martedì 7 aprile 2015

C'erano una volta i grandi banchieri: Raffaele Mattioli e Siegmund Warburg

L'agenda di Raffaele Mattioli del 9 marzo 1949
Qualche tempo fa, al termine della lezione in università - insegno Sistema finanziario alla Carlo Cattaneo-LIUC di Castellanza - uno studente mi ha chiesto un parere sullo standing dei banchieri di oggi.

Gli ho consigliato andare su Faust e il Governatore e leggere il mio post su Sigmund Warburg, banchiere inglese vissuto nel '900.

Lo storico Niall Ferguson ha scritto un libro meraviglioso su WarburgHigh Financier. The lives and time of Siegmund Warburg (Penguin Press, 2010). Vi consiglio di leggerlo. Mentre in Inghilterra si può prendere a riferimento Warburg, visto che i banchieri attuali lasciano a desiderare, in Italia si può e si deve far riferimento a Raffaele Mattioli.

Settimana scorsa ho partecipato alla presentazione delle Carte Mattioli (1948-1972), che l'Archivio storico di Intesa SanPaolo - ottimamente guidato da Francesca Pino - ha reso disponibili in rete.
Raffaele Mattioli è stato forse il più grande banchiere italiano. Ha guidato la Banca Commerciale dal 1933 al 1972, prima come amministratore delegato, poi come presidente.

E' significativo ricordare che la politica pose fine alla carriera di Mattioli nominando (la Commerciale era una delle Bin, banche di interesse nazionale, quindi controllata dall'Iri) il piduista Gaetano Stammati, espressione di quel mondo democristiano complice dell'attacco golpista alla Banca d'Italia di Paolo Baffi nel 1979 (per approfondimenti si rimanda ai numerosi post di questo blog).

Povero Baffi! Nei carteggi che ho analizzato, curati con grande cura dall'Archivio storico della Banca d'Italia (ASBI), Baffi si fidava di Stammati. Che tradimento intellettuale e morale!

Nel volume di Ferguson mi colpì il racconto della giornata del banchiere d'affari Warburg: "“Mr Warburg himself spent, every day, at least eight hours in meetings, four hours with visitors, three hours at three different lunches, three hours in entertaining colleagues and business friends over dinner, two hours dictating letters, one hour reading letters, four hours in one aeroplane or another, altogether 25 hours on a conservative basis” (p. 237).
 
Nel volume di F. Pino e F. Gaido sulle Carte Mattioli (1946-1972) - il volume Raffaele Mattioli: documenti  e fotografie della maturità è edito da Hoepli - c'è una riproduzione significativa dell'agenda di incontri giornaliera di Mattioli. Ogni giorno, come per Warburg, gli appuntamenti si susseguono fittissimi.

Qui sopra potete vedere come anche in tarda serata fanno visita a Mattioli Bombieri, Cuccia, Tino, Solmi.

Vogliamo paragonare Mattioli e Warburg con i banchieri di oggi? Nel 2008 mentre la sua banca crollava, il banchiere alla guida di Bear Stearns, James Cayne,  era irreperibile perchè impegnato sui campi di golf e sui tavoli di bridge.

Da "banchiere umanista", Mattioli incontrava non solo uomini di banca ma anche letterati, poeti, storici con cui poi proseguiva la serata nella sua casa di Via Bigli, salotto illuminista, come racconta Riccardo Bacchelli nelle "Notti di via Bigli".

Come ha scritto lo storico Sandro Gerbi nel suo recente intervento (e sulla stessa linea la docente Daniela Felisini), Mattioli insisteva tutti gli anni con i suoi referenti dell'Iri per aumentare il capitale sociale della Commerciale, così da tenere il passo con la crescita dei competitor europei. Cosi non fu: l'Iri preferì destinare i fondi di dotazione alla Finsider e alle altre partecipazioni statali, costringendo la Comit all'impossibilità di crescere. Mentre negli anni Cinquanta la Banca Commerciale e la Bnl erano più grandi della Deutsche Bank, oggi i rapporti sono invertiti e la gloriosa Commerciale è stata assorbita da Intesa SanPaolo che ha fatto sparire il marchio BCI, un tempo orgoglio dell'Italia nel mondo.


Frick Collection - New York
Come il "robber baron" Henry Clay Frick ha lasciato a New York una collezione di quadri di prim'ordine - è un must la visita alla Frick Collection - così, si può ipotizzare, Giovanni Bazoli, per redimere la cancellazione del marchio BCI, ha investito risorse della banca affinchè l'Archivio storico sia una fonte documentale per tutti noi. Good job.
 
P.S.: per approfondimenti si rimanda a S. Gerbi, Raffaele Mattioli e il filosofo domato (Einaudi, 2002), S. Gerbi, Mattioli e Cuccia, due banchieri del Novecento (Einaudi, 2011), G. Malagodi, Profilo di Raffaele Mattioli (Aragno, 2010); G. Rodano, Il credito all'economia. Raffaele Mattioli alla Banca Commerciale Italiana, (Ricciardi, 1983 ).www.hoepli.it

3 commenti:

  1. Ricevo e pubblico:

    Grazie ! Ci tengo a sottolineare che per prima ho approfondito i documenti sull'aumento di capitale (l'episodio è già menzionato nel mio saggio nel II volume Iri di due anni fa).
    A presto,
    Prof.ssa Daniela Felisini
    Jean Monnet Chair in Economic History
    Dipartimento di SSFBT
    Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"

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  2. Ricevo e pubblico:

    Quelli di oggi mi sembrano dei validi contabili. Starò invecchiando male? A presto, O.C.

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  3. Ricevo e pubblico:

    Al prossimo giro , a questo punto, devi metter le mani sui carteggi di Cuccia !!!! (a meno che non siano secretati dai servizi)
    ciao!
    Andrea

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