Quando si leggono i dati sconfortanti sul calo degli studenti universitari, vien voglia di piangere, per lo sconforto e il disagio. Questo non deve però indurci a rinunciare a dire che lo studio serve. Eccome.
Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha trattato a lungo i temi del capitale umano. Di più. Il secondo capitolo del volume di Visco, Investire in conoscenza (il Mulino, 2009) si intitola: "Crescita, capitale umano, istruzione". Uno dei passaggi più interessanti è il seguente: "Valorizzare il merito non vuol dire richiedere un'organizzazione sociale esasperatamente meritocratica ma consente di avvicinarsi a un uso efficiente delle risorse produttice, senza nascondere i talenti. Ciò non esclude ma rafforza il momento redistributive, rendendo possibile l'uguaglianza delle opportunità. Ma se la valorizzazione del talent, necessaria nella promozione sociale, deve avvenire prima di tutto nelle scuole, al momento la nostra scuola non sembra in grado di farlo in maniera soddisfacente sotto il profilo dell'efficienza, dell'equità e dell'efficacia".
Quando Visco sottolinea l'importanza dell'uguaglianza delle opportunità di partenza si rifà a Luigi Einaudi - Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948 e successivamente Presidente della Repubblica - che nelle sue Prediche inutili rimarcò che l'egualitarismo delle condizioni non deve esserci in arrive ma in partenza. E quindi nulla è più importante della bontà del sistema scolastico.
Sempre il Governatore Visco, nel suo intervento a Bari del 19 ottobre 2013 in occasione del X Forum del libro Passaparola, scrive: "Per il sistema produttivo, un capitale umano adeguato facilita l’adozione e lo sviluppo di nuove tecnologie, costituendo un volano per l’innovazione e quindi per la crescita economica e l’occupazione. Formazione dei lavoratori, abilità manageriali e capacità organizzative rappresentano risorse fondamentali nell’ambito del cosiddetto "capitale basato sulla conoscenza" misurato dall’OCSE, da ultimo con riferimento al 2009, assieme ad altre risorse intangibili come il software, le banche dati, l’attività di ricerca e sviluppo, i brevetti, il design. L’incidenza sul PIL di questi investimenti è molto eterogenea tra i paesi dell’area dell’OCSE, oscillando tra l’11 per cento negli Stati Uniti e il 2 per cento in Grecia. L’Italia si colloca nelle ultime posizioni, con un valore di poco superiore al 4 per cento".
Un punto interessante toccato dal Governatore è che l'istruzione è lungimirante: "Più istruiti si vive meglio e più a lungo: dati riferiti ai paesi dell’OCSE mostrano che il grado di istruzione è negativamente associato a comportamenti e stili di vita che la scienza medica identifica come fattori di rischio per la salute, come il fumo e l’obesità. Capitale umano e conoscenza favoriscono inoltre la coesione sociale e il benessere dei cittadini, promuovendo la crescita del senso civico, il rispetto delle regole e l’affermazione del diritto, il contrasto della corruzione e della criminalità, tutti fattori che costituiscono un freno a una crescita economica sostenuta e continua".
Studiare conviene.
martedì 26 gennaio 2016
lunedì 18 gennaio 2016
Cari ragazzi, apprezzate il valore del confronto, l'apertura della mente. Notate delle differenze tra Paolo Baffi nel 1976 e la rettrice di Oxford nel 2016?
Louise Richardson, appena insediata nel ruolo di vice-chancellor di Oxford University (di fatto l'equivalente del titolo di rettore, visto che il cancelliere capo ha un ruolo solo formale) ha dovuto difendersi da una protesta degli student che vorrebbero rimuovere la statua del colonialist britanico Cecil Rhodes, generoso donator dell'università.Richardson ha ribattuto agli studenti:
"Le università sono luoghi in cui le idee, comprese le idee sgradevoli, hanno bisogno di essere ascoltate e se necessario vigorosamente contraddette, non luoghi dove le idee vengono spente, impedite o censurate".
La vice-chancellor ha proseguito: "Come possiamo far sì che gli studenti apprezzino il valore del confronto, anche con idee che reputano biasimevoli, cercando di convincere gli altri delle proprie ragioni ma restando aperti a cambiare opinione? Come possiamo garantire che capiscano la vera natura della libertà di ricerca e di pensiero?".
Paolo Baffi (Archivio ASBI, 1977) |
L'intervento di Baffi era la sintesi di un saggio - "Italy's narrow path" - pubblicato sul mensile britannico "The Banker".
Baffi fece avere una lettera al fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari dove lo invitò a modificare il titolo da "il difficile sentiero dell'Italia", in "l'angusto sentiero dell'Italia": "Mi rendo conto che difficile è più dell'uso italiano ma preferirei tradurre letteralmente angusto che dà l'idea di quei sentieri su terreno friabile, in cresta alle morene, "stretti" fra opposti ripidi declivi (della inflazione e della deflazione: della disoccupazione e del disavanzo esterno".
La notazione filologica fa capire quanto fosse esigente e meticoloso il governatore della Vigilanza.
Un passaggio di Baffi al termine della sua dissertazione mi ha colpito. Eccolo: "I sindacati vanno dimostrando una maggiore consapevolezza delle necessità insite nelle situazioni, anche in termini di mobilità di lavoro. Un nuovo atteggiamento mentale è percettibile, nel quale l'ideologia cede il posto al riconoscimento analitico delle realtà, e ovunque si investiga di più nei propri animi, si riconsiderano le proprie idee e se ne cercano di nuove; ciò offre motive a sperare che il paese sappia trovare l'energia morale e il realismo per affrontare le difficoltà che sta incontrando sulla sua strada verso una società più moderna e più giusta".
Richardson con la Regina Elisabetta |
lunedì 11 gennaio 2016
Donare i propri libri ad una biblioteca è un gesto di enorme valore. L'esempio di Vittorio Coda
Vittorio Coda |
Il compito di Visconti non sarà facile perchè il suo predecessore Prof. Valter Lazzari, ha compiuto un lavoro enorme, consentendo alla LIUC di salire nelle classifiche italiane, oltre che offrire l'opportunità di un percorso all'estero a migliaia di studenti. Il discorso di Visconti mi ha sorpreso nella misura in cui i riferimenti a Marco Vitale, mio professore in Bocconi, erano numerosi quanto inaspettati. Siccome Vitale è stato tra i fondatori della LIUC, è stato giusto e doveroso ricordarlo per bene: "Nella presentazione alla cittadinanza di Castellanza, il 28 novembre 1990, Marco Vitale identificava gli indirizzi strategici del progetto universitario con queste parole: "Pluralismo culturale nell’autonomia dell’istituzione; severa preparazione tecnica ma inquadrata in un’ampia visione culturale e scientifica; ideologia dello sviluppo, dell’imprenditorialità e della responsabilità; ricerca di
collaborazione ed integrazione con altri istituti di formazione sia di livello universitario che di scuola media superiore che di altra natura speciale".
Federico Visconti inaugura l'anno accademico in LIUC |
Fin dalle prime volte che l'ho sentito parlare, Coda mi ha colpito per l'esattezza del linguaggio. Non va sprecata una parola. La ricerca del termine corretto è impressionante. Dopo tanti anni di frequentazione, Coda mi ha scritto una mail che ho conservato nel mio archivio per la sua pregnanza. La condivido perchè merita: "Il comportamento di ciascuno di noi va posto al vaglio di un attento discernimento". Da esegeta dei testi biblici, Vittorio Coda usa il termine, ormai desueto, "discernimento", a cui teneva in particolare Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù.
A un certo punto del suo intervento (tutto da leggere con la matita in mano per riflettere sui diversi passaggi) Vittorio Coda ha annunciato di voler donare la sua biblioteca all'università Carlo Cattaneo-LIUC. Fioccano gli applausi. Io sono scosso da questa volontà di Coda (che ha compiuto 80 anni nel giugno scorso). Donare i propri libri alla generazione successiva è un gesto di enorme valore, reale e simbolico.
Penso ai miei libri, al rapporto con loro, come fossero dei figli, soprattutto con alcuni di loro. E penso: "Sarò in grado un giorno di liberarmi della mia amata biblioteca"? Ci penserò.
Un'altra bella notizia di qualche settimana fa è che le vendite dei libri di carta negli Stati Uniti sono cresciute passando da 559 milioni di copie del 2014 ai 571 del 2015. E il mercato digitale è calato dal 22 al 20% del totale. Vengono quindi smentite le profezie negative. Il libro di carta è vivo e vegeto.
Nel meraviglioso "Memorie di Adriano", Marguerite Yourcenar scrive: "Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. Ho ricostruito molto, e ricostruire significa collaborare con il tempo, nel suo aspetto di "passato", coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo quasi verso un più lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti".
Grazie Vittorio per il tuo gesto. L'inverno dello spirito sarà meno gelido con i tuoi libri.
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