L’altro giorno i miei due figli, #stelledelmiocuorelucedeimieiocchi – Allegra, quasi 9 e Chicco, 7 anni – all’unisono, appena sono entrato in casa, mi hanno detto: “Papi, oggi a mensa abbiamo mangiato da schifo”
Allora ho iniziato a documentarmi. Ho chiesto loro quali erano i loro piatti preferiti nella mensa scolastica e quali i meno graditi.
La lista delle cose che non piacciono è stata la seguente: minestre senza pasta, fagiolini, tortino di spinaci, frittate con porri o zucchine, pasta con i cavolfiori, erbette.
L’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia nel luglio 2011 ha azzerato il consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione, la società interamente controllata dal Comune che dal gennaio 2001 gestisce la ristorazione scolastica. Ma al momento, non sembra che il servizio sia migliorato.
In passato Milano Ristorazione è stata una sorta - visto che siamo in tema - di magna-magna. Su Repubblica il 21.1.2011 leggiamo: “Scoppia il caso Milano Ristorazione a Palazzo Marino. A finire “sotto processo” è Mauro Bianchi, il direttore generale della società comunale che gestisce le mense scolastiche. È lui a essere accusato di aver incassato una buonuscita da quasi un milione di euro lordi che il suo contratto gli garantiva in caso di licenziamento o dimissioni. Senza, però, aver avvertito l’amministrazione e la spa e, soprattutto, continuando a rivestire a tutt’oggi il suo ruolo”.
Sappiamo benissimo che dovendo servire 95.000 pasti al giorno, la qualità è quella che è, però sulla qualità delle materie prime alcuni meritevoli genitori hanno portato Milano Ristorazione al TAR, perchè non rispetterebbe il contratto di servizio. Il Corriere titolò: “Class action contro Milano Ristorazione. Mense per le scuole, le famiglie decise a portare davanti al Tar i reclami su menu e scelta dei prodotti. I genitori sostengono che Milano Ristorazione sia inadempiente rispetto al contratto. «Il grana padano al posto del parmigiano reggiano; i 26 centri cucina al posto dei 46 concordati; l'olio conservato in bidoni di plastica e non nelle latte; i contenitori per trasportare il cibo in plastica anziché in acciaio; le verdure surgelate e non fresche; idem per la carne, surgelata anche quella; il tonno che arriva dalle Filippine. E l'impegno sul bio e sul km zero, disatteso anche quello».
Tornando all'oggi, mi ha colpito un servizio di Repubblica “Troppi sprechi nelle mense a scuola. Verdure e pesce, il 50% resta nel piatto e finisce in discarica” e proseguiva “Quasi la metà del merluzzo, gratinato o al pomodoro che sia, rimane nel piatto. Stessa sorte per minestre con i legumi e per i contorni, dai cavolfiori ai fagiolini passando per le erbette condite con olio”.
A fianco del servizio sulle mense, Repubblica ha intervistato il nutrizionista Giorgio Calabrese, con il quale sono in totale sintonia: “Se la mole di cibo avanzata è di vasta portata, forse vale la pena riflettere sul tipo di menu proposto: le zuppe e le verdure i bambini non le mangiano nemmeno a casa. Hai mai sentito un bambino che ama il cavolfiore o l’orzo? Mi sembra che ci siano troppi alimenti di questo tipo. Non sono abituati a questi gusti, anche se sono ottimi per la salute finiscono per essere rifiutati e i bambini saltano parte del pranzo.
Bisognerebbe tornare ai piatti della tradizione mediterranea, quelli semplici, uscire da una visione troppo vegetariana dell’alimentazione. C’è un salutismo troppo diverso dalle normali abitudini a tavola. Bisogna lavorare con le famiglie, introdurre alcuni alimenti prima a casa e solo dopo a mensa. Altrimenti la scuola diventa autarchica e il bambino risponde lasciando il cibo”.
Peraltro, non ho mai capito perchè il servizio di ristorazione debba essere gestito dal Comune di Milano e non venga lasciato spazio ai privati che lo saprebbero gestire meglio. Sul sito della società, per esempio c’è ancora il menu primavera estate relativo al 2010/11. Guardate che siamo nel 2012! Provare per credere al link seguente
Mi permetto di formulare una proposta al Sindaco Giuliano Pisapia. Il Comune di Milano dovrebbe suggerire a Milano Ristorazione di assumere a progetto un buon architetto delle scelte, che ha la responsabilità di organizzare il contesto nel quale gli individui prendono decisioni.
E’ lecito per gli architetti delle scelte – per lo più psicologi comportamentalisti – cercare di influenzare i comportamenti degli individui al fine di rendere le loro vite più lunghe, sane e migliori.
Gli individui infatti prendono cattive decisioni che non avrebbero preso se avessero prestato piena attenzione se avessero posseduto informazioni complete, capacità cognitive illiminate e totale autocontrollo.
Suggerisco ai consiglieri di Milano Ristorazione di leggere Sunstein-Thaler La Spinta gentile (Feltrinelli 2008). Obama ha fatto la stessa cosa e poi ha nominato Cass Sunstein Administrator of White House Office of Information and Regulatory Affairs.
In Spinta Gentile si legge a pag. 7: “Carolyn (responsabile del servizio mensa del sistema scolastico di una grande città americana, ndr) con la semplice riorganizzazione delle mense, è riuscita ad aumentare (frutta, per esempio, ndr) o a diminuire il consumo di molti alimenti addirittura del 25%.
I bambini, al pari degli adulti, possono essere enormemente influenzati da piccoli cambiamenti del contesto. In modo empirico, Carolyn sa di poter indurre i bambini a consumare più alimenti sani e meno altrettanto nocivi”.
Inventiamoci qualcosa, lavoriamo insieme affinchè i nostri figli mangino di più in mensa e meno merendine piene di conservanti, appena usciti da scuola. Ma bisogna dare ascolto al nutrizionista Calabrese, magari con un buon architetto delle scelte, così convincente da indurre i bambini a scegliere il menu migliore per loro.
Parafrasando Feuerbach: "Il bambino è ciò che mangia".
Sembrava di vedere alcuni pezzi del film documentario SuperSizeMe, che fa un'indagine anche sulle mense scolastiche americane, un business di svariati milioni di dollari l'anno.
RispondiEliminaIl libro "la spinta gentile", che mi avevi prestato e che mi aveva particolarmente affascinato, tratta in maniera esaustiva il tema; nel tuo post ci ho visto molta più "umanità", che, supportata dalla lettura dei riferimenti che indichi, rende il post sicuramente piacevole e scorrevole.
Ciao, Mattia