mercoledì 21 dicembre 2016

La cloaca grillina in Campidoglio, uno scempio senza fine. Dopo l'arresto di Marra, aspettiamo le dimissioni di Virginia Raggi?

Virginia Raggi
Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle è stata eletta nel giugno scorso sindaco di Roma con un plebiscito. Dopo l'esperienza tragica di Gianni Alemanno e dell'ingenuo Ignazio Marino, i romani si sono buttati tra le braccia di Virginia Raggi, fin da subito inadeguata e inadatta al ruolo. Come fa un avvocato che viene dallo Studio Previti - il cui dominus Cesare Previti faceva l'avvocato pagando i magistrati (sentenza IMI_SIR e Mondadori passate in giudicato) - brandire in mano la spada dell'onestà?
Per fare il sindaco sono richiesta capacità organizzative, di management, di gestione delle persone, di conoscenza dei diversi dossier, che Virginia Raggi non è assolutamente in grado di dominare. Non è assolutamente un caso che la sindaca si sia rivolta all'avvocato difensore di Previti, notoriamente di destra, per farsi consigliare sulle nomine. La prima è stata subito esemplare. Fatto fuori il bravissimo capo dei vigili (nominato da Marino) Raffaele Clemente così da far subito capire che la buona amministrazione era un mero sogno. Le dimissioni dopo solo 32 del capo di gabinetto Carla Maineri - scavalcata e bypassata, combinate con le dimissioni dell'assessore al bilancio Marcello Minenna, dovevano mettere tutti sull'avviso: la destra è tornata al potere, con i suoi uomini e le sue logiche.
Giuseppe Pignatone
Fortunatamente a capo della Procura non c'è più Achille Gallucci, definito dal governatore Paolo Baffi "grande uomo di panza" (ossia capo di una cosca mafiosa, secondo il dizionario Hoepli), ma l'ottimo Pignatone, che sta facendo scordare i tempi del "porto delle nebbie". Questa indagine è seguita dal pm Paolo Ielo - si è fatto le ossa alla Procura di Milano - che ben si relaziona con la UIF.
La procura, supportata dall'UIF - Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia, guidata dal serio Claudio Clemente (già protagonista in positivo alla Vigilanza in Banca d'Italia quando diede parere negativo all'operazione di acquisizione di Antonveneta da parte di Giampiero Fiorani di Banca Popolare di Lodi, supportata da Antonio Fazio) - ha prodotto una quantità di prove tali che il gip non ha potuto far altro che approvare l'arresto di Raffaele Marra, capo del personale del Comune di Roma.
Virginia Raggi durante la conferenza stampa senza domande (sic!) ha dichiarato che Marra era solo uno dei 23mila (quanti, eh!) dipendenti del Comune di Roma, nascondendo il fatto che fosse il suo braccio destro (vicecapo di gabinetto nei primi mesi del mandato), appoggiata in questo da Luigi di Maio, che dimostra l'esattezza del giudizio di Vincenzo de Luca: "Una mezza pippa" (da vedere il video su youtube).
Dicevamo il ruolo dell'UIF, l’autorità incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. La UIF ha dimostrato con i documenti alla mano ("follow the money", sosteneva Giovanni Falcone) che l’abitazione comprata nel 2013 da Marra è stata pagata con assegni circolari (intestati alla moglie, che peraltro preleva in continuazione al bancomat di Malta, dove è residente, con carte intestate a società dei fratelli Marra, che comprano e vendono yacht!) per un valore di 367 mila 850 euro forniti dal costruttore Sergio Scarpellini. In più, non è provata la restituzione della somma da parte del funzionario. Marra si mette a disposizione di Scarpellini, come emerge dalle intercettazioni. Con tutti gli immobili che ha, il Comune di Roma ne affitta a bizzeffe dal costruttore a canoni da capogiro.
Raffaele Marra
Cosa dice Scarpellini agli inquirenti? "Marra era influente e pensavo che se avessi rifiutato ci sarebbero state conseguenze sulle mie pratiche".
Senza pudore, Raggi e Marra hanno firmato la nomina - facendo in modo da evitare la procedura di comparazione dei titoli vantati dai candidati - di Renato Marra (raccomandato? Mavalà), fratello di Raffaele alla direzione Turismo del Comune di Roma. Cosa diciamo ai nostri studenti? Che ha senso studiare, scavare (Carlo Azeglio Ciampi, cit.), lavorare con serietà? Quali esempi forniamo loro? Virginia Raggi? Poi ci si meraviglia che i giovani vadano all'estero! Vero ministro Poletti?

Buon Natale a tutto i miei lettori. Appuntamento a gennaio 2017.

4 commenti:

  1. Articolo bellissimo, che dipinge in modo perfetto la situazione. Mi fa anche piacere leggere che la Procura romana è un mano a persona degna. Questo ci fa capire anche la differenza di comportamento delle rispettive procure sui casi di VenetoBanca e Banca Popolare di Vicenza. L'inchiesta della prima, in mano alla Procura romana, procede spedita con l'arresto dell'a.d. e il sequestro cautelare dei beni dello stesso, la seconda non ha dato alcun risultato finora, e il presidente della Popolare vicentina gira libero ed ha intanto trasferito la proprietà di tutti i suoi beni ai figli, senza che la locale procura facesse nulla.

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  2. Stamane sul Sole 24 Ore Donatella Stasio scrive correttamente – in relazione all’indagine sul cyber spionaggio realizzata dai fratelli Occhionero ai danni di Renzi, Monti, Draghi, etc - che “la carta vincente rimane la qualità, culturale e professionale, di investigatori e magistrati.
    Ancora una volta la Procura di Roma si è mossa molto bene. Ben lontani i tempi del “porto delle nebbie”, con Gallucci, Alibrandi e Infelisi.

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