mercoledì 7 settembre 2011

I mercati, le palle colossali e il linguaggio della verità

L’altra sera nel mezzo della tempesta sui mercati, il Presidente della Repubblica ha sentito il dovere di far sentire la sua voce: “Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi. E' un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia come è indispensabile e urgente”.
Se Giorgio Napolitano interviene disquisendo sullo spread BTP-BUND – post imprescindibile -  significa che la situazione è molto seria.

Sempre Napolitano di recente ha scritto una pagina memorabile sull’importanza della verità, che riporto integralmenteNel messaggio di fine anno 2008, in presenza di una crisi finanziaria che dagli Stati Uniti si propagava all'Europa e minacciava l'intera economia mondiale, dissi - riecheggiando le famose parole del Presidente Roosevelt, appena eletto nel 1932 - "l'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa". Ma dinanzi a fatti così inquietanti, dinanzi a crisi gravi, bisogna parlare - e voglio ripeterlo oggi qui, rivolgendomi ai giovani - il linguaggio della verità : perché esso "non induce al pessimismo, ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza".

Abbiamo, noi qui, in Italia, parlato in questi tre anni il linguaggio della verità ? Lo abbiamo fatto abbastanza, tutti noi che abbiamo responsabilità nelle istituzioni, nella società, nelle famiglie, nei rapporti con le giovani generazioni ? Stiamo attenti, dare fiducia non significa alimentare illusioni ; non si da fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie, minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno. Dell'impegno operoso e sapiente, fatto di spirito di sacrificio e di massimo slancio creativo e innovativo”.

L’italiano è stufo di sentire palle colossali. Sa benissimo qual è la situazione. Vorrebbe gente all’altezza che lo possa guidare verso la soluzione. Non essere illuso.
Barbara Spinelli  ha spiegato la sete di verità e di trasparenza in modo mirabile: “Alla crisi non si risponde solo imponendo la cinghia più stretta, e instillando nel popolo paure incongrue. Si risponde con la trasparenza d´informazioni: sulle tasse che non si possono abbassare, sul calo demografico che solo l´immigrazione frenerà, sugli ingredienti della crescita che sono la giustizia, la legalità, il merito, il prezzo che possono pagare i più fortunati e ricchi”

Sentiamo le parole esatte di Umberto Ambrosoli : “La mistificazione della realtà diventa un vero e proprio problema culturale allorché compie vittoriosamente un percorso che prende il via dalla diffusa, comune accettazione di una cosa falsa o di una dinamica di falsità, prosegue con il considerarla scontata, poi naturale, quindi spesso "dovuta". È, quello della riscoperta del valore della verità, un punto di partenza non solo importantissimo (poiché essa è fondamenta di ogni edificazione), ma soprattutto a portata di mano di ciascuno: si tratta di far caso ogni giorno a quanto affidamento accettiamo di fare sull’apparenza. Si tratta, ogni giorno, di fare un po’ di fatica mentale in più e interrogarci, essere curiosi, voler guardare oltre ciò che ci viene rappresentato, diventare interpreti e non meri ricettori passivi”.

Le chiacchiere stanno a zero. Noi dobbiamo fare quello che ci chiede la BCE o i mercati finanziari non perchè sono brutti e cattivi. L'abolizione delle pensioni di anzianità, la liberalizzazioni dei taxi, delle farmacie, delle professioni non le dobbiamo fare per i tedeschi. Ma per noi stessi. Basta alibi. Basta menzogne. Vogliamo la verità. Solo così troveremo le energie per ripartire.

5 commenti:

  1. Buongiorno.

    1 - Lungi dal voler puntare il dito contro una sola persona e con tutto il doveroso rispetto verso la massima carica dello Stato, questa volta ho "perso" l'interesse a questo blog quando si è citato il Presidente della Repubblica.

    Mi hanno insegnato che soprattutto nelle situazioni difficili bisogna ascoltare chi da l'esempio prima ancora di chi pare dire cose giuste. A proposito dei comportamenti del Quirinale, leggasi al link seguente:

    http://www.raixevenete.net/documenti/doc670.asp

    Da l'articolo de IlGiornale "Ma quanto ci costa il Quirinale"
    di Mario Cervi

    2 - La scorsa settimana in una località balneare poco nota della Toscana ho osservato per un certo tempo due persone della guardia forestale che pulivano una zona di parcheggio vicino a un bosco. Una persona teneva un sacchetto in mano, l'altra con il punteruolo infilzava i pezzi di carta in terra e li infilava nel leggero sachetto. Opportunità di efficienza: 50%.

    Dall'alto e dal basso, con la stessa determinazione, si devono correggere talune esagerazioni. Meno risorse e miglior servizio, è possibile ed equivale a migliorarsi. Qualcuno rimarrà senza lavoro? Meglio ora che più tardi quando sarebbe ancora peggio. E poi ci sono ancora altri lavori più importanti da fare meglio con le risorse in esubero. Anch'esse devono riqualificarsi, perchè la ricerca e sviluppo nel mondo non ha ordinato il dottore nè il padreterno che debba essere a carico delle imprese; se c'è democrazia, ovvero siamo tutti uguali davanti ai DOVERI, è prima di tutto a carico di, o almeno convenienza di, ciascun individuo, incluso l'aggiornamento professionale e perfino la riconversione delle competenze. Altrimenti chi dorme troppo paga le conseguenze: può essere spiacevole ma è educativo.

    Paolo

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  2. Il Giornale non è una fonte giornalistica, mi spiace. E' propaganda. Il Quirinale deve ridurre i costi di struttura. Lo sta, lentamente, facendo. bp

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  3. ben non ti facevo cosi aggressivamente liberista....io sono per una via più mite...odio le caste e le corporazioni forse più di te ( quella degli avvocati è una delle più emblematiche...) ma credo che in un paese cosi falso e opportunista una via di "selezione" sia necessaria.. Credo certamente nel merito e detesto la demagogia del popolo bello e saggio...
    dobbiamo creare, crescere, selezionare una classe dirigente di veri "grandi" ( nel merito) da dovunque vengano ...( nessuna discriminazione o privilegio ..di casta..) ma senza cretini romanticismi pseudo-democratici .Ci sono i migliori e i peggiori e se sappiamo stabilire delle regole che li distinguano ( magari anche stabilendo dei recinti dove tenerli) forse tutto potrebbe cambiare..
    Io, credimi, sarei disponibile anche a sacrificare i "miei figli" tanto il bene poi ricadrebbe comunque su tutti..
    spero di non essere stata troppo criptica!
    Claudia

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  4. Grandissimo davvero un bel pezzo, il richiamo alla verità come fondamenta imprescindibile per costruire , finalmente, un paese nuovo.
    Francesco

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  5. Beh, però l'articolo di Mario Cervi non è male. Nei giornali è come nei partiti, persino i socialisti craxiani si tenevano un Amato per mostrare ogni tanto una faccia pulita. Per questo - che i giornali siano propagandistici, di parte, faziosi, di proprietà, litigiosi, calunniatori, al soldo della CIA, dell'urss - è interessante poterli spulciare e trovare un giornalista che è riuscito a infiliare un articolo decente alla faccia della linea editoriale: Il Giornale incluso (pochissimi, ma nache lì). Ed è bene averne tanti, di diverse cappelle, che si danno battaglia.
    Sugli abusi e su come i cappellani li leggano è, ovviamente, un altro discorso.
    Federico

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