L’inefficienza
è dominante, non solo nella società ma anche nelle controllate. Tra queste,
Asset s.r.l. (100% Aler) è un “caso scuola” in negativo. La società dovrebbe
comprare fabbricati e aree edificabili, ristrutturare, ricostruire e rivendere.
Dove si concentrano le operazioni immobiliari? In ordine sparso a Garbagnate,
Arconate, Pieve Emanuele e addirittura in Libia.
Aler
è un secchio bucato, perde soldi ogni anno a ciclo continuo. Solo per
l’elaborazione delle buste paga dei dipendenti, la spesa annua, rilevano i
revisori, è di un milione di euro. La gestione è stata nelle mani del
potentissimo avvocato Domenico Ippolito, consigliere delegato di Asset (fino a
giugno 2014), al contempo direttore generale di Aler (dal 1999 al 2013) – ora
declassato a direttore dell’area Affari generali - con una confusione di ruoli
e di responsabilità che va contro qualsiasi buona regola di corporate governance.
Il controllato e il controllore devono essere necessariamente persone diverse.
Negli
anni scorsi sono state numerose le delibere del Consiglio di amministrazione di
Aler che rinuncia a crediti vantati nei confronti della controllata, procede ad
aumenti di capitale “per garantire la necessaria patrimonializzazione di
Asset”. Il tutto per milioni di euro: tra il 2010 e il 2013 le perdite di asset
sono superiori ai 13 milioni di euro.
Nel
2005 a Pieve Emanuele Asset acquista dall’Enpam - l’ente nazionale di
previdenza di medici e odontoiatri – a un prezzo elevato e a
debito, contraendo mutui, un grande complesso costituito da appartamenti,
negozi, posti auto. L’idea iniziale era rivendere con un margine, ma gli
alloggi ceduti si contano sulle dita di una mano e numerosi ancora oggi sono
gli alloggi sfitti. Gli edifici e le aree fabbricabili acquistate a debito ad
Arconate – guarda caso dove Mario Mantovani, oggi assessore regionale alla Sanità,
era sindaco - e Garbagnate rendono pochissimo e hanno mutui sulle spalle per
milioni di euro. Servirebbe una gestione seria e professionale che in Aler non
esiste.
In
Libia nel 2007, al seguito del colonnello Gheddafi, Asset decide che ha senso
costituire una nuova società, la Finasset, al fine di realizzare
ristrutturazioni immobiliari nella capitale Tripoli. Con tutti i problemi che ha Aler, si decide di investire in Libia!! Rob de matt.
Risultato? Perdite a gogo. Nel 2010 la società viene dichiarata fallita e così se ne va il capitale
e i crediti vantati pari a 235.472 euro. Che senso ha con una gestione
caratteristica domestica deficitaria perseguire scriteriati progetti
immobiliari in Libia? A fine marzo pare che Asset verrà messa in liquidazione. Chi paga? Il contribuente.
A
proposito della Cassa del Mezzogiorno, il grandissimo giurista Arturo Carlo
Jemolo, di cui ha analizzato il pregnante carteggio col governatore Paolo Baffi in Anni del disincanto (Aragno, 2014), scrisse che “si sarebbe operato più fruttuosamente facendo spargere i
biglietti da diecimila lire da elicotteri sulle province meridionali”. Si
potrebbe dire lo stesso dell’Aler,
carrozzone pubblico controllato dal centro destra e amministrato in modo
indecoroso nel corso degli ultimi 20 anni. E’ l’ultimo “regalo” ai contribuenti del Celeste Roberto Formigoni, indagato per corruzione dalla magistratura in relazione ai traffici sulla sanità lombarda. Con le risorse sprecate nella “mala gestio”, si sarebbero
potuti regalare, a chi ha veramente bisogno, centinaia di appartamenti.
P.S.: bene ha fatto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia a riprendersi in gestione - affidandoli alla MM - gli appartamenti del Comune di Milano. Decisione ottima, ancorchè tardiva.