A fine luglio di 5 anni fa, stimolato dai miei studenti, ruppi gli indugi e creai questo blog, di cui vado particolamente fiero. Qualche numero: oltre 4mila pagine al mese lette, 233mila dalla nascita, 422 post elaborati.
Un successo, soprattutto per la qualità di voi lettori, che continuate a leggermi, a postare commenti pubblici e privati.
Stanno per iniziare le vacanze agostane. Colgo l'occasione, come al solito, per segnalarvi qualche titolo. Come ha scritto Donatella Di Cesare sulla
Lettura di domenica scorsa ha saggiamente scritto che il riposo non significa dormire e basta: "Il riposo non va confuso con il sopore né con l'inerzia. Il respiro del riposo segna l'interruzione che imprime un nuovo ritmo, che inaugura un viaggio verso un'altra esperienza del tempo. Soprattutto, al contrario di quello che si crede,
il riposo è agire, dove l'importante diventa il come si agisce. Riposare vuol dire spezzare quell nesso tra mezzo e fine che pervade la consueta produttività dei nostri giorni. Significa, dunque, affrancare il nostro agire dall'economia dei fini.
Riposare è un agire più elevato, quasi festosamente celebrato".
Cosa c'è di più elevato che leggere?
Nella mia (piccola) valigia cercherò di portarmi:
- G. Nardozzi, Il modo alla rovescia.
Come la finanza dirige l'economia, il Mulino;
- Sebastiano Vassalli (scomparso ieri, gli sia lieve la terra, io l'ho citato più volte, mirabili i suoi "
Marco e Mattio" e "
Il Cigno", la storia di Emanuele Notarbartolo, direttore del Banco di Sicilia),
La Chimera, Einaudi;
- Antonio Manzini,
Non è stagione, Sellerio; ho la letto
Pista nera, ambientato a
Champoluc e il vice questore Rocco Schiavone mi ha stregato;
- Carlo Bellavite Pellegrini,
Pirelli. Innovazione e passione 1872-2015, il Mulino;
- (a cura di) Nicola Rossi,
Sudditi. Un programma per i prossimi 50 anni, Policy;
- (a cura di) Alfredo Gigliobianco,
Luigi Einaudi: libertà economica e coesione sociale, Laterza.
Mi raccomando, assicuratevi che anche i vostri figli abbiano libri su cui meditare e sognare (perchè no).
Ah, scordavo, se non l'avete ancora letto, P. Baffi e A.C. Jemolo,
Anni del disincanto, a cura del sottoscritto, Aragno editore, un carteggio tanto antico quanto attuale tra
due galantuomini.