lunedì 22 luglio 2013

La sconfitta cocente del sindacato

Dopo aver letto il bel libro di Luca Tarantelli Il sogno che ha ucciso mio padre. Storia di Ezio Tarantelli che voleva lavoro per tutti (Rizzoli, 2013), mi è sembrato giusto esprimere qualche idea sulla cocente sconfitta storica dei sindacati italiani.

Ezio Tarantelli credeva nella forza riformatrice del sindacato. Nel 1978 scrisse Il ruolo economico del sindacato. Il caso italiano (Laterza). Tarantelli desiderava mettere al servizio del sindacato le sue competenze economiche ed econometriche acquisite al Mit (Massachussets Institute of Technology di Boston) e alla Banca d’Italia. Avrebbe voluto che il sindacato rappresentasse il fulcro di un progetto di trasformazione degli equilibri economici e sociali. Non ci riuscì e come tutti i riformisti veri fu osteggiato. Il leader della Cgil Luciano Lama non lo ascoltò. Lo stesso Lama che firmò nel 1975 con Agnelli il disatroso accordo sul punto unico di contingenza.
Il Patto firmato all'Eur tra Lama e Agnelli ci portò a uno spread di inflazione verso la Germania di 17 punti percentuali.

Il 27 marzo 1985, nel cortile della Sapienza di Roma, le Brigate Rosse uccisero Tarantelli mentre saliva in macchina. Lo reputarono il responsabile del decreto di San Valentino, voluto – correttamente – dal presidente del Consiglio Craxi per fermare la spirale inflazionistica.

Ci sono voluti altri lustri per vedere il sindacato firmare un accordo dove vengono applicate le idee di Tarantelli sull'inflazione programmata. Era il 1993, Accordo Amato-Ciampi-Trentin, con Trentin poi costretto a dimettersi.

Il dramma dell’Italia è l’attualità di libri scritti 35 anni fa. Non abbiamo fatto se non pochi passi avanti. E chi sta fermo, in un mondo di cambiamenti vorticosi, va indietro in modo perenne.

E’ notizia di qualche settimana fa che la Joint & Welding – 30 addetti - di Sedico in provincia di Belluno, al fine di superare una fase durissima di congiuntura economica e di produttività, ha proposto ai lavoratori di rinunciare gratuitamente a due pause di 15 minuti ciascuna. I lavoratori hanno aderito per il bene dell’impresa ma i sindacati Fiom-Cgil provinciale hanno tuonato contro l’accordo definendolo illegale.

A fronte di un costo per unità di prodotto – il CLUP italiano – sempre crescente a fronte di una moderazione nel tempo in Germania, l’unica strategia sensata è fare accordi di questo tipo con i lavoratori, i quali sanno benissimo che il loro “padrone”, l’imprenditore, di pause non ne fa e lavora fino a mezzanotte pur di far sopravvivere l’impresa.

Nei lontani anni ’90 l’inascoltato Franco Modigliani dagli Stati Uniti scrisse: “Occorre accettare che per un certo periodo di tempo l’aumento dei prezzi sia superiore all’aumento dei salari, in modo da consentire alle imprese la ricostituzione dei profitti e dare quindi l’incentivo necessario agli investimenti”.

E non si può dimenticare l’ammonimento ai sindacati del 1962 da parte di Ugo La Malfa, il quale nella Nota Aggiuntiva ammonì le forze politiche e sindacali sul rischio derivante dallo spendere gran parte delle risorse dell’Italia nell’aumento indiscriminato dei consumi individuali, sacrificando invece gli investimenti in infrastrutture e nella scuola che avrebbero dovuto colmare il divario con le altre nazioni europee. E infatti la “Nota” fu accolta dai sindacati con un silenzio glaciale.

I sindacati negli ultimi 30 anni hanno cercato di tutelare gli insiders, ossia coloro che il lavoro già ce l’hanno, ma nessuna parola o atto è stato mai speso per tutelare gli outsiders, coloro che il lavoro lo cercano. Talvolta i sindacati hanno difeso i fannulloni, coloro che il posto di lavoro ce l’hanno ma il cui rendimento è zero virgola zero, dove magari il tasso di assenteismo è stellare.

Conclusione. In Italia abbiamo il mercato del lavoro più rigido del mondo, gli stipendi più bassi d’Europa e il tasso di occupazione più basso. Complimenti.

6 commenti:

  1. Beniamino,
    condivido tuo pensiero su sindacati e sull'immobilismo italico.
    Non é un caso che sia gà il secondo post che in pochi giorni dedichi a persone scomparse per loro straordinario impegno, per il loro amore infinito per l'Italia e la sua gente.
    Il loro sacrificio io lo vedo come un straordinario atto d'amore nei confronti di questo strano popolo che non vuole cambiare.
    Ha bisogno di scosse traumatiche per metabolizzare il messaggio delle sue persone migliori.
    Non smettere di farci ricordare queste straordinarie personalità.
    Grazie Leo

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    1. Benny,
      grazie! grazie per aver lucidamente ricordato come i ns sindacati non stanno minimante lavorando negli interessi di chi dovrebbero rappresentare; al contrario sono concentrati a preservare le loro "sedie", per magari poi puntare ad una "gloriosa" carriera politica...
      il quadro è sempre più allarme, triste, e sembra che a nulla siano serviti i sacrifici di grandi uomini( d'antona e biagi ahime sono solo gli ultimi da aggiungere a questa lista) che hanno avuto il coraggio di denuciare e di cercare il rinnovo del mondo del lavoro( quindi non solo critica ma proposte!)
      grazie, speriamo solo che in tanti aprano finalmente gli occhi

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  2. Che ne dici di dedicare uno scritto alle intese DC-PCI di fine anni '60, promosse da Moro, che in sostanza hanno trasformato l'Italia da paese abbastanza liberale (economicamente) in una prigione burocratica che si autoalimenta e che ha "vaporizzato" il cervello di 2 generazioni?

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  3. Caro Marcinkus,

    buona idea, ma devo studiare. Come sai, prima di scrivere, mi documento. Quest'esate, mentre sotto gli ombrelloni gli altri leggono Le sfumature, io mi diletterò in qualche saggio tosto.
    Se solo avessero ascoltato La Malfa e le cose sotenute nella NOta aggiuntiva, saremmo messi decisamente meglio.
    Sulla vaporizzazioe del cervello di 2 generazioni, leggo oggi che in Puglia c'è gente in cassa integrazione (misura congiunturale; sic) da ben 18 anni. Ipocrisia e mensogna a mille allora.

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  4. La cassa integrazione è una clava politico-clientelare in mano al sindacato, il quale non ha alcun interesse a promuovere il concetto di sussidio di disoccupazione vigente nel resto dell'occidente. E' uno dei tumori del paese.

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  5. Marcinkus,

    Sulla cassa integrazione disastro nazionale leggi qui http://www.mysolutionpost.it/blogs/amarcord/piccone/cassa-integrazione-deroga.aspx

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