E' stata un'astuzia della storia il fatto che lo stesso giorno ci abbia lasciato l'immenso Dario Fo, così tanto osteggiato in vita (perchè ha preso il giro il potere e dato dignità agli oppressi), quanto rimpianto da morto (tranne da Renato Brunetta).
Io sono d'accordo con lo scrittore statunitense Gary Shteyngart: "I totally get the Nobel committee. Reading books is hard". Sulla stessa linea Alessandro Baricco: "E' come dare il Grammy Awards a Javier Marìas perchè c'è una bella musicalità nella sua narrativa". Irvine Welsh, lo scrittore scozzese di Trainspotting ha scritto su Twitter: "Sono un fan di Bob Dylan ma questo è un premio a base di nostalgia mal concepita, attribuito da hippy rimbambiti che parlano a vanvera".
Chi sarà certamente felice per il premio a Dylan è il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che nel 2014 scrisse un intervento dal titolo "The times they are a-changin'", poi confluito nel volume "Perchè i tempi stanno cambiando" (il Mulino, 2015).
Evaristo Beccalossi |
Così Visco: "Perchè i tempi stanno cambiando (For the times they are a-changin'): così cantava Bob Dylan cinquant'anni fa. E in questo mezzo secolo i tempi sono veramente cambiati....Se i cambiamenti degli ultimi cinquant'anni non sono stati né lineari né indolori, il guadagno di benessere economico e sociale per la gran parte dell'umanità è stato straordinario. Il volano è il cambiamento tecnologico".
The times they are a-changin'
Come mothers and fathers/
Throughout the land
And don't criticize
What you don't understand
Visco spiega come il cambiamento sia diventato impetuoso con la fine della Guerra fredda: "Con l'introduzione di internet cambia il modo di comunicare e con la telefonia mobile la comunicazione diviene straordinariamente ampia e incommensurabilmente meno cara...Nei trasporti, l'abbattimento delle tariffe aeree ha fatto impennare il numero dei viaggiatori".
E' cambiata anche la geopolitica e il peso delle economie cosiddette emergenti è cresciuto non poco: "L'economia globale è oggi sei volte più grande rispetto a cinquant'anni fa e il prodotto procapite è più che raddoppiato sebbene la popolazione mondiale sia ormai più di due volte quella di allora".
Ignazio Visco |
Rimane certamente in piedi il tema della concentrazione della ricchezza. L'1% della popolazione, e ancora di più lo 0,1%, migliora ogni anno il proprio tenore di vita e si prende una fetta sempre maggiore della ricchezza. Visco puntualizza: "Mentre le disuguaglianze nella distribuzione dei redditi tra paesi si sono ridotte, quelle all'interno di ciascun paese si sono ampliate, tra il 1990 e il 2010".
Comunque il governatore Visco, tra l'ipotesi del "ristagno secolare" - portata avanti da Larry Summers -, e quella della "seconda età delle machine" (definizione tratta dal volume di Brynjolfsson e McAfee, La nuova rivoluzione delle macchine. Lavoro e prosperità nell'era della tecnologia trionfante) parteggia per la seconda. Speriamo che abbia ragione Visco.
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