venerdì 6 febbraio 2015

La Bocconi investe, come suggerivano Einaudi e Olivetti, nella mobilità sociale: "Una scelta possibile" è un bel progetto

Martedì scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha giurato lealtà alla Costituzione e nel discorso alle Camere riunite ha evidenziato "le angosce che si annidano nelle famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle ragazze e ai ragazzi".

Questa forte affermazione di Mattarella - persona sobria e integerrima che ha fatto capire immediatamente con due gesti simbolici (la Panda e la visita alle Fosse Ardeatine) il suo modo di agire - mi ha indotto a parlarvi di un bellissimo progetto dell'Università Bocconi, di cui come milanese e bocconiano vado fiero.

"Una scelta possibile" è il nome che la Bocconi ha voluto dare a questa iniziativa volta a favorire la mobilità sociale, che in Italia è sempre stata una sorta di "mission impossible". Antonio Schizzerotto - professore esperto di disparità inter/intragenerazionali - sottolinea come le persone nate tra la prima metà degli Anni 60 e la fine degli Anni '70 costituiscono le prime due generazioni di italiani che non sono riuscite, come invece era sempre accaduto nel corso del Novecento, a migliorare le proprie aspettative di vita rispetto a quelle dei rispettivi genitori.
Ce lo ricorda lo scrittore Sebastiano Vassalli nel suo struggente  “Marco e Mattio”, ambientato nel Veneto nel 1775: “Suo padre, Marco Lovat, era lo scarpèr cioè il calzolaio di Casal, e il destino del figlio primogenito era quello di fare lo scarpèr, anche se avrebbe preferito continuare a studiare per diventare dottore: la vita, a Zoldo, non permetteva quel genere di cambiamenti e chi nasceva oste doveva fare l’oste, chi nasceva scarpèr doveva fare lo scarpèr; altre alternative non c’erano!”.

“Una scelta possibile” offre l'opportunità a studenti motivati e meritevoli, ma provenienti da contesti socio-economici di svantaggio, di superare questa condizione di partenza e poter quindi accedere ad una formazione universitaria d’eccellenza. Il progetto nasce dalla convinzione che supportare giovani brillanti e desiderosi di impegnarsi per la propria crescita personale, evitando che rinuncino agli studi universitari per problemi economici, consenta non solo di concretizzare valori etici di solidarietà e giustizia sociale, ma anche di creare valore per le comunità di riferimento e per il Paese più in generale.
L’iniziativa offre la possibilità ad un numero limitato di studenti iscritti all’ultimo anno di studi presso Istituti superiori della Lombardia, dotati di un buon profilo curriculare ma provenienti da un background familiare di disagio economico o sociale, di frequentare in Bocconi l’intero ciclo del triennio o il corso di laurea quinquennale in giurisprudenza godendo di un significativo supporto economico.
Il candidato ideale è uno studente che abbia mostrato impegno e buoni risultati scolastici, sia motivato a proseguire i suoi studi in ambito economico o giuridico, ma la cui situazione familiare sia tale da impedire l’accesso agli studi universitari.

Il progetto offrirà agli studenti selezionati la possibilità di fruire di un pacchetto di agevolazioni che includerà l'esenzione totale dal pagamento dei contributi accademici incrementato in relazione all’entità della difficoltà economica del nucleo famigliare alla quale lo studente appartiene, con  uno o più dei seguenti benefici:

- Alloggio gratuito in una delle residenze dell’università
- Pacchetto mensa gratuito
- Borsa di studio di Euro 5.000


 (fonte, www.unibocconi.it).
Prof. Andrea Sironi, rettore Università Bocconi
Il Rettore della Bocconi Andrea Sironi, giovane, motivato e grandissimo esperto di capital requirements definiti dal Comitato di Basilea della Banca dei Regolamenti Internazionali, è deciso a spingere anche nei prossimi anni al fine di consentire a sempre più studenti di beneficiare di borse di studio, grants, supporto con mentori, per favorire la formazione eccellente di individui svantaggiati. Il prof. Sironi, durante una cena a cui ho partecipato, ha purtroppo informato la platea che le scuole superiori collaborano ancora troppo poco nel segnalare i talenti potenziali con situazioni familiari disagiate. I presidi devono farsi parte diligente, non possono limitarsi a fare da passacarte! Ne va del futuro dei loro studenti più meritevoli.

Governatore Ignazio Visco
Chiudo con un passaggio tratto dal recente intervento del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che in più occasioni si è focalizzato sul legame tra capitale umano e crescita economica: "Lo stesso progresso (salute e longevità degli italiani, ndr) non ha però riguardato la dimensione del capitale umano relativa alla "conoscenza" e alle "competenze". Lungo questa dimensione, il ritardo "secolare" del nostro paese rispetto ad altre economie avanzate è rimasto cospicuo e siamo oggi indietro anche rispetto a molte economie emergenti. Il patrimonio di conoscenze, competenze e abilità di cui le persone sono dotate si associa a più elevati livelli di crescita del reddito e di sviluppo economico e sociale. Esso contribuisce ad aumentare la produttività sia direttamente, accrescendo le capacità della forza lavoro, sia indirettamente, incentivando l’adozione di tecnologie più avanzate e l’innovazione".

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