La storia parte con il ritrovamento in una discarica - dove si lavora a pieno ritmo per trovare qualcosa di utile - da parte di due ragazzi di un portafoglio.
Solo quando si presenta la polizia, disponibile addirittura a offrire una generosa ricompensa per la restituzione, Rafael e Gardo, realizzano di avere per le mani qualcosa di molto importante. Dopo aver coinvolto l’amico Rato, il trio affronta una straordinaria avventura per scappare dalla polizia e scoprire i segreti contenuti nel portafoglio.
Il momento clou del film avviene quando un'amica americana del prete delle favelas - che aiuta i meno fortunati - registra un video con i ragazzi coinvolti nella vicenda. Lei chiede a Rafael: "Perchè l'hai fatto?". E lui: "Perchè è giusto". In questa disarmante risposta c'è tutta una vita.
Come ha scritto lo psicanalista Massimo Recalcati nel pregevole L'ora di lezione (Feltrinelli, 2014), quando una persona crede in qualcosa, ha dei valori profondi, non può essere fermata, la sua forza è invincibile, va in fondo costi quel che costi, #QualunqueCosaSucceda (Giorgio Ambrosoli, cit.).
Mi è passata sotto gli occhi la testimonianza della figlia del prof. Paolo Giaccone, barbaramente ucciso dalla mafia l'11 agosto 1982 poichè si rifiuto di modificare i dati di una perizia dattiloscopica, decisiva per scoprire il killer di una sparatoria a Bagheria.
La figlia Milly Giaccone scrive: "Mio padre non pensava di diventare un eroe, era una persona onesta, qui si diventa eroi quando si è persone normali, oneste" (in V. Ceruso, Uomini contro la mafia, Newton Saggistica).
Rafael, Gardo e Rato, protagonisti in "Trash" |
Bellissimo commento che condivido, ho solo tremato fino alla fine pensando che si citasse Baffi ma non è successo... ;-)
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