venerdì 10 dicembre 2021
La Bocconi negli anni Novanta, un amore pervasivo, segreteria telefoniche in azione, che tempi!
Il tempo passa per tutti, anche per noi bocconiani, orgogliosi di aver frequentato l'unica università italiana che non necessita di specifiche. La Bocconi è la Bocconi. Punto.
Laura Spotorno, maritata Suàrez, si è cimentata nel 1995 in un romanzo su cui poi ha deciso di rimettere mano nel 2020 e pubblicare nel 2021, stimolata dal magico mondo di "Leva 89", l'Associazione dei bocconiani (quorum ego) che si pone l'obiettivo di restituire qualcosa di serio a chi giustamente vuole ancora avere fiducia nel nostro Paese.
Ambientato negli anni Novanta, dove non squillano i cellulari, bensì le voci raccolte nelle segreterie telefoniche, "Uomini in grigio" racconta una storia d'amore tra Rebecca - la protagonista - e Alexander (Ale), un giovane investment banker spagnolo, intrigante e pieno di sorprese.
Per chi ha frequentato la Bocconi negli anni Novanta, questo volume è un viaggio proustiano.
Spotorno scrive: "...di pomeriggio cercavo articoli introvabili in biblioteca". Altro che google! Contava la ricerca certosina del volume all'interno del quale si cercava vanamente il modo di scoprire i segreti del mondo.
Quanti giorni passati in biblioteca per redigere la tesi di laurea! O studiare concentrati per un esame.
Nel meraviglioso "Memorie di Adriano", Marguerite Yourcenar scrive: "Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. Ho ricostruito molto, e ricostruire significa collaborare con il tempo, nel suo aspetto di "passato", coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo quasi verso un più lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti".
Un altro ricordo sulle biblioteche viene da Ottorino Beltrami che ha lavorato per anni a fianco di Adriano Olivetti a Ivrea: "Ho assistito a una riunione nella biblioteca...quella sera c'era Gaetano Salvemini e il tema era la ricostruzione del Paese e della democrazia. Dopo un breve intervento dell'ospite, iniziava la discussione che durava fino a tardi. Parlava Adriano Olivetti e parlavano gli operai, mi sorprese l'estrema libertà e democrazia con cui tutti interloquivano. Molti avevano fatto solo le elementari, però erano persone intelligenti e lo si capiva dalle cose interessanti che dicevano. Adriano parlava come fosse uno dei tanti: lo interrompevano anche. Non ho visto un simile esempio di democrazia neppure in America, erano tutti eguali, una cosa emozionante, da far venire i brividi".
In occasione dell'inaugurazione della sala di lettura e dell'intitolazione a Paolo Baffi della biblioteca della Banca d'Italia, il governatore di allora Carlo Azeglio Ciampi nel suo intervento citò Ortega Y Gasset (La missione del bibliotecario, Sugarco, 1984): "L'occuparsi di raccogliere, ordinare e catalogare i libri non è un comportamento meramente individuale, ma è un posto, un topos o luogo sociale indipendente dagli individui, sostenuto, richiesto o deciso dalla società come tale non soltanto dalla vocazione occasionale di questo o di quell'uomo".
Ma come è questo "uomo in grigio", Alexander Moreno, (con le scarpe nere, le Church, di rigore londinese) di cui si innamora Rebecca? "Lo sguardo era assorto, quello sguardo penetrante, intenso, che hanno gli uomini molto intelligenti quando sono pensierosi". Amanda, la più cara amica di Rebecca, cerca di dissuaderla, ma quando si è innamorati, il ragionamento cosa vale?: "E' fondamentale che tu non perda la testa per un tipo così, perchè sarebbe capace di manovrarti come vuole, di fare il bello e il cattivo tempo, prenderti e lasciarti dall'oggi al domani...Guarda che io ne conosco un po' di quei finanzieri, sono arrivisti...ma venderebbero anche le loro madri in cambio della chiusura di un deal". Rebecca è seria, studiosa, impegnata in modo maniacale nella stesura della tesi. Al contempo aspira a una relazione basata su "equilibri superiori", quella situazione in cui prevale la condizione di armonia con un'altra persona. Quando esistono vere e proprie affinità elettive".
Era più difficile incontrarsi senza cellulari? Forse si rispettavano di più gli appuntamenti fissati. Divertente ricordarsi di appuntamenti mancati. O di una cosa così: "Posando il ricevitore mi caddde l'occhio sulla segreteria telefonica: la spia rossa lampeggiava". Che tempi!
Un passaggio storico mi ha fatto ricordare il terribile primo trimestre del 1995 sui mercati della lira e dei tassi di interesse. L'autrice spiega come la Banca d'Italia nel 1995, guidata allora da Antonio Fazio - definito dall'imprenditore Diego Della Valle lo "stregone di Alvito" - fu costretta ad alzare i tassi di interesse per fermare la caduta della lira (uscita sine die nel settembre 1992 dal Sistema Monetario Europeo), che si schiantò contro marco a quota 1.200. Repubblica il 17 febbraio 1995 titola: "Lira nel dramma, cede anche la borsa. Elena Polidori scrive: "La lira vive il giorno più drammatico della sua storia. Stretta tra le incertezze sulle sorti della manovra (governo guidato da Lamberto Dini, dopo la caduta del governo Berlusconi I)e la debolezza del dollaro, tocca sul marco il minimo di tutti i tempi, infrange ogni regola psicologica. La Banca d'Italia deve intervenire in suo sostegno".
Sarà poi l'allora ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi nel novembre 1996 a negoziare il rientro della lira nello SME, decisione fondamentale (vedasi parametri di Maastricht) per l'ingresso dell'Italia nel primo gruppo di Paesi aderenti all'euro.
Rebecca, che ama la musica e canta, abbassa la corazza e si lascia andare ai tempi sincopati e ristretti degli incontri furtivi con Ale, sempre impegnato in un lavoro massacrante. "Era la prima volta che mi capitava di sentirmi così mentalmente dipendente a un uomo". Rebecca vive anche la crisi matrimoniale dei suoi genitori che vivono ad Amsterdam, dove si reca in estate per stare con suo padre. L'Europa è la nostra casa. Un giardino fiorito. Un mondo che dove ci troviamo bene.
Ma come finisce la storia di Rebecca e Ale? Donate almeno 15 euro (più le spese di spezione) per avere il libro di Laura Spotorno. Se scrivete ad associazioneleva89@gmail.com otterrete tutto. Il finale è degno di un noir e quindi, per correttezza, non ve lo diciamo.
P.S.: il ricavato delle tiratura va all'Opera San Francesco (OSF): ogni copia mette a disposizione 4 pasti.
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