martedì 19 aprile 2016

La Basilicata è l'unica regione dove si è raggiunto il quorum. Vediamo come spende bene le royalties del petrolio

La Basilicata è l'unica regione dove si è raggiunto il quorum nel referendum di domenica, il cui quesito complesso ha indotto la maggior parte dei cittadini a non andare a votare (quorum ego).
Anche in Puglia, dove il presidente della regione Michele Emiliano si è dato un gran da fare, il quorum non è stato raggiunto. Segno che tematiche complesse come il rinnovo delle concessioni petrolifere devono essere risolte dalla politica e non rimandate al cittadino, il quale delega le questioni a politici che si rivelano spesso dei quaraquaqua (Sciascia, cit.).

C'è da sottolineare come le Regioni siano spesso gestite con logiche di potere e di consenso che eludono la fornitura corretta e di qualità dei servizi essenziali, come la sanità. Aveva certamente ragione Giovanni Malagodi quando deprecava la nascita delle Regioni, che si sono rivelate un covo di malaffare, corruzione, sprechi e affossamento delle finanze pubbliche.

Cosa fa la Basilicata con le royalties pagate dall'ENI come diritto di estrazione?

La Regione Basilicata incassa di diritti/royalties annuali per circa 40 milioni di euro. Avrebbe senso creare un fondo sovrano regionale come ha ben fatto l’Alaska, visto che le risorse energetiche prima o poi si esauriranno.

Sul bilancio di qualche anno fa della Basilicata si possono trovare interessanti informazioni, che danno un'idea di come vengono spesi i soldi pubblici.
Ecco tre esempi di spesa senza senso:

- Art. 17 – Contributo ai maestri di sci, quantificato in 20.000 €; Come è noto in Basilicata si scia tutto l’anno e nascono campioni nazionali, come Gustavo Thoni, Piero Gros e il compianto Leonardo David.

- Art. 45 – Contributo ai Comuni per la gestione dei canili, quantificato in 600.000 €;

- Art. 48 – Processo completamento sisma ’80. “Al fine di sostenere il processo di completamento delle ricostruzione post sisma ’80, la Regione Basilicata si impegna a contratte un mutuo decennale da destinare ai comuni per far fronte alle esidenze di cui all’art. 3 dela legge n. 32/1992”.

A 36 anni dal terremoto in Irpinia, peraltro, siamo ancora a finanziare la ricostruzione! Rob de matt.

Nei Paesi seri si investono le risorse – per definizione scarse e in via di progressivo esaurimento – derivanti dall’estrazione del petrolio in attività di lungo termine. In Italia si finanziano a pioggia progetti obsoleti o ricostruzioni a 30 anni dal terremoto. Serve altro?

3 commenti:

  1. Questo post mi ricorda molto quello del 29 luglio 2013, anzi diciamo che i concetti sono proprio gli stessi, per fortuna non c'è violazione del copyright perchè sono entrambi post tuoi.
    Allora come oggi avanzo qualche dubbio sulle lodi ai fondi sovrani, ed allora come risposta avevo ricevuto "E' certo che i fondi sovrani sono gestiti nell'interesse delle generazioni successive" (tuo post del 31.7.2013), che è un po' come dire che Dio esiste e se non ci credi ti manca la fede. Anche perchè è un po' (tanto) riduttivo valutare l'utilità di un fondo sovrano solo in base al suo rendimento (essendo un fondo sovrano e quindi di natura pubblica).
    Suoi canili, se per te 600.000 euro spesi per loro sono un costo inutile dovresti proporre soluzioni alternative, gas per i cani abbandonati? Iniezioni letali? O magari informarsi sul numero di cani abbandonati ed il costo per il loro mantenimento (al che non escludo che effettivamente la somma potrebbe risultare esagerata)? Magari oltre ai 600.000 si potrebbe spendere qualcosa per fare campagna di prevenzione, ed allora sì che i cani abbandonati diminuirebbero e così il costo per il loro mantenimento.

    RispondiElimina
  2. Le Regioni italiane sono state un fallimento istituzionale. Gli sprechi e la malagestio si ripetono. Corsi per maestri di sci e finanziamenti a capocchia per il terremoto di 30 anni prima sono solo alcuni esempi per dimostrare come la politica sia disposta a tutto per di guadagnare il consenso che il popolo bue gli dà a ogni elezione. La critica ai fondi sovrani è la solita litania sulla finanza brutta e cattiva. Molto meglio pensare ai cani randagi, eh.

    RispondiElimina
  3. La mia non è una critica ai fondi sovrani ed è indubbio che le regioni abbiano sprecato molto (anche se da qui a definirle un "fallimento istituzionale" ce ne passa, posto che gli sprechi sono stati e sono anche di stato, province e comuni). La mia critica è al teorema "fondo sovrano = bene comune", che è superficiale come l'altro teorema "critica ai fondi sovrani = solita litania sulla finanza brutta e cattiva", entrambi espressi da te e con l'aggravante a tuo carico che di finanza ci vivi (legittimamente sia chiaro) e quindi c'è un "lieve" conflitto di interesse (legittimo anch'esso, il che tuttavia non significa irrilevante). E così ad esempio il fondo sovrano Statens pensjonsfond Utland (norvegese) presenta una certa differenza con il fondo China Investment Corporation (cinese). Capisco che in un blog a volte non si possa approfondire un tema più di tanto, ma un minimo di umiltà nelle risposte certo aiuterebbe, invece di comportarsi esattamente come il popolo bue.

    RispondiElimina