Sono molto triste. L'attentato alla rivista satirica e graffiante
Charlie Hebdo mi ha colpito al cuore. La libertà di espressione è troppo importante, non la possiamo perdere contro dei barbari fanatici con i quali bisogna onestamente ammettere che siamo in guerra. Come non essere d'accordo con
Umberto Eco che al cronista del Corriere della Sera dice: "C’è una guerra in corso e noi ci siamo dentro fino al collo, come quando io ero piccolo e vivevo le mie giornate sotto i bombardamenti che potevano arrivare da un momento all’altro a mia insaputa. Con questo tipo di terrorismo, la situazione è esattamente quella che abbiamo vissuto durante la Guerra (...).
L'Isis è una nuova forma di nazismo, con i suoi metodi di sterminio e la sua volontà apocalittica di impadronirsi del mondo".
Dopo aver discusso dell'attentato a Parigi, paragonabile a livello simbolico al
September 11, il mio grande amico Leo mi scrive: "
Non dimentichiamo
che l'Islam é una religione che ha come principale obiettivo la
conversione: convertire significa convincere chi ha un credo diverso a credere
in Maometto e Allah.
A questo risultato ci si puo'
arrivare o attraverso un dialogo costruttivo (molto raro) o attraverso
violenze di ogni tipo come fanno in Nigeria Boku Haram o Isis in Iraq e Siria.
Il metodo é diverso ma il
risultato é lo stesso, quindi non ci sarà mai una presa di posizione netta da
parte delle comunità arabe contro queste azioni perché alla fine il risultato é
raggiunto, gli infedeli sono stati puniti o a forza convertiti: missione
compiuta.
Nella stessa essenza dell'Islam é
contenuto il seme che fa crescere l'odio nei confronti dell'occidente. Non riesco ancora a capacitarmi
dell'orrore che é stato commesso. Hanno colpito tutti noi, piccoli
o grandi, liberi pensatori d'occidente".
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Charb, le directeur de la publication du journal satirique |
In chiusura, faccio mie le parole dello scrittore Ian McEwan: "L'Islam radicale omicida che si autosantifica è diventato una calamità globale per psicopatici. Non si fa problemi di diffondere la lista di ciò che odia: l'educazione, la tolleranza, la pluralità, il piacere e la libertà di espressione, che sostiene tutte le altre (...). In una note buia per la libertà, fragile punti di luce: le moltitudini determinate che si sono riunite nelle città; la speranza che la ripugnanza generale per questi omicidi possa unire le persone; il fatto che gli psicopatici siano una netta minoranza".
#JesuisCharlieHebdo
Je suis Charlie !
RispondiEliminaLa reazione dei fumettisti: http://www.slideshare.net/mobile/ssuser63877e/cartoonists-react-to-attack-on-satirical-magazine-charlie-hebdo-in-paris?utm_source=slideshow&utm_medium=ssemail&utm_campaign=weekly_digest
RispondiEliminaRicevo e pubblico:
RispondiEliminaE' un po' ipocrita questo "je suis Charlie", dà fastidio.
Ieri a Parigi hanno marciato I peggiori leader dal punto di vista media freedom.
Buon 2015.
Luca
Sono d'accordo con il pensiero di Beppe Severgnini di oggi sul Corriere: "L’intransigenza è la qualità dei forti; l’intolleranza la scusa dei deboli"
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_12/giovane-europa-sara-capace-vincere-questa-battaglia-55f991ec-9a2f-11e4-806b-2b4cc98e1f17.shtml
Il terrorismo è inaccettabile, non può e non deve essere tollerato o giustificato. Non c'è ideale o religione che possa giustificarlo.
RispondiEliminaL'unico modo per sconfiggere il terrorismo religioso è l'integrazione. Integrazione vuol dire educazione e condivisione dei valori e della cultura.
Ma attenzione: da entrambe le parti! In Italia pochi hanno avuto il coraggio di scriverlo, fortunatamente non è così in Inghilterra e negli Stati Uniti: molte vignette di Charlie Ebdo sono una bestemmia per i mussulmani, per gli ebrei, per i cristiani. E chi bestemmia insulta gratuitamente i sentimenti altrui.
Volgiamo l'integrazione? Allora ricordiamoci il rispetto del prossimo. La libertà di ciascuno di noi finisce dove comincia quella degli altri!!
Ovviamente condannando il terrorismo e piangendo le povere vittime di questo brutale attentato.
http://www.linkiesta.it/capire-charlie-hebdo-edicola-satira
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