giovedì 16 novembre 2017

Impariamo da Giovanni Rana, formidabile imprenditore, ossessionato dalla qualità del prodotto

Venerdì 10 novembre scorso la Banca Passadore & C. ha tenuto a Genova il suo quinto convegno annuale intitolato ad Agostino Passadore, banchiere eccelso. Nella splendida cornice del Teatro Carlo Felice, oltre 2.000 persone hanno preso parte all’evento, coordinato da Ferruccio de Bortoli, nel quale Carlo Cottarelli, Giovanni Rana, Gildo Zegna e Marco Vitale hanno discusso sul tema “Le eccellenze della creatività imprenditoriale italiana”.
Giovanni Rana, che nella vita avrebbe potuto fare l'attore, ha conquistato la platea col suo racconto di vita. Sentirlo parlare è un piacere. Il suo ottimismo è contagioso.
Già in passato avevo avuto modo di incontrarlo e mi aveva colpito la sua affermazione: "Io regno, mio figlio Gianluca governa".
Giovanni Rana ha raccontato come sia partito a fare i tortellini nella stalla del suocero a San Giovanni Lupatoto, comune in provincia di Verona di 25mila anime. E' proprio vero ciò che sosteneva Carlo A. Ciampi, "l'Italia è un Paese di paesi".
Rana veniva a Milano in terza classe a cercare delle macchine ad hoc in Corso Como per produrre i tortellini con la forma che voleva lui. Come tutti i grandi imprenditori, Rana è ossessionato al dettaglio, alla qualità del prodotto. "Only the paranoid survive", diceva Andy Grove.
Pietro Barilla per anni è andato da Rana a San Giovanni Lupatoto per cercare di convincerlo a cedere l'azienda. E Rana non mollava perchè ama la sua creatura. Un giorno fu Rana ad andare da Barilla e vide nel suo studio diversi quadri con raffigurati dei puledri bianchi. Pietro gli disse che i cavalli rappresentavano per lui l'azienda Barilla, in piena corsa, in formidabile crescita. Allora Rana prese la palla al balzo e disse: "Hai presente il dipinto del somarello che ho nel mio ufficio? Ecco, questo rappresenta Giovanni Rana S.p.A., a cui voglio molto bene. Smettila di chiedermi di vendertela!".
Barilla, al contempo, disse a Rana, forte di una ricerca Nielsen, che il "fresco" avrebbe avuto un boom. Così Giovanni Rana ci credette e si diede quindi da fare per produrre il tortellino fresco, con tutta la logistica che ne consegue. Da qui il grande successo di Rana combinato con una campagna pubblicitaria focalizzata sul personaggio Giovanni, che è risultata vincente. Giovanni Rana in tv è come dal vivo, una simpatia traboccante.
Oggi il gruppo Rana fattura il 60% all'estero, con grande traino del mercato americano (in quattro anni 160 milioni di fatturato), dove sono sbarcati anni fa. Tempo fa mi raccontava Gianluca Rana che prima dello sbarco nel mercato inglese si era fatto l'impossibile per garantire delle lasagne di grande qualità. Il pubblico non apprezzò. Allora si cercò di andare incontro al gusto inglese. E fu un successo.

Giovanni Rana ha chiuso il suo intervento di Genova spiegando come dalla partenza con 10 donne nella stalla, oggi siamo arrivati a tremila persone in sei stabilimenti, quattro in Italia, uno in Belgio (che serve il mercato inglese), uno negli Usa: "Sono felice, chiosa Rana, perchè faccio il mestiere più bello del mondo". Oltre mezzo miliardo di fatturato. Non è poco partendo dal niente. Applaudi scroscianti.

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