martedì 1 ottobre 2013

Nessun dubbio: Letta ce la fa tranquillamente. I grillini lo votano

Domani il Presidente del Consiglio va in Parlamento, prima al Senato poi alla Camera, per chiedere la fiducia dopo le dimissioni dei cinque ministri del Pdl, innescate dalla reazione di Berlusconi dopo la sentenza di condanna per frode fiscale che ha previsto anche la pena accessoria di interdizione ai pubblici uffici.

Oggi Severgnini sul Corriere esprime con ironia cosa pensano di noi all'estero: "È inutile nasconderselo. In ogni altra democrazia sarebbe inconcepibile che un leader colpito da una condanna definitiva per frode fiscale, e coinvolto in altri processi per gravi reati, possa continuare a dettare condizioni. Fuori d'Italia avrebbero capito - e forse segretamente ammirato - un'uscita di scena dignitosa, accettando le leggi del proprio Paese. Non capiscono invece - non a Londra e non a Washington, non a Berlino e nemmeno a Pechino - che la seconda potenza industriale europea sia in balia dei fantasmi di un uomo «incapace di separare il proprio destino da quello della nazione» (The Guardian ).
Nessun leader, per nessun motivo, può usare la propria gente come scudo. Silvio Berlusconi non è il colonnello Kurtz. Niente Apocalypse Now . L'Italia non vuole l'apocalisse: né ora né mai. Vuole invece vedere l'alba di una convivenza nuova, e deve convincere partner e alleati che manca poco: la notte è stata abbastanza lunga".
Mentre alla Camera il Governo con PD e Scelta Civica ha una maggioranza ampia, al Senato la situazione è ben diversa. Tutto nasce dal Porcellum. Ma quale Paese al mondo, mi fa notare il mio amico Leo, ha una legge elettorale definita una "PORCATA" dal suo creatore (Calderoli, ndr)?
Il Porcellum prevede un premio di maggioranza su base regionale. In questo modo ogni elezione ha una alta probabilità di non vedere un vincitore, come è successo alle ultime elezioni. E lo stallo governativo non è bello per nessuno. Non si decide e si rimanda, strategia tipicamente italiana.

Al Senato con 315 senatori, 5 senatori a vita (Monti, Piano, Abbado, Cattaneo e Rubbia)  e l'ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, i voti disponibili sono 321 e la maggioranza si ottiene con 161 voti. PD+Scelta civica raggiungono 137 voti, 24 in meno dei 161 necessari a tenere in piedi l'esecutivo. Con i 6 senatori a vita si va a 143. Ne mancano 18.

Al di là delle manovre interne al Pdl, guidate da Cicchitto e Lupi, credo non ci siano problemi per il Governo perchè i parlamentari grillini - che al Senato sono 50, 4 sono usciti e sono entrati nel gruppo misto - hanno il forte timore di tornare al loro mesto passato, ben diverso dalla vita in Parlamento piena di comfort, diarie e stipendi stellari.
In una magnifica intervista al Corriere della Sera, qualche tempo fa, Giuliano Amato così rispose a Cazzullo: "Siamo passati dal Governo dei Professori al Parlamento dei fuoricorso", dove il riferimento era ad alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che prima di entrare in Parlamento non avevano un lavoro o non avevamo finito l'Università. Amato prosegue: "Quando un quarantenne non ha un lavoro stabile, e forse non ha ancora un lavoro, allora ne viene fuori un bisogno di eguaglianza nel pauperismo: se a tanti di noi non è consentito salire la scala sociale, allora l'uguaglianza va realizzata sul gradino più basso. Ma questa è la rinuncia di una società a crescere. Accadde in Cina con la banda dei Quattro. È noto che Pol Pot aveva ordinato di sparare a chiunque, dagli occhiali che portava, si capisse che era un laureato. In Cina l''esplosione dei giovani più preparati davanti a questa costrizione coincise poi con l'arrivo del presidente Deng».


Con il Porcellum i parlamentari non vengono eletti dagli elettori, ma scelti dai partiti. Grillo, se dovesse cadere il Governo, è pronto a sostituire immediatamente i parlamentari che hanno dimostrato indipendenza e diverse visioni rispetto alle sue, per cui gli attuali senatori del Movimento 5 Stelle voteranno in gran parte per Letta.

Lunga vita al Governo Letta. Ma faccia, agisca, non tergiversi. Riforme strutturali, please.

2 commenti:

  1. Ricevo e volentieri pubblico:

    Bravo e condivido l’analisi! Fuori dal parlamento son tutti moralisti ma quando rischiano poltrona e vitalizio vedi che mega coalizione che viene fuori!
    È il nostro destino, o partiti personalistici/dittatoriali o partiti di massa che pensano più alla loro burocrazia interna che a sperare di governare il paese.

    Ci servirebbe la via di mezzo!

    Andrea C.

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  2. Ricevo e pubblico volentieri:

    Caro Beniamino,

    Osservazioni giuste e pertinenti.

    Tuttavia, un punto non mi è chiaro. Avevo capito che gli accordi per formare il governo di larghe intese fossero, tesa altro, il non aumento dell'Iva, la non applicazione dell'IMU sulla prima casa e la legge di stabilità conseguente.

    Ciò non era possibile tecnicamente possibile? Si sarebbe dovuta istituire una competente e trasparente Commissione ( (magari composta da altrettanti saggi come quelli chiamati per la legge elettorale) per ottenere una valutazione approfondita della situazione economica nazionale e trovare una soluzione quanto più possibile giusta e TRASPARENTE, prima di arrivare alla tragica situazione attuale.

    I cittadini onesti chiedono equità e che si metta mano alle sacche di corruzione, privilegi, sprechi, spoliazioni, ingiustizie sociali e spese inutili di cui, invece, nel turbine di accuse reciproche, non parla più nessuno. Magari il turbine serve proprio a questo!

    Ti allego due note dell'umile Corriere ortofrutticolo sull'aumento dell'IVA e le sue prime conseguenze.

    In questa situazione surreale, possiamo solo affermare che, come sempre, è il partito della spesa che ha vinto, comunque esso si chiami e da chiunque sia formato!!

    Continua a confortarci con le tue note intelligenti e sagaci

    maria teresa

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