mercoledì 9 gennaio 2013

Quando i poveri eravamo noi

Gary Cooper riceve una forma di pane da Raffaella, adottata a distanza
Ieri ho avuto l'opportunità di conoscere il mondo di Terre des Hommes, una fondazione che ha come priorità proteggere i bambini, garantire a ogni bambino il diritto di andare a scuola, assicurare la salute universale a ogni bambino e alla sua mamma e dare a ogni bambino il migliore aiuto possibile in situazioni d’emergenza.

Persone competenti, preparate, con una forte passione per il lavoro - egregio - che svolgono.

Al termine del densissimo incontro, a cui ha partecipato anche il segretario generale Donatella Vergari, mi è tornato in mente un evento familiare.

Nel mese di giugno mia moglie a cena dice: voglio adottare un bambino. Io rispondo: “E la madonna! Così, di botto”. E lei: “Ma dai, sto parlando di adozione a distanza”. Ah, beh, allora ragioniamo. E penso: “Che bella cosa”.

Dopo qualche settimana arrivano i moduli a casa dell’associazione SOS villaggi dei bambini  e abbiamo adottato un bimbo di coloro di nome Mwila, nato in Zambia il 5 maggio 2007. Ci hanno mandato una foto e tutta la famiglia Piccone al completo (4) si è commossa.

Il 9 novembre scorso mentre compio la consueta preghiera laica del mattino (Hegel, cit.), ossia la lettura dei giornali, leggo nella cronaca di Milano di Repubblica: “Il gran ritorno dei pionieri dell’adozione a distanza. C’è ancora bisogno di noi”.

L’attacco di Laura Asnaghi è fulminante: “Ero la figlioccia di Gary Cooper. Lui, negli anni Cinquanta, mi aveva adottato a distanza: grazie ai pacchi alimentari, agli abiti e alle 8mila lire che ogni mese mandava a mia madre, giovane vedova, ho avuto la possibilità di crescere in famiglia e arrivare alla quinta elementare. E anche al cinema gratis quando proiettavano i suoi film ”.

Chi parla è Raffaella Gravina, classe 1939, nata a Mignano Montelungo in provincia di Caserta, che è una degli 11.385 orfani di guerra sostenuti da Plan International , fondata nel 1937 per aiutare i bambini che vivevano in condizioni di miseria dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Sul finire dell'anno scorso Plan International è tornata ad operare in Italia con una sede a Milano. Negli anni ’50 a trainare l’organizzazione delle adozioni a distanza c’era una donna intraprendente come Elma Baccanelli Laurenzi, che ebbe la fantastica intuizione di coinvolgere anche i divi di Hollywood. Aderirono, tra gli altri Gary Cooper , Raymond Burr , Peter Ustinov e Harry Belafonte.

Quando vediamo gli immigrati nel nostro Paese, i cosiddetti extracomunitari, cerchiamo di essere tolleranti e comprensivi. Un tempo, non tanto tempo fa, i poveri eravamo noi. Eravamo costretti a farci adottare a distanza per poter mangiare qualcosa e arrivare in quinta elementare.


L'inferno di Rosarno
 Date un'occhiata a questa inchiesta della Stampa di oggi sulla cloaca di Rosarno, dove gli uomini sono tornati schiavi: "Gli africani sono di nuovo mille, come allora: arrivati in autunno, ripartiranno in primavera dopo aver raccolto agrumi a 25 euro al giorno, anche se adesso i padroni prediligono il cottimo che aumenta la produttività: un euro a cassetta per i mandarini e 0,50 per le arance, in ogni cassetta 18-20 chili di raccolto".

Uno schifo.

2 commenti:

  1. Dare opportunità a bambini che non ne hanno é cosa nobile e bella e quindi grande é l'ammirazione e il rispetto per le associazioni che lo fanno con impegno e convinzione.
    Tuttavia, l'espressione "adozione a distanza" non mi é mai piaciuto tanto perché contenente intriseca contraddizione: l'adozione presuppone rapporto di intima conoscenza, vicinanza fisica e morale.
    Se si é lontani come si fa a garantire tutto cio'?
    E indubbia la nobiltà del gesto ma lo definirei più come assistenza remota a persone bisognose.

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  2. Ricevo e pubblico volentieri:

    Grazie Beniamino. È stato un grande piacere incontrarti e sapere che c'è voglia di ascoltare, fare rete, affrontare i problemi uscendo dalle logiche di schieramento. Terre des Hommes c'è per affrontare, concretamente, i problemi dei piccoli migranti, dei bambini in carcere, della lotta sin dalle scuole materna e dalle primarie alla discriminazione e alla violenza di genere, dei diritti negati dell'infanzia.

    Staff di Terre des hommes

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