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Per poter criticare in modo documentato è necessario avere un patrimonio di credibilità da spendere. Cosa che pare completamente mancare al corpo diplomatico. Infatti tempo fa quando il prof. Roberto Perotti studio attentamente gli stipendi, i benefit scandalosi degli ambasciatori e dei diplomatici, dalla Farnesina vennero solo silenzi profondi.
Perotti pubblicò nel febbraio 2014 sulla voce.info un documentato dossier - Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomazia - dove si evidenziava come il nostro corpo diplomatico surclassa come stipendi tutti i nostri peers, dai tedeschi ai francesi agli inglesi. L'ambasciatore italiano a Tokyo guadagna 27.028 euro contro i 10.018 euro del suo omologo tedesco. Aggiungiamo che la nostra diplomazia non è nota per la sua efficienza e produttività.
Dopo essere stato nominato commissario alla spending review, vista l'opposizione delle parti interessate e l'apparente mancato appoggio del presidente del Consiglio, Perotti si dimise dicendo di non sentirsi molto utile.
Al termine del suo rapporto, Perotti scrisse: "Nessun governo può chiedere sacrifici ai cittadini se non dimostra di saper dare una spallata ai privilegi più assurdi". Questa incredibile verità potrebbe essere parafrasata per i nostri diplomatici: "Nessun ambasciatore può protestare con il governo se non dimostra di voler dare una spallata ai suoi assurdi privilegi".
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