lunedì 7 gennaio 2013

Fact checking e previsioni dei mercati azionari. Nel 2012 vaticinio azzeccato. E il 2013?

Nel gennaio 2012 mi accingevo a prevedere come sarebbero andate le cose sui mercati azionari. Titolai: "Il 2012 si preannuncia un ottimo anno per i mercati azionari".

Siccome sono amante del fact-checking, ossia della verifica delle affermazioni fatte, ripropongo il mio pensiero e lo sottopongo alla realtà.

Scrivevo allora - 31.1.2012:

"Come disse il grande Gianni Brera - vedasi Omaggio a Gianni Brera, fuoriclasse assoluto - assistito dalla Dea Eupalla - prima di valutare l’andamento del campionato di calcio entrante: “Le previsioni le sbaglia solo chi le fa”.

Quindi mi schiero fin da subito. Il 2012 sarà un anno rialzista per i mercati azionari.

Diversi fattori sono promettenti:

1) andamento dei mercati azionari nel mese di gennaio;

2) politiche monetarie accomodanti;

3) economia americana sta molto meglio di quello che si pensi.

Premettiamo che cos’è il January Effect: “The January effect is a calendar-related anomaly in the financial market where financial security prices increase in the month of January. This creates an opportunity for investors to buy stock for lower prices before January and sell them after their value increases.

Therefore, the main characteristics of the January Effect are an increase in buying securities before the end of the year for a lower price, and selling them in January to generate profit from the price differences” (fonte: wikipedia)

Using S&P 500 monthly averages since Bloomberg data started in 1928, the average price return for all January months is +1.69%. Not surprisingly, this also turns out to be the highest monthly return of all calendar months and compares favourably against the +0.51% for all calendar months. July also stands out as having the second-highest monthly return in our sample (+1.25%) while September (-0.20%) and October (-0.55%) have historically produced negative monthly averages.


La correlazione storica tra i primi giorni del mese di gennaio e la performance dell’anno è statisticamente significativa. E’ empiricamente provato che un mese di gennaio positivo induce probabilisticamente un anno positivo dei mercati azionari.

Sia i primi tre giorni del mese di gennaio che il mese di gennaio, non ancora concluso, ma quasi – con mercati azionari positivi dal 3,70% di New York al +15% (in valuta locale) del mercato brasiliano – sono di buon auspicio.

I paesi emergenti torneranno ad avere ritorni azionari interessanti. Le autorità monetarie – dopo un lungo periodo di restrizione monetaria – hanno visto l’inflazione attesa finalmente in calo e quindi si trovano ad avere una politica monetaria più accomodante.

Un recente intervento di Komal Sri-Kumar – chief global strategist at Trust Company of the West - del 17.1.2012 sul Financial Times è significativo: “Improvement in US labour market conditions should result in a bottom in home price leading finally, to a sustainable growth. That is the signal for investors to boost expectations for corporate earnings and equity prices”.

Lo strategist Ed Yardeni sul FT – Rising pace of hiring set spur ‘double recovery’ in US/ 26 gennaio - è dello stesso avviso: “Employment is the key. Since the official start of the latest recovery during July 2009, payroll employment is up only 1,1% significantly lagging behind the average 5,1% of the previous seven recoveries over the same length of time.

Il ragionamento seguente non fa una grinza: “If employment growth increases, the unemployment rate will continue to fall. Consumer confidence should rebound, consumer spending would grow at a faster clip, leading to the second recovery”.

Yardeni chiude le sue riflessioni così: “Non dobbiamo preoccuparci di quanto la crisi europea impatti sulla crescita USA. Io invito tutti a valutare quanto la crescita americana possa aiutare a rendere più soft la recessione europea”.

L'Italia fino a qualche mese fa era il problema. Ora con Mario Monti sulla plancia di comando sembra essere la soluzione. Sperem e #DajeMario (twitter hashtag)"(fine citazione).

Ora siamo a gennaio 2013 e le performance dei mercati nel 2012 sono state le seguenti:
- Mercato americano in euro +10,50%
- Mercati internazionali in euro +13%
- FTSE Italia  +7.8%  

Bravo Prof!, ci hai preso. Puoi passare il test predisposto da Piero Angela per il CICAP , alias Comitato per il controllo delle affermazioni sul paranormale.  

Cosa faranno i mercati i mercati del 2013? Beh, intanto per valutare la seasonality, aspettiamo la fine del mese di gennaio, ma dai primi positivi giorni di contrattazione, mi pare che valgano le stesse considerazioni dell'anno scorso. Le politiche monetarie continueranno ad essere accomodanti, l'America raggiungerà a breve l'indipendenza energetica, e quindi sta molto meglio di quanto si pensi.  

#DajeMarioDraghi (salvatore dell'Europa)

1 commento:

  1. Fa piacere non essere il solo in Italia ad essermi accorto degli effetti del fracking. Tra la'ltro ne avevo parlato in questo blog a proposito del post sulla Cina. Ma perché non parla quasi nessuno di indipendenza energetica americana e del conseguente on-shoring?

    Altro sviluppo interessante e finora sotto il radar: la Cina sta sviluppando centrali nucleari sicure a base di torio, materiale su cui aveva lavorato la Germania fino alla guerra, ma che poi fu trascurato perché privo di applicazioni militari, al contario del più pericoloso uranio. Ci riuscissero avremmo un mondo più sicuro.

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