Il 15 dicembre di 20 anni fa la Corte di Giustizia europea pronunciò una sentenza destinata a sconvolgere il mercato del calcio. Il ricorrente di allora Jean-Marc Bosman fece causa al suo club, il Liegi, con cui 5 anni prima aveva firmato un contratto quinquennale. Alla scadenza Bosman pretese la libertà di svincolo e di trasferimento ad un altro club, il Dunkerque. La sentenza della Corte escluse la possibilità per un club di reclamare un indennizzo a contratto scaduto. Sulla base del principio della libera circolazione dei lavoratori nella UE, la Corte di fatto fece un gran favore ai calciatori, ai quali fu aumentato enormemente il potere di lasciare una squadra per andare in un'altra che gli offriga un ingaggio superiore. I club poterono quindi acquistare e mettere in campo fino a 11 stranieri (trovare un calciatore italiano nell'Inter di oggi è difficile, ma spesso vedendo i lisci di Ranocchia, forse è meglio così :-)).
Jean-Marc Bosman |
Gianni Rivera ha di recente ricordato , intervistato da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, che un giorno come primo sfizio si compro una macchina: "Una Porsche, una Lamborghini o una Ferrari? Macché: una Fiat 1300. Grigia. Che non desse troppo nell'occhio".
Jean-Marc Bosman, in un'intervista a Repubblica, ha accusato la Fifa di averlo distrutto e ha invitato a conoscere la sua storia alle giovani generazioni. Non ha mancato di dare una stoccata a Mario Monti: "All'epoca della sentenza il commissario europeo alla concorrenza era il compianto Karel van Miert (che firmò lo storico patto con il ministro del Tesoro Nino Andreatta, che avviò la chiusura della liquidazione dell'IRI, ndr). Lui fu molto fermo nel farne rispettare le conseguenze. Purtroppo non posso dire altrettanto del suo successore, Mario Monti. Non si è mai occupato di sport, lo ha gettato nella spazzatura. Così, durante il suo mandato, le pressioni politiche hanno avuto buon gioco e hanno permesso ai grandi club di plasmare le regole del mercato a proprio piacimento".
Gianni Rivera |
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