lunedì 13 gennaio 2014

Perchè Maroni non dice nulla sul caso truffa di Stamina e Vannoni, sperimentato negli Spedali Civili di Brescia?

Non c’è giorno che Dio manda in terra che il Presidente della Regione Lombardia non accusi l’euro di tutte le malefatte di questo mondo. Nell’intervista data a Repubblica-Milano il 28 dicembre scorso, Maroni ha tuonato così: “L’euro è stata la gabbia che ci ha fatto perdere competitività in un sistema che va profondamente rivisto”.

Premesso che non siamo d’accordo, vorremmo poter ascoltare con la stessa costanza parole contro la truffa di Stamina creata dal prof. Vannoni, demagogo fuori misura, laureato in lettere (come far costruire un ponte a una parrucchiera), che sfrutta la disperazione delle famiglie e di pazienti malati per cui la medicina non ha ancora trovato una cura. L’obiettivo per Vannoni è evidente: vendere a prezzi da capogiro i suoi miscugli, che non hanno nulla di scientifico. Sembrano gli intrugli preparati da Granny della famiglia Addams per zio Fester.

Obbligo dello Stato dovrebbe essere quello di non sprecare soldi pubblici per trattamenti inefficaci e pericolosi. Visto che le Regioni hanno in mano la Sanità e Maroni controlla la sanità lombarda, vorremmo chiedere a lui spiegazioni sul fatto che l’unico ospedale pubblico che ha scelto di applicare il metodo Stamina è una struttura pubblica lombarda, gli Spedali Civili di Brescia.
Dai racconti dei pazienti pubblicati da La Stampa, c'è da preoccuparsi. La vedova Milena Mattavelli ha raccontato di aver sborsato oltre 50mila euro: "Ci hanno messo davanti questo foglio: Prelievo midollo: 2mila€; preparazione cellule: 27mila€; 8mila€ a iniezione, 2.500€ per la crioconservazione".

Negli scorsi giorni, dopo che la rivista Nature ha ribadito la pochezza scientifica del “protocollo Stamina”, abbiamo letto che secondo il Comitato scientifico nominato dal MInistero, la descrizione delle malattie, così come altre parti del protocollo, sono state copiate da due articoli scientifici pubblicati da altri ricercatori, dal sito di un’associazione di pazienti e in quattro casi sono stati sono state prese da Wikipedia.

La verità è che dietro Stamina non c’è alcun “metodo”, nè terapia; non si usano neppure cellule staminali, nè si producono neuroni.
Restano le profonde preoccupazioni sulla sicurezza e l’efficacia della terapia con cellule staminali.  Il rispetto per i malati passa dalla verità. Dalla scienza. Resta la rabbia verso chi si introduce nella disperazione con «metodi» terapeutici non provati.

La magistratura non ne esce bene da tutta questa vicenda. Non è bello vedere alcuni giudici prescrivere d’ufficio un trattamento inutile, se non addirittura pericoloso, autorizzandolo come cura “compassionevole”.  I magistrati dovrebbero perseguire, invece, ciarlatani e truffatori. Ma come nella storia di Pinocchio, vincono il Gatto e la Volpe e Pinocchio viene arrestato.

Prof.ssa Elena Cattaneo
Michele Serra - in modo esilerante - ha scritto: "Dopo Stamina nuove cure salvifiche! Senza alcuna disamina e inutili modifiche agli scienziati (casta!) per promuoverle basta che piacciano alla gente".

Ha perfettamente ragione la prof.ssa Elena Cattaneo: “Anche se ci sono giudici che prescrivono il “trattamento”, si tratta di un inganno ai danni dei malati e un ricatto allo Stato: soldi per somministrare l’inganno vengono sottratti ai trattamenti veri”.

1 commento:

  1. Ricevo e volentieri pubblico:

    Caro Beniamino,

    ho visto il tuo post su Stamina. La verità è che la Lombardia ha innovazione e cervelli allineati con le aree più qualificate a livello internazionale ma gestione degli stessi da aree di sottosviluppo.
    Forse qui serviva mostrare capacità innovativa della Regione, ma l'innovazione delle "practices" non si può improvvisa re e soprattutto non può essere estemporanea e per scopi propagandistici!
    Ciao,
    SV

    RispondiElimina