradizioni della Papua Nuova Guinea o della tribù Yanomani o Nukak del Brasile. Il trekking in Nepal è obbligatorio, anche un paio di Everest ci farebbero aumentare di molti punti epoi: come non essere stati alla Parigi-Dakar o mozzi sulla regata Lisbona-Rio della Plata? Immancabile la Route 66 cost to cost. (infatti, costa, costa e non poco, mi dicono). Non conoscere il Grand Canyon o esser vissuti almeno un mese in California? Si è del tutto out. Da espellere dal consorzio umano.
A queste meraviglie galattiche preferisco Norcia, Siena, Montepulciano, Radicofani, le Eolie, Selinunte, Erice, il Salento.
Attendo, con trepidazione, l'espulsione dal consorzio umano.
Il punzecchiatore.