mercoledì 4 agosto 2010

Dead aid


L'economista Dambisa Moyo con il suo "La carità che uccide-Dead aid" spiega in modo semplice ma efficace perchè il persistere degli aiuti in Africa - 300 milardi di $ negli ultimi 40 anni - abbia tolto energia al continente più povero del mondo. L'accountability - necessaria in ogni contesto - non esiste. Non esistono controlli e il merito è una variabile aleatoria. L'afflusso di aiuti è considerato un'entrata permanente, non c'è incentivo a cercare altri strumenti di finanziamento a lungo termine. Un funzionario della Banca Mondiale così sintetizza: "Quando la Banca Mondiale crede di finanziare una centrale elettrica, in realtà sta finanziando un bordello".
Alesina evidenzia come gli aiuti tendono ad aumentare la corruzione. Il solo Mobutu - presidente dell'ex Zaire, oggi Congo - ha accumulato una ricchezze personale nelle banche svizzere superiore ai 5 miliardi di dollari.
Rodrik e Ferguson sottolineano che per crescere in modo sostenibile sono necessarie istituzioni capaci di garantire diritti di proprietà certi, mediare i conflitti, far osservare le leggi e mantenere l'ordine, affiancando incentivi economici a costi e benefici sociali.
Nonostante gli ingenti aiuti non abbiamo cambiato la situazione economica africana - in alcuni casi l'hanno peggiorata - l'Occidente continua ad erogare. Perchè? Risponde efficacemente il presidente del Ruanda: " Molti di questi aiuti sono stati spesi per creare e sostenere regimi clientelari, con scarso riguardo per lo sviluppo del continente".
Gli aiuti creano dipendenza e assuefazione. Bisogna preparare un piano a lungo termine per gradualmente portarli a termine.
Viva Moyo e abbasso Bono Vox e Live Aid. La carità uccide.

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