Il 5 giugno 2014 Draghi si è ripetuto. Nell'assenza di politica fiscale comune, tocca alla politica monetaria prendere provvedimenti per combattere la deflazione europea.
Draghi in conferenza stampa ha sorpreso tutti dicendo: "We are not finished here". In altre parole, il nostro lavoro è appena iniziato e andremo avanti fino a che le aspettative inflazionistiche si siano portate verso l'alto.
E' un lavoro difficile perchè i banchieri centrali sono abituati a sconfiggere l'inflazione. La Bundesbank è sempre stata considerata un "inflation buster", un cacciatore di inflazione. Ora che l'inflazione - ampiamente sotto il 2% - la si deve alimentare, i banchieri si sentono un po' spiazzati.
Jean-Claude Trichet |
Vale la pena di rileggere Trichet: "With hindsight, we see how unfortunate was the oversimplified message of fiscal stimulus given to all industrial economies under the motto: "stimulate", "activate", "spend"!. A large number fortunately had room for menoeuvre; other had little room. And some had no room, at all and should have already started to consolidate. Specific strategies should be tailored to individual economies. But there is little doubt that the need to implement a credible medium-term fiscal consolidation strategy is valid for all countries now".
Non dobbiamo dimenticare l'enorme errore che fece la Banca centrale europea quando il 2 luglio 2008, per paura di un rialzo ulteriore dell'inflazione via prezzo del petrolio, alzò i tassi di interesse al 4,25%, solo due mesi prima del collasso di Lehman Brothers.
Trichet è un allievo dell'ENA, l'Ecole National di Administration fondata da Charles De Gaulle. Ma non è stato fortunato come Draghi che ha avuto come maestri Paolo Baffi e Federico Caffè.
Visto che ci sono i Mondiali di calcio in corso, ci permettiamo di usare il gergo calcistico: Draghi batte Trichet 4 a 0.